Folti capelli biondi, occhi azzurri, visto androgino: la bellezza svedese del giovane Björn Andrésen ha incantato i più, tra di essi anche diversi fumettisti giapponesi che, ammaliati dal suo fascino, hanno deciso di immortalarlo nelle proprie opere, rendendo i personaggi a sua immagine e somiglianza.
1. Oscar François de Jarjayes

Protagonista del celebre manga Le rose di Versailles di Riyoko Ikeda, Oscar è l’ultima di sei sorelle, figlia del Generale de Jarjayes, che sperava in un maschio. Seguendo la volontà del padre, Oscar crescerà come un uomo, fino a diventare comandante della guardia reale francese e carissima amica della regina Maria Antonietta. Tra lo sfarzo dei reali, lo scontento della popolazione e la rivoluzione francese alle porte, il manga Le rose di Versailles narra la vita a corte di Oscar e di Maria Antonietta e l’evolversi della loro amicizia nei ruoli che ricoprono all’interno della società.
Nonostante Riyoko Ikeda abbia scritto il personaggio di Oscar basandosi sulla figura storica di Pierre-Augustin Hulin, un caporale delle guardie francesi, il suo aspetto fisico lo dobbiamo proprio a Björn Andrésen, divenuto celebre in quegli anni in Giappone come cantante dopo il successo del film Morte a Venezia, attirando così le attenzioni della mangaka.
2. Griffith

Inizialmente coprotagonista insieme al migliore amico Gatsu nel manga Berserk di Kentarō Miura, il personaggio di Griffith attraversa una lunga evoluzione nel corso della storia, fino a diventarne il principale antagonista. A capo dell’Armata dei Falchi, dopo diverse avventure insieme la banda si scioglierà nelle Midlands, quando il Re di queste ultime ordinerà l’arresto di Griffith per aver giaciuto con sua figlia, la principessa Charlotte, torturandolo nei modi più brutali per un anno. A seguito di questi eventi, che lo lasceranno profondamente turbato nel corpo e nella mente, Griffith si ritroverà ben presto a scontrarsi con gli ormai ex-amici.
Ispirato al condottiero inglese John Hawkwood, attivo nell’Italia rinascimentale del XIV secolo, è chiaro da alcuni panel del manga che Kentarō Miura abbia preso come riferimento anche Björn Andrésen nel rendere la bellezza quasi eterea di Griffith.
3. Gilbert Cocteau

Giovane protagonista del manga Il poema del vento e degli alberi insieme al coetaneo Serge Battour, scritto da Keiko Takemiya, quello di Gilbert è un personaggio tragico: abbandonato dai genitori, viene cresciuto dallo zio, un nobile crudele che abusa di lui sin dalla tenera età. Cresciuto con un certo cinismo nei confronti della società, Gilbert non si fa scrupoli a scambiare il sesso in cambio di favori dagli studenti più grandi nel collegio in cui la storia prende luogo. Promiscuo e crudele, in realtà Gilbert è semplicemente alla ricerca di un amore sincero, che poi troverà in Serge.
Questa tragica storia d’amore affronta diversi temi importanti, come il razzismo nei confronti di Serge, discriminato per il colore della pelle dovuto alle sue origini gitane, gli abusi sessuali incestuosi sofferti da Gilbert, la prostituzione e l’uso di droghe di quest’ultimo, l’omofobia dei compagni di scuola da cui i due giovani decidono di scappare.
Keiko Takemiya si ispira al film Morte a Venezia del 1971 per la stesura del suo manga, rifacendosi al personaggio di Tadzio per la creazione di Gilbert, interpretato proprio da Björn Andrésen, di cui Takemiya riporta i lineamenti androgini e femminei.
4. Johan Liebert

Antagonista principale di Monster di Naoki Urasawa, Johan Liebert è il “mostro” del titolo: uno spietato serial killer, ex paziente del protagonista Kenzo Tenma, un neurochirurgo che si ritrova come principale indiziato degli omicidi commessi proprio da Johan. Le loro vite si interconnettono quando Tenma salva uno Johan ancora bambino da morte certa, insieme alla sorella gemella Anna. Dopo essere stato curato, i due bambini svaniscono nel nulla. Nove anni più tardi, Tenma è indagato per una serie di omicidi, di cui scoprirà il colpevole essere Johan, e inizia la sua missione per fermarlo e ucciderlo per potersi scagionare dalle accuse. Johan Liebert ha un passato difficile alle spalle: rimasto orfano insieme alla sorella, vittima di esperimenti eugenetici passa di adozione in adozione; in età adulta sembra aver perso tutta la sua umanità, non provando alcun tipo di emozione quando commette i suoi omicidi, e sfrutta il suo fascino per manipolare chi gli sta intorno.
Ancora una volta troviamo Björn Andrésen come fonte di ispirazione per l’aspetto di Johan, con il quale condivide anche il nome: Johan è, infatti, il secondo nome dell’attore svedese.
Dov’è Björn Andrésen oggi?
Con il film Morte a Venezia, Andrésen ottenne fama mondiale, fama che difficilmente riuscì a gestire: perseguitato dalla sua immagine di “bel ragazzo” e dalle voci che circolavano circa una sua presunta omosessualità, trovò conforto nell’alcol. Ad oggi, Björn Andrésen ha 70 anni, e lavora come musicista, interpretando occasionalmente ruoli minori in serie tv svedesi. Uno degli ultimi ruoli ricoperti da Andrésen è quello di un signore anziano nel film Midsommar – Il villaggio dei dannati.
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