Francesco Zani, Parlami | Recensione

Parlami, di Francesco Zani | Recensione

La Fazi editore ha recentemente pubblicato “Parlami” (collana “Le strade”), il primo romanzo dello scrittore romagnolo Francesco Zani.

Laureato in filosofia, Francesco Zani ha poi studiato editoria all’Università “La Sapienza” di Roma: da qui già si evince la sua passione per la scrittura e per il giornalismo. Dopo questo attesissimo esordio, “Parlami” di Francesco Zani è stato definito da “Il librario”, la rivista letteraria più diffusa in Italia, come una delle nuovi voci della narrativa da scoprire.

Parlami: la riflessione sulla complessità dei rapporti umani

Lo sfondo scelto da Francesco Zani in questo romanzo è il lungomare di Cesenatico, nella regione dell’Emilia Romagna. Le prime pagine ci presentano la voce narrante che ci dice di aver provato un senso di tristezza quando ha scoperto che i genitori quella mattina non lo avevano svegliato: i genitori, infatti, erano corsi in ospedale perché a breve sarebbe nato il loro secondo figlio (“Saresti dovuto nascere intorno all’inizio di febbraio, ma la mamma aveva riempito il borsone con la biancheria da portare in ospedale tanto tempo prima”). La tristezza dura pochi secondi perché subito si ritrova pervaso dall’emozione di conoscere il suo nuovo fratellino, infatti subito dopo il fratello maggiore dice: “Non sapevo come si faceva a conoscere un bambino appena nato. Tutta quella sensazione di abbandono era sparita in pochi secondi perché i tuoi occhi dicevano una cosa ben precisa: non mi sarei mai più sentito solo. Non mi importava più che non mi avessero svegliato, non mi importava più di essere rimasto a casa senza sapere nulla, perché adesso ero diventato tuo fratello”. Il nome del nuovo arrivato era Alessandro, scelto dalla madre, ma vedremo più avanti come il piccolino avrà il soprannome di “Gullit“, scelto dal fratello mangiare: era, infatti, un grande fan di Ruud Gullit, l’attaccante del Milan; ciò che gli piaceva di più di questo giocatore erano le treccine definite magnetiche che non si muovevano nemmeno quando giocava. Lo sfondo di “Parlami” di Francesco Zani ci aiuta a comprendere il periodo in cui è ambientato il romanzo. La storia, infatti, avviene durante la stagione balneare, quindi dal mese di maggio a quello di settembre, e in questo periodo i bambini stavano con la loro tata, la Ginetta, mentre i loro genitori lavoravano. La madre e il padre, soprattutto in questo periodo, erano occupati a lavorare nel loro stabilimento balneare, chiamato Bagno Beatles, che in poco tempo era diventato il più famoso di tutta Cesenatico. “Parlami” di Francesco Zani, dunque, attraverso la sua prosa affronta la tematica della complessità dei rapporti umani e i contrasti all’interno di una famiglia apparentemente normale, cambiata dall’arrivo di Gullit, un bambino speciale. All’interno del romanzo, in realtà, vengono sottolineate anche le ingiustizie che gli immigrati sono costretti a subire dalla società in cui viviamo (“Ci raccontava che rassettavano la spiaggia prima dell’alba, facevano la guardia di notte, portavano e ammassavano lettini a inizio e fine stagione. L’importante era che non li vedesse nessuno o quasi. Venivano sempre gli stessi, poi qualcuno all’improvviso spariva, non si vedeva per un po’ e alla fine tornava”).

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