Finalmente a Palermo con la 15esima edizione del Sicilia Queer filmfest, è stato presentato nella sezione fuori concorso Panorama Queer l’attesissimo documentario Quir di Nicola Bellucci. Ecco la recensione.
Quir di Nicola Bellucci, ritratto collettivo di resistenza in una Palermo spesso sorda e ostile con protagonisti Massimo Milani, Gino Campanella, Ernesto Tomasini, Vivian Bellina e Charlie Abbadessa, torna in Sicilia con la 15esima edizione del Sicilia Queer filmfest, nella sezione Panorama Queer, dopo essere stato presentato alla 70esima edizione del Taormina Film Festival. Tra i 15 candidati al David di Donatello per il premio Cecilia Mangini al miglior documentario nel 2025, Quir di Nicola Bellucci sta trionfando nei festival di tutta Europa.
Fuori concorso, ma non per questo fuori dalle ricerche tematiche e formali del Festival, la sezione Panorama Queer accoglie 18 film, esperimenti ibridi su mondi lontani come il Benin silenzioso di À qui le monde di Victor Missud e Marina Russo Villani, o l’Hong Kong fantasmatica di Queerpanorama di Jun Li, interrogandosi sul rapporto fra geografia e identità, fra globalizzazione e perdita delle singolarità. È una sezione che sorregge l’unità del programma: se infatti il corto Wegen Hegel di Popo Fan concede un ponte tematico con l’intervento dello studioso e saggista Dennis Altman (Letterature Queer), il corto Icebergs di Carlos Pereira, in anteprima nazionale, propone una meditazione queer sul desiderio frustrato, protagonista di molti titoli in competizione (Queer Shorts, Nuove Visioni).
Inoltre, Panorama Queer è una sezione che conserva la storia del Festival: Je suis déjà mort trois fois di Maxence Vassilyevitch, ritratto senile di Jacques Nolot, in anteprima nazionale, fa tornare alla mente la dedica al grande attore-regista della sezione Presenze del Sicilia Queer 2018, mentre Peaches Goes Bananas di Marie Losier riporta sul grande schermo la protagonista della sezione Presenze del Sicilia Queer 2019. E se una grande protagonista è certamente la musica (quella del film di apertura di Marie Luise Lehner, quella della chiusura affidata a Reas di Lola Arias, estremità del ponte lirico garantito da Jacques Demy cui come si vedrà è dedicata la sezione Carte Postale à Serge Daney), l’altra enorme protagonista è la città di Palermo, su cui si propone una ricca rassegna che approfitta di una stagione di produzioni locali particolarmente riuscite: dal pluripremiato Quir di Nicola Bellucci alla produzione francese di Rumori della Kalsa di Joséphine Jouannais, dalla sorpresa di Appunti sugli uomini di Chiara Guastella (anteprima assoluta) alla genuina schiettezza di Più denso dell’acqua di Daniele Ambrosini (anteprima assoluta), passando dal ritratto di Caso-x di Martina Marciante (anteprima assoluta) e da L’era d’oro di Camilla Iannetti, Panorama Queer è particolarmente contenta di raccontare Palermo da prospettive ricche, diverse, sorprendenti.
La biografia dell’autore
Nicola Bellucci nasce nel 1963 ad Arezzo, Italia. Nel 1982-86 studia Filosofia, Letteratura e Cinema all’Università degli Studi di Firenze. Nel 1984 si diploma in regia all’Istituto di Scienze cinematografiche di Firenze. Nel 1992-96 lavora come regista e operatore in Italia. Nel 1996 si trasferisce a Basilea e lavora come cameraman e tecnico del suono. Nel 2000 fonda la Neuland-Filmproduktion a Basilea. È noto per il documentario pluripremiato Nel giardino dei suoni (2010), proiettato in numerosi festival in tutto il mondo e per Grozny Blues (2015), selezionato tra l’altro per Visions du Réel, DOK Leipzig e IDFA. Il mangiatore di pietre (2018) è il primo film di fiction di Bellucci. Quir (2024) è il suo ultimo film.
