6 film su Napoli da vedere assolutamente

6 film su Napoli da vedere assolutamente

I film su Napoli da vedere assolutamente: le migliori pellicole in cui Napoli è protagonista assoluta.

Da Totò a Troisi, da De Sica a De Filippo, passando per Sophia Loren e Luciano De Crescenzo. Attraverso questi grandi nomi e tanti altri, il cinema napoletano è stato un infinito palcoscenico di situazioni e sentimenti, e ha rispecchiato fino in fondo la innata carica di pathos partenopeo. Fantasia ed ironia, antica saggezza e grande euforia, ma anche solidarietà e sofferenza. La contraddittoria energia sprigionata dalla città è stata capace di produrre per il cinema un patrimonio inestimabile di immagini, che narrano storie impregnate di cruda realtà e preziosa sociologia

Napoli è stata ampiamente rappresentata nella cinematografia nazionale e internazionale: grandi registi si sono succeduti negli anni, a partire dai Fratelli Lumière che nel 1898 effettuarono alcune delle loro prime riprese sul lungomare di Napoli, passando attraverso gli anni Sessanta e Settanta con i film di Mario Monicelli, Roberto Rossellini con PaisàPier Paolo Pasolini, Ettore Scola, Nanni Loy, Dino Risi con Operazione San Gennaro e tanti altri, fino ad arrivare ai giorni nostri con Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores, Matteo Garrone, John Turturro e Ferzan Özpetek con Napoli velata.

Oggi la città vive un Rinascimento cinematografico: dopo il successo mondiale della fiction “Gomorra” basata sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano, è attraversata dalle riprese del colossal di produzione americana «L’amica geniale» ed ha vissuto un trionfo ai David di Donatello che hanno consacrato Napoli un set a cielo aperto (si pensi ad «Ammore e Malavita»).
Ma quali sono state le pellicole che hanno meglio rappresentato la città o descritto la napoletanità?

Ecco 6 film su Napoli rappresentativi delle controversie del nostro popolo

L’oro di Napoli – 1954

Tratto dai racconti di Giuseppe Marotta, L’oro di Napoli è un must have del cinema napoletano. Alla regia dell’intreccio di storie abbiamo Vittorio De Sica, che dirige prima Totò nei panni del pazzariello (suonatore ambulante) sottomesso ed umiliato dal “guappo” del rione, poi Sophia Loren, pizzaiola alla disperata ricerca di un anello perso; Eduardo De Filippo è il Professore, il saggio del paese che dà consigli a tutti e la sa molto lunga in fatto di pernacchie, mentre negli ultimi due episodi, Teresa e I giocatori, De Sica dirige prima Silvana Mangano nei panni di Teresa, prostituta a cui un nobiluomo propone inspiegabilmente di sposarla, scoprendo solo dopo il perché del gesto, e ne I giocatori De Sica in persona recita nei panni del conte Prospero, uomo col vizio del gioco che è stato interdetto dalla ricca moglie, e passa le sue giornate a giocare (e perdere) a carte con un bambino di 8 anni.
Il film è un meraviglioso prisma dei mille volti del popolo partenopeo. Le (sei) storie scelte ne raccontano la pazienza (o la sua mancanza/perdita), scandagliando luci e ombre di un’umanità vessata dalla fame e dalla povertà, dal sopruso e dal ridicolo, col gusto del bozzetto senza scadere nello stereotipo.

Miseria e nobiltà – 1954

Dalla commedia di Eduardo Scarpetta, una sinfonia di risate orchestrate da un cast in stato di grazia, capitanato dal miglior capocomico sulla piazza. Non poteva naturalmente mancare Totò, il principe della risata, emblema di Napoli e dei napoletani. Potremmo stilare una raccolta di soli capolavori del De Curtis, ma sarebbe superfluo. Qui Totò appare inarrestabile, una fucina di lazzi, invenzioni e battute di tale livello da trasformare ogni scena in una lezione di spettacolo. La trama gira intorno alle vicende del povero scrivano Felice Sciosciammocca e del suo amico Pasquale, fotografo, assillati dai debiti. Un giorno il marchesino Eugenio gli fa una strana proposta al fine di conquistare il cuore della ballerina Gemma, figlia di un ex cuoco ora divenuto ricco. Gli scapestrati Felice, Pasquale e famiglia saranno costretti a “diventare” nobili per aiutare il marchesino.
Il film è diretto da Mario Mattoli e mostra borghesia e plebe, la formalità del ceto sociale più alto e l’umiltà di chi arrabatta il proprio essere per affrontare il quotidiano, appunto, nobiltà e miseria. Fotografia di una Napoli antica, ma che al contempo ci riporta alla secolare stratificazione sociale della città partenopea che tutt’oggi permane inalterata. Senza ombra di dubbio, uno dei più bei film su Napoli di tutti i tempi.
“La vera miseria è la falsa nobiltà.”

