Poesie di Rabindranath Tagore: le 5 più belle

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Rabindranath Tagore (1861-1941), chiamato talvolta Gurudev, è stato un poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo bengalese. Premio Nobel per la Letteratura del 1913, nelle sue poesie, Rabindranath Tagore esprime con profonda sensibilità la propria ricerca dell’armonia e della bellezza, attraverso la convinzione che esista un Dio Assoluto presente in ogni essere vivente. La sua anima parla con intensità nelle sue liriche, che sono un inno all’amore e alla vita.

Ecco le 5 poesie più belle di Rabindranath Tagore, tradotte in italiano!

1. Chi sei tu, lettore 

Chi sei tu, lettore, una delle poesie più belle di Rabindranath Tagore, parla al lettore del passato e dei suoi resti nel presente. In particolare, il poeta sente la gioia in un mattino di primavera, e si chiede se la sentiranno allo stesso modo anche i suoi lettori tra cent’anni, dato che è l’unico ricordo che può lasciare ai posteri: i fiori non saranno gli stessi, ma la gioia sopravvive anche più di cent’anni.

Chi sei tu, lettore che leggi
le mie parole tra un centinaio d’anni?
Non posso inviarti un solo fiore
della ricchezza di questa primavera,
una sola striatura d’oro
delle nubi lontane.
Apri le porte e guardati intorno.
Dal tuo giardino in fiore cogli
ricordi fragranti dei fiori svaniti
un centinaio d’anno fa.

Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
la gioia vivente che cantò
in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta
attraverso un centinaio d’anni.

2. Non mi accorsi del momento

Non mi accorsi del momento, una delle poesie più belle di Rabindranath Tagore, parla del mistero della nascita e dell’unità tra uomo e natura. Il poeta sente che tornerà forse un giorno dalla stessa potenza che gli ha dato la vita in questo mondo, e l’amerà così come ama questa vita, che l’ha accolto come se non fosse uno straniero e l’ha preso tra le braccia di una madre per assaporare tutta la bellezza della vita.

Non mi accorsi del momento in cui varcai
per la prima volta la soglia
di questa vita

Qual fu la potenza che mi schiuse
in questo vasto mistero
come sboccia un fiore
in una foresta a mezzanotte?

Quando al mattino guardai la luce,
subito sentii che non ero
uno straniero in questo mondo,
che l’inscrutabile, senza nome e forma
mi aveva preso tra le sue braccia
sotto l’aspetto di mia madre.

Così, nella morte, lo stesso sconosciuto
m’apparirà come sempre a me noto.
e poiché amo questa vita
so che amerò anche in morte.

3. Cogli questo piccolo fiore

Cogli questo piccolo fiore, una delle poesie più belle di Rabindranath Tagore, parla dell’importanza di cogliere l’attimo. Il piccolo fiore di cui parla il poeta è una metafora di tutte le cose belle e le occasioni imperdibili che ci capitano nella vita. Il consiglio di Tagore è di cogliere e onorare sempre questo fiore, prima che appassisca o cada nella polvere. Nella vita, infatti, capita spesso di avere il rimpianto di qualcosa che non siamo riusciti a “cogliere” al momento giusto, ed è proprio in quei momenti di scelta che Tagore ci insegna a prendere la vita nei suoi lati più belli e armoniosi.

Cogli questo piccolo fiore e prendilo.
Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.

Non so se potrà trovare posto
nella tua ghirlanda,
ma onoralo
con la carezza pietosa della tua mano
e coglilo.

Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l’ora dell’offerta.

Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore finché c’è tempo
e coglilo.

4. Amica mia

Amica mia, una delle poesie più belle di Rabindranath Tagore, è una riflessione mistica sulla possibilità di rivivere dopo la morte e sulla possibilità che ci sia una connessione tra le due vite. Il poeta parla ad una sua amata amica che gli sembra di conoscere già da prima di questa vita: in altri mondi e in altri tempi il ricordo della loro unione è ancora vivo, così come in questo. “Tu e Io” ricorre per ben due volte, per sottolineare l’importanza della loro unione e unità.

Amica mia, questa sera
mi sembra che,
attraverso mondi innominabili
dove già siamo vissuti,
abbiamo lasciato
il ricordo della nostra unione,

Tu e Io.
Quando leggo antiche
leggende, ispirate
da passioni spente, oggi,
mi sembra che una volta
eravamo una persona sola,

Tu e Io
e che la memoria ritorni
a quel tempo…

5. Se l’amore deve essermi negato

Se l’amore deve essermi negato, una delle poesie più belle di Rabindranath Tagore, chiarisce la visione del poeta sull’amore: prima o poi arriverà per tutti, altrimenti a cosa servono le canzoni, il mattino, il vento, le foglie, la notte, le stelle, il mare? Ma soprattutto, a cosa serve il cuore, altrimenti?

Se l’amore deve essermi negato,
perché il mattino spezza il suo cuore
in canzoni, e perché questi sospiri
che il vento del sud disperde
tra le foglie appena spuntate?

Se l’amore deve essermi negato,
perché porta la notte, in dolente
silenzio, la pena delle stelle?

E perché questo folle cuore getta
getta sconsideratamente la speranza
su un mare la cui fine non conosce?

Fonte immagine: Wikipedia

A proposito di Rosalba Rea

Sono Rosalba, amo leggere e imparare cose nuove. Scrivere poesie è sempre stata la mia passione più grande.

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