La flagellazione di Cristo: analisi dell’opera di Piero della Francesca

La flagellazione di Cristo: analisi dell'opera di Piero delle Francesca

La Flagellazione di Cristo è uno dei dipinti più celebri e enigmatici di Piero della Francesca (1415/1420-1492), un maestro del Rinascimento italiano. Quest’opera, caratterizzata da una composizione rigorosa, da una prospettiva perfetta e da un’atmosfera sospesa e misteriosa, continua a suscitare l’interesse e il dibattito di studiosi e appassionati d’arte. In questo articolo, analizzeremo La Flagellazione di Cristo, esplorandone la storia, la tecnica, il significato e il luogo in cui è conservata.

Piero della Francesca e la Flagellazione: un capolavoro del Rinascimento

Contesto storico e committenza dell’opera

Piero della Francesca, originario di Borgo Sansepolcro (in Toscana), fu attivo principalmente tra le Marche, l’Umbria e la Toscana, lavorando per importanti committenti come il duca di Urbino, Federico da Montefeltro.
La Flagellazione di Cristo, realizzata tra il 1455 e il 1460 circa, è un dipinto a tempera su tavola, di dimensioni relativamente piccole (58,4 x 81,5 cm). Non si conosce con certezza la committenza dell’opera, ma si pensa che possa essere stata realizzata per la corte di Urbino.

Descrizione dell’opera: composizione e personaggi

Il dipinto è diviso in due scene principali, separate ma unite da una rigorosa costruzione prospettica.

Sulla sinistra, in primo piano, si svolge la flagellazione di Cristo: Gesù è legato a una colonna sormontata da una statua dorata, mentre due aguzzini lo colpiscono con fruste. Assistono alla scena Ponzio Pilato, seduto su un trono, e un personaggio di spalle, scalzo, che alcuni studiosi identificano con l’imperatore bizantino Giovanni VIII Paleologo o, come sostenuto in precedenza, con Maometto II. L’ambientazione è una loggia rinascimentale, con colonne in marmo, un soffitto a cassettoni e un pavimento a scacchiera.

Sulla destra, in secondo piano, tre figure maschili conversano all’aperto, davanti a un edificio classico. L’identità di questi personaggi è incerta e oggetto di dibattito tra gli studiosi.
Tradizionalmente, da sinistra, sono stati identificati come: il Cardinale Bessarione, un importante umanista e teologo bizantino, Tommaso Paleologo, fratello dell’imperatore bizantino, e Niccolò III d’Este, signore di Ferrara. Tuttavia, esistono altre interpretazioni, che vedono in questi personaggi figure bibliche o allegoriche.

La tecnica pittorica di Piero della Francesca nella Flagellazione

La prospettiva geometrica e la creazione dello spazio

Piero della Francesca è considerato uno dei maestri della prospettiva geometrica, una tecnica che permette di rappresentare lo spazio tridimensionale su una superficie bidimensionale in modo matematicamente corretto.
Nella Flagellazione, la prospettiva è utilizzata in modo magistrale per creare un’illusione di profondità e per organizzare lo spazio in modo razionale e armonioso. Il punto di fuga, verso cui convergono tutte le linee di fuga (le linee del pavimento, del soffitto, degli edifici), si trova al centro del dipinto, nella figura di Cristo.

L’uso della luce e del colore: il primo “notturno” della storia dell’arte

Piero della Francesca è noto anche per il suo uso sapiente della luce e del colore. Nella Flagellazione, la luce proviene da due fonti diverse: una fonte esterna, che illumina la scena di destra, e una fonte interna, che illumina la scena della flagellazione.
Questo uso della luce, unito alla rappresentazione di un’architettura notturna, ha portato alcuni studiosi a considerare La Flagellazione come il primo “notturno” della storia dell’arte occidentale.
La luce crea effetti di chiaroscuro, mettendo in risalto i volumi dei corpi e dei tessuti, e contribuisce a creare un’atmosfera sospesa e misteriosa.

Il significato della Flagellazione di Cristo: diverse interpretazioni

L’interpretazione religiosa e politica

Il significato della Flagellazione è stato oggetto di numerose interpretazioni. Secondo una lettura tradizionale, l’opera rappresenterebbe il tema della Passione di Cristo e, in particolare, il momento in cui Gesù viene flagellato per ordine di Ponzio Pilato.
Tuttavia, la presenza dei tre personaggi sulla destra e la loro identificazione incerta hanno portato a interpretazioni più complesse, che collegano l’opera a eventi storici e politici contemporanei a Piero della Francesca, come la caduta di Costantinopoli (1453) e il dibattito sulla riunificazione delle Chiese d’Oriente e d’Occidente.

Il dibattito sull’identità dei personaggi

L’identità dei tre personaggi sulla destra è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi. Alcuni li identificano con figure storiche, altri con personaggi biblici, altri ancora con figure allegoriche.

Dove ammirare la Flagellazione di Cristo: la Galleria Nazionale delle Marche

La Flagellazione di Cristo è conservata nella Galleria Nazionale delle Marche, situata nel Palazzo Ducale di Urbino. Il dipinto è una delle opere più importanti del museo e una delle testimonianze più alte dell’arte di Piero della Francesca e del Rinascimento italiano.
L’artista firma l’opera sul gradino del trono di Ponzio Pilato. La firma recita: «Opus Petri de Burgo Sancti Sepulcri» («Opera di Piero da Sansepolcro»).

Fonte dell’immagine: Wikipedia

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A proposito di Valeria Esposito

Studentessa presso la facoltà di lingue e culture comparate

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