Quir di Nicola Bellucci: la recensione
C’è un piccolo negozio a Palermo, tra il quartiere di Ballarò e via Roma, in cui si cuciono borse, vestiti e amicizie. È Quir Fattoamano di Massimo Milani e Gino Campanella – insieme da quarantadue anni e fondatori nel 9 dicembre del 1980 dell’Associazione per la tutela dei diritti LGBTQI+ in Italia Arcigay – un luogo che sfida ogni convenzione, una bottega che è anche un ritrovo per la comunità queer panormita, un incrocio di persone e identità che arricchiscono il loro quotidiano tramite confronti, consigli, ma soprattutto convivialità e scherzo. Momenti di riflessione e di spensieratezza condivisi con Vivian Bellina e Charlie Abbadessa, due dei tanti protagonisti che possono fare agli altri (e a loro stessi) le domande giuste. Domande che l’attore Ernesto Tomasini si pone anche alla luce del suo rientro forzato nel capoluogo siciliano per assistere la madre malata.
«“Il problema non è l’identità sessuale, ma l’identità di una persona, che deve diventare sé stessa, in qualsiasi rapporto si coinvolga” – dice Massimo. Ho cercato di pormi di fronte a queste vite seguendo la lezione per cui non si tratta mai di riprodurre la realtà così com’è, o di piegarla a una concezione ideologica precostituita, ma di filtrarla attraverso il prisma della coscienza. A determinare il “realismo” non sono mai le scelte dei soggetti, ma il modo in cui essi le affrontano. “O si è felici o si è complici”: spero di essere riuscito a trasmettere la gioia attiva che emana ognuno dei loro corpi»: spiega Nicola Bellucci.
Sbirciando nelle vite dei protagonisti che, come tutti gli esseri umani, possono essere talvolta contraddittori, stratificati, un complesso di sfumature e di colori contrastanti, prendono forma in maniera spontanea rivelazioni anti-stereotipiche e rivendicazioni sia sociali che anti-sociali. E questo perché l’esistenza di ciascuno di loro (e di noi), già solo per il fatto di stare al mondo, costituisce un atto politico. Come gli accessori prodotti nel negozio di Massimo e Gino, borse sgargianti con su scritto «+ Putain – Putin», o ancora «Io sono mia», sono un manifesto da portare in giro per la città ed esibire con fierezza, così anche il corpo che indossiamo ogni giorno lo è, o dovrebbe esserlo.

Quir di Nicola Bellucci è un film che esplora i «puri corpi», sia nel desiderio sessuale privo di pregiudizi e tabù sia nella dimensione sentimentale e/o di coppia, e tutta la libertà di una «semplice realtà», qualcosa che sfugge ai dettami della moralità o di rigide categorie. È un racconto corale e allo stesso tempo intimista, dal tono leggero e ironico, tenero e malinconico, sfrontato e vibrante. Una commovente ode all’amore, per sé stessi e per gli altri.
«Nicola Bellucci fa un ritratto di un uomo meraviglioso (riferendosi a suo marito Gino, ndr), proprio da ricordare nei secoli. Il modo in cui lui mi ha amato, oltre sé stesso, senza condizioni, in cui ha accompagnato la mia follia, il mio cammino, il mio cambiamento, la mia ricerca di autodeterminazione e di felicità. La sua felicità era la mia, ed era una cosa dentro l’altra. Questo è un insegnamento per tutti gli uomini di questo Paese. Specialmente per i maschi che non ci amano, che non ci rispettano, che ci gettano nei cassonetti. Ecco, guardate come si ama»: ha dichiarato Massimo Milani durante la presentazione al Cinema De Seta, nello spazio dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo.
Fonte immagine in evidenza articolo Sicilia Queer filmfest 2025: Quir di Nicola Bellucci, un’ode alla libertà e all’amore | Recensione: Ufficio Stampa