La Bosnia ed Erzegovina è uno stato dei Balcani occidentali che confina a est con la Serbia, a sud-est con il Montenegro e a nord e a ovest con la Croazia. La capitale è Sarajevo, che conta circa 320mila abitanti.
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Dalla Jugoslavia a oggi: la storia recente
Fino al 1992 la Bosnia ed Erzegovina faceva parte della Jugoslavia. Ottenne l’indipendenza a seguito di una guerra sanguinosa, dichiarandosi nel 1995 una repubblica federale. Il nome del paese deriva dal fiume Bosna, mentre Erzegovina deriva dal titolo tedesco Herzog, che in italiano significa “duca”.
Il massacro di Srebrenica: una ferita ancora aperta
Il passato di questo paese è segnato da una profonda ferita. Nel luglio 1995, durante la guerra, l’esercito serbo-bosniaco guidato dal generale Ratko Mladić perpetrò un genocidio, trucidando più di 8.000 persone tra uomini e bambini bosgnacchi (bosniaci musulmani) nella città di Srebrenica. Questo episodio, noto come il massacro di Srebrenica, è considerato il più grave massacro avvenuto in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Un sistema politico unico: tre etnie e tre presidenti
La Bosnia ed Erzegovina è uno stato multietnico, la cui costituzione riconosce tre popoli costitutivi: i bosgnacchi (a maggioranza musulmana), i serbi (a maggioranza ortodossa) e i croati (a maggioranza cattolica). Per garantire la rappresentanza di ogni gruppo, il paese ha un sistema di presidenza collettiva e tripartita.
Gruppo etnico-costitutivo | Caratteristiche e rappresentanza attuale |
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Bosgnacchi | Religione prevalente: musulmana. attuale rappresentante della presidenza: Denis Bećirović. |
Serbi | Religione prevalente: ortodossa. attuale rappresentante della presidenza: Željka Cvijanović. |
Croati | Religione prevalente: cattolica. attuale rappresentante della presidenza: Željko Komšić. |
I tre presidenti vengono eletti ogni quattro anni e la carica di presidente di turno ruota tra di loro ogni otto mesi. Di conseguenza, tre sono anche le lingue ufficiali: il bosniaco, il serbo e il croato.
Il percorso verso l’unione Europea
Uno dei principali obiettivi strategici della Bosnia ed Erzegovina è l’adesione all’Unione Europea. Lo stato ha presentato domanda il 15 febbraio 2016 e, il 15 dicembre 2022, il Consiglio europeo ha ufficialmente concesso alla Bosnia ed Erzegovina lo status di paese candidato. Il percorso di integrazione, tuttavia, è ancora lungo e richiede riforme profonde in settori chiave come la giustizia e la lotta alla corruzione. La Bosnia ed Erzegovina ha inoltre richiesto di entrare a far parte della NATO.
Economia e turismo: tra ripresa e tesori nascosti
L’economia si basa principalmente sull’industria e sul terziario, con importanti risorse minerarie di ferro e carbone. Il turismo è un settore in forte crescita, grazie a luoghi di eccezionale interesse storico e spirituale.
Medjugorje: un luogo di fede e pellegrinaggi
La città di Medjugorje è una delle mete di pellegrinaggio mariano più famose al mondo. La sua notorietà è legata alle presunte apparizioni della Madonna, che avrebbero avuto inizio negli anni Ottanta e che attirano ogni anno milioni di fedeli tramite pellegrinaggi organizzati.
Mostar: il ponte vecchio, simbolo di riconciliazione
Mostar, il cui nome significa “custode del ponte”, è celebre per il suo centro storico di epoca ottomana e per lo Stari Most (Ponte Vecchio). Fondata dall’Impero ottomano, fu un importante centro amministrativo. Il suo ponte del XVI secolo, distrutto durante la guerra del 1993, è stato fedelmente ricostruito nel 2004, diventando un potente simbolo di pace e riconciliazione. Oggi, il centro storico di Mostar con il suo ponte è iscritto nella lista del Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 11/09/2025