Ricomincio da tre – 1981

Come Totò, Massimo Troisi non poteva mancare nella nostra lista dei migliori film su Napoli. Perchè preferire Ricomincio da tre ad altri grandi pellicole di Troisi? Perchè il film gli è valso la vittoria di ben due David di Donatello e detiene il record di maggiore permanenza nelle sale cinematografiche, ben 600 e passa giorni, oltre che naturalmente un successo di pubblico e critica a dir poco incredibile. Il film è ambientato post terremoto dell’Irpinia, il protagonista è Gaetano (Troisi) che vive col padre monco di una mano, la madre, il fratello e la sorella. Dopo anni di routine passati in una tranquilla quanto alienante provincia, decide di trasferirsi dalla zia a Firenze dove troverà l’amore e nuovi stimoli, nonchè l’amico di sempre Lello. Tra una gag e l’altra un film che ha segnato una generazione, e che ha dato inizio alla collaborazione tra Troisi e le musiche di Pino Daniele.

Così parlò Bellavista – 1984

Un trattato filosofico sulla napoletanità. In questo modo potremmo riassumere Così parlò Bellavista, film diretto ed interpretato da Luciano De Crescenzo, adattamento del suo primo fortunato romanzo. La pellicola parla del professor Gennaro Bellavista, ex insegnante di filosofia ormai in pensione, che passa il tempo ad elaborare teorie strampalate da sottoporre agli amici Salvatore, Saverio e Luigino. Il film parte dalla contraddizione tra i napoletani “uomini d’amore” e i milanesi “uomini di libertà”, e per uno scherzo del destino il professore avrà un contatto diretto con “l’uomo milanese”, incontrando il dottor Cazzaniga, uomo dedito al lavoro e alla disciplina dalle abitudini contrarie a quelle del professore. Da questo momento in poi si assisterà ad una serie di divertentissimi quadri comici che ruoteranno intorno ad un’apparente conflittualità tra il professore napoletano e il dirigente milanese. Il film è uno spaccato di Napoli che coinvolge amore per la terra, l’arte dell’arrangiarsi, la teatralità, la disoccupazione e la camorra.

Io speriamo che me la cavo1992

Pellicola di Lina Wertmüller, con Paolo Villaggio stavolta lontano dal classico e impacciato Fantozzi. Tratto dal libro bestseller di Marcello Dell’Orta, Io speriamo che me la cavo è uno spaccato di una realtà meridionale qualsiasi (originariamente Acerra nel libro, il film è stato spostato poi a Corsano per motivi di diritti) dove un maestro elementare, Marco Tullio Sperelli (Paolo Villaggio), viene trasferito al Sud per un errore di omonimia: qui ha a che fare con una classe di piccoli diavoli che non hanno rispetto ed educazione. Il film ruota attorno ai compiti scritti dai piccoli, che mano a mano cercano di emergere dalla realtà infame che li accomuna. Tanti i temi trattati, dal lavoro minorile alla situazione di degrado delle periferie, ma emerge forte anche l’empatia del professore Sperelli per gli alunni e l’urlo a denti stretti che tutti possono essere recuperati grazie alla scuola.

Amore a  prima vista – 1999

Grande commedia di Vincenzo Salemme col cast storico Buccirosso – Izzo – Casagrande. Bruno Guarramone, unico figlio del boss napoletano Natale e storico sciupafemmine, subisce un trapianto di cornea e da allora la sua vita cambia. Ricevendo gli occhi della defunta moglie del maggiore dei carabinieri Fortunato Cipolletta, dopo averlo incontrato per caso, se ne innamora perdutamente scatenando una serie di eventi tanto comici quanto paradossali.  Il film è tra le migliori prove di Salemme, un divertente concentrato di equivoci, gag e trovate all’insegna della napoletanità più verace e irresistibile.

La nostra lista potrebbe continuare ancora a lungo con tanti altri titoli… Commenta e scrivi altri film su Napoli!

Film su Napoli, fonte immagine: Pixabay

Nunzia Serino

A proposito di Nunzia Serino

Nata a Giugliano in Campania (NA) nel 1987, ha studiato Lettere Moderne e Filologia Moderna all'Università degli Studi di Napoli Federico II. Docente di Lettere presso la Scuola Secondaria di I grado e giornalista pubblicista, ricopre il ruolo di Editor e Caporedattrice sezione Cinema e Cultura per Eroica Fenice.

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One Comment on “6 film su Napoli da vedere assolutamente”

  1. I miei due preferiti restano tuttora “L’oro di Napoli” e “Così parlò Bellavista”: preferisco, insomma, l’immagine di Napoli che restituiscono questi due film.

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