Ringraziamenti tesi: come scriverli al meglio

Ringraziamenti tesi: come scriverli al meglio

I ringraziamenti da inserire nella propria tesi di laurea sono una parte fondamentale dell’elaborato, perché permettono di citare coloro che hanno aiutato o supportato durante il percorso universitario.
Scriverli bene e secondo i giusti parametri, non è facile, ma grazie all’aiuto di modelli già compilati ed esempi disponibili in rete, si può quantomeno prendere spunto e provare a capire qual è la giusta impostazione.
Ricordiamo che pur essendo molto importanti, i ringraziamenti per la tesi di laurea non sono obbligatori tuttavia, ovviamente, è gradito farli ed impostarli nel modo corretto, dal momento che finiranno in un documento così importante come la tesi di laurea.
Sicuramente per scrivere al meglio i ringraziamenti di laurea bisogna stilare un’introduzione ben chiara, esprimendo la propria gratitudine per aver raggiunto un obiettivo tanto agognato; innanzitutto si è soliti ringraziare quanti hanno contribuito al raggiungimento della laurea, scrivendone in generale. Si continuerà poi ringraziando il proprio relatore, tutti i professori, gli assistenti e le altre figure professionali che hanno accompagnato il candidato durante il percorso di studi. Generalmente la conclusione della tesi prevede i ringraziamenti alla famiglia.

Ringraziamenti tesi: piccoli accorgimenti per scriverli al meglio

Non essendo un atto dovuto, ma una dimostrazione di affetto e un’attestazione di stima, è opportuno ringraziare in modo sintetico, senza lavorare di fantasia, citando brevemente anche i motivi per i quali, quelle determinate persone sono state scelte.
I ringraziamenti possono essere posizionati alla fine della tesi, dopo l’ultimo capitolo, prima delle conclusioni. Tuttavia, un’altra opzione potrebbe essere quella di posizionare i ringraziamenti tra l’introduzione e il primo capitolo. In questo caso essi saranno parte integrante della tesi e non semplicemente una “forzatura”. Un’altra dritta è quella di dare il giusto spazio sia ai ringraziamenti istituzionali che a quelli privati,  ai quali ovviamente è opportuno rivolgersi in terza persona.
I ringraziamenti rivolti a persone care o familiari invece, possono essere informali, talvolta si utilizzano direttamente i nomi, per dare un tono confidenziale a quanto si scrive e per ricordare episodi e momenti specifici.
Per quanto riguarda i ringraziamenti al relatore il celebre Umberto Eco, in “Come si fa una tesi di laurea?” scrisse: «È di cattivo gusto ringraziare il relatore. Se vi ha aiutato ha fatto solo il suo dovere». Ovviamente senza generalizzare, per quanto la frase possa essere condivisibile o meno, il proprio relatore è la prima persona da ringraziare. 
Mostrare un po’ di gratitudine alla persona che accompagna durante la redazione dell’elaborato finale, è gentile.
A tal proposito, ricordiamo che l’ordine “standard” secondo il quale s’inseriscono le varie persone è:

  • Relatore;
  • co-relatore;
  • docenti, assistenti, personale;
  • amici, colleghi, partner;
  • famigliari .

Ulteriori accorgimenti per redigere dei ringraziamenti che siano conformi all’elaborato sono: 

  • è opportuno rivolgersi ad una persona, massimo due, anche perché si rischia di dimenticare qualcuno che magari potrebbe offendersi (In questo caso un piccolo trucchetto può essere quello di ringraziare tutti coloro che ci hanno accompagnato durante il percorso universitario, ma che per motivi di spazio non possono essere citati – Un ringraziamento a tutti, così che nessuno si senta escluso);
  • Utilizzare il corsivo, ed essere sintetici, non servono giri di parole troppo lunghi;
  • Allineare a destra il paragrafo in cui i ringraziamenti appaiono;
  • La pagina non deve essere numerata e quella seguente va lasciata bianca.

Quelli indicati sono degli accorgimenti perlopiù grafici, utili a dare una coerenza e un impatto visivo ottimale all’elaborato finale.

Al di là dei ringraziamenti, prima di scrivere la propria tesi di laurea bisogna fermarsi un attimo e fare mente locale, soffermandosi su tutti quegli aneddoti o semplicemente momenti belli che hanno caratterizzato gli anni universitari. Qualsiasi persona si sceglierà di ringraziare, è importante ricordare la solennità del momento, senza utilizzare troppa ironia, anche se si parla di amici, rischiando di dare un tocco esageratamente informale alla discussione.  Non occorre essere originali, ma sinceri. 

 

Immagine in evidenza: Pixabay

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