CuciNights: intervista al Collettivo lunAzione

CuciNights: intervista al Collettivo lunAzione

CuciNights è il titolo di una rassegna culturale campana organizzata dalla compagnia Collettivo lunAzione, in collaborazione con le cuoche della cucina sociale CuciNapoli Est e promossa dal Comune di Napoli nell’ambito del programma Affabulazione. In occasione della manifestazione ne abbiamo intervistati gli organizzatori.

CuciNights: intervista alla compagnia Collettivo lunAzione

CuciNights: come nasce la manifestazione?

CuciNights nasce nel 2021 come risposta concreta al desiderio di portare arte e partecipazione nei luoghi spesso considerati “marginali”, come il quartiere Ponticelli, a Napoli Est. L’idea prende vita grazie alla sinergia tra il Collettivo lunAzione, il Centro Polifunzionale Ciro Colonna e le realtà coinvolte nel progetto CuciNapoli Est, con il supporto del Comune di Napoli e dei fondi europei per i Quartieri dell’Innovazione. Da subito, abbiamo voluto creare uno spazio aperto, accogliente, che mettesse insieme teatro, musica, narrazione e convivialità. L’incontro tra spettacolo dal vivo e cucina sociale ha reso CuciNights un evento partecipato e quasi sempre gratuito, culturalmente fertile, in grado di mobilitare la comunità locale intorno a un progetto del tutto inusuale, sviluppando legami duraturi sul territorio.

Da chi è composta la compagnia Collettivo lunAzione e quali sono le attività di cui si occupa?

Siamo una compagnia teatrale nata a Napoli nel 2013, composta da attori, drammaturghi, registi, tecnici e operatori culturali. Il nostro è un gruppo a composizione variabile, ma unito da una forte vocazione collettiva: tutti partecipano ai processi di creazione e progettazione. Ci occupiamo di produzione teatrale, sia in sala che site-specific (in ambientazioni specifiche in stretta correlazione con il sito in cui lo spettacolo è in scena), di progetti comunitari e formativi, con un’attenzione particolare ai territori fragili, al coinvolgimento delle scuole e alla dimensione sociale dell’arte. I nostri lavori mettono al centro la drammaturgia contemporanea, affrontano temi come l’identità, le marginalità, la memoria e il potere, con uno sguardo sempre aperto alla sperimentazione di linguaggi performativi.

Arte, spettacoli e iniziative socio-culturali a tutto tondo animano le azioni della compagnia: cosa significa per voi fare comunità? E in che modo intende CuciNights mettere in pratica tale senso di comunità?

Fare comunità per noi significa creare uno spazio in cui le persone si riconoscano e si sentano parte di un processo. Significa uscire dalla logica della fruizione passiva dell’arte e aprire le porte della creazione artistica, coinvolgendo residenti, famiglie, giovani e associazioni. Con CuciNights abbiamo costruito un modello semplice ma potente: “spettacolo + cena sociale = dialogo”. La convivialità non è un elemento “accessorio”, ma uno strumento per abbattere barriere sociali e culturali. Ogni edizione della rassegna si arricchisce di laboratori, incontri e restituzioni, pensati per stimolare l’interazione tra artisti e comunità. Il Centro Ciro Colonna diventa così un luogo vivo, rigenerato, capace di produrre senso oltre che intrattenimento.

Le attività che muovono la manifestazione spaziano tra musica, arti sceniche e poesia; il tutto all’insegna della città di Napoli e del suo immenso patrimonio storico-culturale. Che significato assume per voi aver iscritto CuciNights all’interno del programma Affabulazione del Comune di Napoli?

Essere parte di Affabulazione ha rappresentato per noi un riconoscimento a sostegno del progetto. In questo modo il Comune di Napoli cerca di dare visibilità e supporto a molte realtà culturali che operano quotidianamente nelle periferie in condizioni complesse. Affabulazione per noi è parte di un più ampio lavoro di dialogo con altri artisti e operatori, di tessitura di una rete tra tante già esistenti, che tuttavia non riescono a dare sufficiente respiro allo spettacolo dal vivo. È un passo che ci aiuta a immaginare CuciNights all’interno di un possibile circuito cittadino e nazionale, senza snaturarne la dimensione popolare e partecipata. Napoli è il nostro orizzonte di riferimento: una città stratificata, piena di contraddizioni e opportunità. Iniziative come Affabulazione aiutano a pensare le periferie come luoghi di produzione culturale, a combattere la solita riduzione a bacini di consumatori, ad ammassi di case popolari ed emergenze sociali.

Collettivo lunAzione, quali sono le prossime attività a cui vi dedicherete? Cosa potete anticipare ai nostri lettori?

A breve riprenderemo la tournée del nostro spettacolo Il Colloquio, che continua a essere accolto con grande entusiasmo dopo anni di “circuitazione” e ad ottobre Il Talismano della Felicità sarà in scena a Portici. A settembre al Piccolo Bellini di Napoli andrà invece in scena Incontro, un nuovo lavoro che scava tra le macerie emotive di un Sud in cui chi resta vorrebbe sapersi amare, ma riesce solo a ferirsi. Parallelamente, proseguiremo con i nostri laboratori comunitari, anche in collaborazione con istituzioni locali e associazioni del territorio. E naturalmente tornerà CuciNights, con nuove sorprese, nuove proposte e la stessa voglia di stare insieme attraverso l’arte e il cibo. Il nostro obiettivo resta quello di coltivare spazi d’incontro, rigenerare l’interesse del pubblico (specie di quello giovane) e creare occasioni in cui teatro e vita si confondano, si contaminino e si esaltino a vicenda.

Ringraziando la compagnia teatrale Collettivo lunAzione, ricordiamo i prossimi spettacoli della rassegna da loro curata:

25 luglio (ore 20:30): Mind the gang (serata di spettacoli circensi a cura del gruppo Ugo Sanchez Jr & Sons);

12 settembre: Felice, io? (spettacolo di Stefano Sarcinelli, basato sulla figura dell’attore Felice Andreasi in cui si fondono musica, parole, arti visive e digitali).

 

Fonte immagine in evidenza: logo ufficiale della compagnia Collettivo lunAzione

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A proposito di Roberta Attanasio

Redattrice. Docente di Lettere e Latino. Educatrice professionale socio-pedagogica. Scrittrice. Giornalista pubblicista. Contatti: [email protected] [email protected]

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