Cosa sono le politiche linguistiche del Canada: scopriamolo

Cosa sono le politiche linguistiche del Canada: scopriamolo

Cosa sono le politiche linguistiche del Canada?

Le politiche linguistiche fanno riferimento a un complesso insieme di leggi, di principi, di programmi, atti a regolare l’uso e la preservazione delle lingue parlate sul territorio canadese. Non riguarda, quindi, solo il bilinguismo ufficiale tra inglese e francese per cui solitamente il Canada è conosciuto, ma anche tutte le altre lingue parlate sul territorio, come quelle che vengono definite indigenous lenguages. Tra l’altro alcune di queste hanno lo stato di ufficialità in alcuni territori che compongono la federazione canadese e non bisogna dimenticare quelle parlate dalle numerosissime comunità di immigrati.

Il primo insediamento Europeo delle politiche linguistiche, in Canada ci fu nel 1534 sotto la corona francese e quindi con l’esportazione di tutto quello che è il sistema culturale, politico ma anche giuridico e linguistico della Francia del tempo. Tra il 1759 e il 1760 ci fu la Conquista Britannica che pose fine al controllo diretto della Corona Francese sui territori canadesi, perché la Nouvelle France venne ceduta ufficialmente nel 1763, con il Trattato di Parigi, a seguito della fine della Guerra dei Sette anni. Questo passaggio viene ufficializzato una prima volta nel 1763 con la Royal Proclamation di Giorgio III con cui si intendeva perseguire una politica di assimilazione della popolazione francofona. La Royal Proclamation del ’63 venne sostituita nel 1774 dal Québec Act che cerca di risolvere la questione della resistenza dei francofoni del Québec all’assimilazione britannica. Questa legge assicurava la libertà di culto ai francesi e garantiva anche alcuni principi del diritto civile francese. Al Québec Act del 1774 fa seguito il Constitutional Act del 1791 dove la provincia del Québec viene divisa in Canada Superiore e Canada Inferiore. Questa divisione portò a due assemblee legislative distinte e alla questione linguistica.

Le politiche linguistiche interessarono soprattutto il Lower Canada, perché la maggior parte degli eletti era francofono e si batterono affinché il francese avesse lo stesso status dell’inglese nei procedimenti parlamentari. L’obiettivo, appunto, perseguito dalla parte anglofona era quello di assimilare da un lato la popolazione francofona e dall’altro di promuovere una politica in cui emergesse la superiorità dell’inglese e anche della cultura britannica. 

Nelle politiche linguistiche, il Constitutional Act venne considerato come una sorta di punto di partenza della formazione del Canada, che diventerà una confederazione di province nel 1877. Allo stesso modo, potremmo dire che questa divisione tra area anglofona e area francofona contribuì a gettare le basi di quelle che diventeranno poi le politiche del bilinguismo Canadese. Nell’Act of Union del 1841 l’Upper e Lower Canada (che nel frattempo erano stati rinominati Canada East and Canada West), vennero riunite per formare la Provincia del Canada. Questa unificazione fu dovuta ad una parziale reazione a quelle che erano state le ribellioni del 1837 e del 1838, sia in Ontario che in Québec. Qui siamo all’apice del Progetto Imperiale Britannico, ovvero, anche la ridefinizione del controllo e dell’organizzazione interna dei vari territori dell’impero e la lingua inglese diventarono la lingua della maggioranza. Mentre prima il Lower Canada (Québec) aveva una maggioranza francofona, il territorio del Canada (come oggi) si ritrovava ad avere l’inglese come lingua della maggioranza della popolazione e dunque veniva utilizzata anche come una sorta di strumento per controllare, quelle che erano le spinte divisive del Canada inferiore.

Per quanto riguarda le politiche linguistiche del Canada, l’Act of Union, sancì una svolta piuttosto netta verso l’unilinguismo o monolinguismo anche se era, tuttavia, consentita, la traduzione di documenti per altri scopi (non necessariamente legati al processo legislativo). L’articolo 41 dell’Act of Union che stabilì questa svolta verso l’unilinguismo venne abrogato però, nel 1848, a seguito delle aspre proteste dei francofoni. Il 1867 venne definita come la data di nascita del Canada in senso di Federazione. Con il Constitution Act venne sancita la nascita della Confederation e le politiche linguistiche vennero formalizzate. In particolare nell’articolo 133 del Constitution Act, venne dichiarato che entrambe le lingue potevano essere usate nei procedimenti parlamentari e negli atti legislativi. Le leggi dovevano essere pubblicate nelle due lingue e il francese poteva essere usato nelle corti federali, nei tribunali federali e del Québec.  Anche se non esplicitato nel Constitution Act, permaneva il diritto ad educare i propri figli in scuole Francofone o Anglofone. Tuttavia, ci fu una progressiva erosione della presenza del francese nel resto del Canada anglofono, che col tempo portò a quelli che saranno dei grandi cambiamenti sociali, culturali, politici ma anche economici nel Québec degli anni ’60. Questi cambiamenti sociali portarono ad una svolta che venne definita la “Rivoluzione Tranquilla” dove appunto, si cercava di andare oltre a quella che è la rappresentazione di un Québec ancora rurale. Questa Rivoluzione portò ad una rivendicazione da parte del Québec, ovvero dei diritti linguistici del francese.

Nello stesso periodo, questi movimenti e questa rivoluzione si rifletterono anche nelle politiche linguistiche. In particolare, nell’istituzione del 1963 di una commissione “The Royal Commission Bilingualism Biculturalism” che lavorò per molti anni, fino al ’69 poi chiuse i propri lavori. Il suo obiettivo si concentrava su quello che era il rapporto tra i due popoli della colonizzazione: francofoni e anglofoni. Ai termini dei lavori della commissione, nell’ottobre del 1969, quest’ultima riconobbe la natura multiculturale del Canada, ma ribadì quello che era il biculturalismo ed il bilinguismo anglofono e francofono. “L’Official Languages Act” del 1969 ebbe lo scopo di riequilibrare il rapporto tra inglese e francese nella vita pubblica del paese.

 

Fonte immagine: Freepik.

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