Dal Texas alla ribalta della moda: Daniel Roseberry è ad oggi conosciuto nel mondo per essere il direttore artistico di Schiaparelli. Ma chi è Daniel? E qual è stato il suo percorso fino a diventare la mente creativa dietro la celebre casa di moda? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Le origini di Daniel Roseberry
Crescere nella devozione
Daniel Roseberry è nato nel 1985 a Plano, Texas, in una famiglia profondamente religiosa. Figlio di un prete e di una madre artista, è cresciuto insieme ai suoi tre fratelli in un ambiente permeato dalla fede. Per un periodo ha persino preso in considerazione la possibilità di entrare nel ministero.
Le difficoltà economiche e il bisogno di evasione
Nonostante la forte spiritualità della famiglia, la situazione economica era modesta, e Roseberry ha spesso raccontato di aver desiderato e immaginato con nostalgia tutte quelle cose materiali che la sua famiglia non poteva permettersi. Questo desiderio di qualcosa di più, unito alle difficoltà economiche vissute in famiglia, ha fatto di lui un daydreamer: qualcuno che, fin da giovane, amava rifugiarsi nei propri sogni e immaginare un mondo più ampio, creativo e ricco di possibilità.
Il conflitto identitario e la ricerca di sé
Parallelamente, Roseberry ha dovuto affrontare la difficile sfida di accettare la propria omosessualità in un contesto familiare estremamente conservatore e rigoroso. Crescere con la consapevolezza che la sua natura poteva essere vista come sbagliata o condannabile ha generato in lui un profondo senso di colpa e insicurezza. La decisione di abbandonare quel mondo e trasferirsi altrove per seguire la propria strada è stata quindi accompagnata da un conflitto interiore intenso: da un lato il desiderio di libertà e realizzazione personale, dall’altro il timore di deludere e ferire i genitori, a cui era profondamente legato. Per questo motivo, prima di iscriversi al Fashion Institute of Technology di New York, ha deciso di partecipare a missioni di servizio cristiano alle Hawaii e in diverse zone del Medio Oriente.
I primi passi nel mondo della moda di Daniel Roseberry
Dall’F.I.T. di New York allo stage da Thom Browne
Al suo ritorno negli Stati Uniti, Daniel Roseberry iniziò a frequentare il Fashion Institute of Technology di New York, ma dopo soli due anni decise di interrompere gli studi per cogliere un’importante opportunità: uno stage presso Thom Browne, la rinomata casa di moda newyorkese specializzata in sartoria, che gli venne offerto nel 2008. Browne, che aveva subito colto il talento artistico e le potenzialità creative di Roseberry, lo accolse nel suo team, intuendo la visione fuori dal comune del giovane stilista. Nel corso dei dieci anni trascorsi nella maison, Roseberry crebbe professionalmente fino a ricoprire il ruolo di responsabile del design negli ultimi cinque anni.
Il momento di svolta per Daniel Roseberry
Una pausa necessaria per ritrovare ispirazione
Sentendo il bisogno profondo di ritrovare sé stesso e di riscoprire una nuova visione creativa, Daniel Roseberry decise di lasciare il suo incarico da Thom Browne. Fu un periodo di transizione intenso e solitario, trascorso tra l’appartamento di un amico che lo ospitava e il suo freddo studio nel quartiere di Chinatown, a New York. In quei sei mesi di riflessione, silenzio e ricerca, tra momenti di smarrimento e improvvise illuminazioni, Roseberry diede vita alle illustrazioni che avrebbero composto il portfolio presentato a Schiaparelli.
Il passo decisivo verso l’haute couture
Quei bozzetti non solo gli valsero l’incarico, ma si trasformarono nei look della sua prima collezione per la storica maison parigina. Nel 2019, infatti, accettò il ruolo di direttore creativo di Schiaparelli, segnando così l’inizio di una nuova e audace fase della sua carriera nel mondo dell’alta moda.
Il rilancio di Schiaparelli
Una maison leggendaria in cerca di rinascita
Schiaparelli è una storica casa di alta moda parigina fondata nel 1927 da Elsa Schiaparelli, celebre per il suo stile audace e profondamente influenzato dal Surrealismo. Dopo aver segnato profondamente la moda del XX secolo, la maison chiuse i battenti nel 1954. Fu solo nel XXI secolo che il marchio venne rilanciato, presentando la sua prima nuova collezione in passerella nel 2014. Tuttavia, nonostante il ritorno, la maison faticava a riconquistare un posto di rilievo tra i grandi nomi della moda internazionale, suscitando un interesse tiepido nel settore.
In cerca di un miracolo creativo
In questo contesto carico di aspettative, il debutto di Daniel Roseberry si presentava come una vera e propria sfida: non solo doveva riportare in vita lo spirito rivoluzionario di Elsa Schiaparelli, ma doveva anche compiere una sorta di miracolo creativo. Lui, un americano senza una formazione accademica formale in haute couture, e per di più senza conoscere il francese, si trovava ora a guidare una delle maison più leggendarie della storia della moda parigina.
L’arrivo di Daniel Roseberry e un debutto rivoluzionario
E quel miracolo, alla fine, si compì. Nel luglio del 2019, Daniel Roseberry fece il suo debutto alla direzione creativa di Schiaparelli con una sfilata destinata a lasciare il segno. Seduto su una passerella trasformata in studio, davanti a un tavolo da disegno, mise in scena il processo creativo che aveva vissuto nel suo piccolo appartamento di New York: un gesto simbolico e potente che raccontava il legame intimo tra immaginazione e creazione. Quella collezione attirò immediatamente l’attenzione del pubblico e della critica. In pochi anni, Roseberry riuscì a rendere inconfondibile il suo linguaggio stilistico e a rilanciare la maison nel panorama dell’alta moda internazionale.
La rivincita di Schiaparelli
La Maison più scelta tra gli artisti internazionali
Oggi, Schiaparelli è una delle case di moda più amate dalle celebrità: da Beyoncé a Lady Gaga, da Bella Hadid a Kylie Jenner, sono molte le icone dello spettacolo e della moda che scelgono di indossare le sue creazioni.
Il nuovo vocabolario estetico della maison firmato Daniel Roseberry
Ma come è stato possibile un simile successo? Roseberry ha spiegato di aver scelto di non imitare o rifare direttamente il lavoro di Elsa Schiaparelli. Piuttosto, ha voluto “catturare lo spirito e il coraggio” della fondatrice, restituendone la forza visionaria attraverso un’estetica personale e contemporanea. In questo modo ha creato, all’interno della maison, uno spazio che porta chiaramente la sua firma: elementi in oro, simboli surrealisti, e iconici dettagli scultorei in pelle e metallo che evocano parti del corpo umano. Questi segni distintivi sono diventati il nuovo vocabolario visivo di Schiaparelli, restituendole il prestigio perduto. Il riconoscimento ufficiale è arrivato nel 2024, quando Roseberry ha ricevuto il prestigioso Neiman Marcus Award per il suo impatto creativo nel mondo della moda.
La rinascita di un mito
Grazie a Daniel Roseberry, la “bella addormentata” Schiaparelli si è finalmente risvegliata, tornando a incantare il mondo con tutta la sua audacia, eleganza e fantasia.
Fonte immagine: da YouTube di Paula S Wallace