Semplicemente perfetto di Jostein Gaarder | Recensione

Semplicemente perfetto di Jostein Gaarder | Recensione

Semplicemente perfetto è uno di quei libri brevi ma intensi che restano dentro. Scritto da Jostein Gaarder, l’autore che molti conoscono per Il mondo di Sofia, anche qui ritroviamo la sua capacità unica di intrecciare una storia con domande profonde sulla vita. In solo un centinaio di pagine, Gaarder ci porta a riflettere sul tempo, sull’amore e sull’identità con uno stile diretto. È come leggere un diario intimo dove ogni parola è scelta con cura per suggerire più che spiegare, lasciando ai lettori lo spazio per pensare.

Semplicemente perfetto: la storia

Immaginate una notte, una stanza d’albergo a Oslo. Il protagonista, Albert, un uomo come tanti, è lì per lavoro ma la sua mente è altrove. È solo e i suoi pensieri fluiscono verso una donna che ha amato profondamente e che ha lasciato. Non aspettatevi grandi colpi di scena: la storia è tutta qui, in questo flusso di ricordi, domande e riflessioni. Albert si interroga sul presente – l’unica cosa che davvero abbiamo – e sull’illusione del futuro. Il pensiero dell’amore perduto si mescola alle domande sul senso delle nostre scelte, sul peso del passato e della memoria.

Una scrittura che accarezza l’anima e la mente

Lo stile di Gaarder è essenziale, quasi spoglio, ma ogni parola sembra avere un peso. Usa frasi brevi, a volte ripetute quasi come un mantra, creando un ritmo che ti culla e ti porta dentro i pensieri di Albert. C’è malinconia, certo, ma anche una tenerezza delicata, quasi un sorriso amaro. La cosa bella è come riesce a parlare di filosofia – del tempo, delle scelte – senza farla sembrare una lezione. Sono le domande che un uomo qualunque si pone di fronte alla vita, espresse in modo diretto e toccante.

Tempo, scelte e consapevolezza del momento

Uno dei temi forti del libro è proprio la responsabilità che abbiamo nelle nostre scelte. Gaarder ci fa pensare a quanto sia importante scegliere con consapevolezza, anche quando scegliere significa rinunciare. Albert riflette su come ogni istante sia unico e su quanto spesso corriamo verso il futuro dimenticandoci di vivere davvero il presente. È un invito a fare i conti con la memoria, con ciò che siamo stati, senza però restare intrappolati nel passato. E forse il titolo, Semplicemente perfetto, è proprio questo: la bellezza di un momento vissuto fino in fondo, anche nella sua fragilità, nella sua finitezza.

Semplicemente perfetto: un piccolo libro che apre grandi spazi

Semplicemente perfetto è un libro piccolo solo nelle dimensioni. Dentro c’è un mondo di emozioni e pensieri. Non è un romanzo d’azione ma una sorta di meditazione da leggere con calma, lasciando che le parole risuonino. Gaarder ci mostra ancora una volta come una storia possa diventare uno specchio per le nostre vite, parlandoci di amore, di tempo, della difficoltà e della bellezza di scegliere. È una lettura perfetta per chi cerca un libro che non sia solo evasione ma anche un compagno silenzioso per riflettere sul senso delle cose.

Fonte immagine: Loganesi  

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