Táo Yuānmíng: il poeta della natura e della vita ritirata

Táo Qián

Táo Qián, meglio conosciuto con il nome di cortesia Táo Yuānmíng, è stato un poeta cinese di ispirazione taoista, vissuto tra il 365 e il 427 d.C., durante il turbolento periodo delle Sei Dinastie. È considerato il fondatore della “poesia dei campi e dei giardini” (田園詩, *tiányuán shī*), un genere che celebra la vita rurale e il ritiro dalla corruzione della vita pubblica. Il nome Táo Qián, “Tao il ritirato”, fu da lui adottato proprio quando si allontanò definitivamente dalla carriera di funzionario.

Biografia: la scelta della vita ritirata

Proveniente da una famiglia aristocratica caduta in disgrazia, Táo Yuānmíng non godette della posizione di rilievo dei suoi antenati. Svolse per alcuni anni funzioni amministrative a corte, ma disgustato dalla corruzione e temendo di compromettere i propri princìpi, scelse di dimettersi. Trascorse gli ultimi vent’anni della sua vita in campagna, in povertà ma sereno, coltivando la terra, bevendo vino e scrivendo poesie. Questa scelta di vita, come spiegato da fonti autorevoli come l’enciclopedia Britannica, divenne il nucleo centrale della sua opera.

La poesia: semplicità e autenticità

La poesia di Táo Yuānmíng è caratterizzata da una dizione estremamente semplice, una freschezza e una qualità diretta dell’espressione. Sebbene non immediatamente celebrato, il suo stile fu enormemente apprezzato durante la dinastia Tang, quando poeti come Dù Fǔ lo riconobbero come un maestro. Le sue opere più celebri includono serie come Yin jiu (“Bevendo il vino”) e, soprattutto, Guī yuántián jū (“Ritorno alla vita dei campi”), che esprime in modo emblematico la gioia del ritorno a un’esistenza semplice e autentica.

La filosofia di Táo Yuānmíng nelle sue opere Esempio letterario
Rifiuto della vita pubblica La serie “Ritorno alla vita dei campi” è il manifesto della sua scelta di abbandonare la “gabbia polverosa” della burocrazia per la libertà della campagna.
Amore per la natura e la vita rurale La prosa “La sorgente dei fiori di pesco” descrive una società utopica che vive in perfetta armonia con la natura, isolata dal mondo esterno.
Ricerca della semplicità e dell’autenticità La serie “Bevendo il vino” usa l’atto di bere non come fuga, ma come un mezzo per raggiungere uno stato di spontaneità e una più profonda comprensione della natura.

La prosa: l’utopia della Sorgente dei Fiori di Pesco

Táo Qián è notevole anche per la sua prosa, in particolare per due testi: 桃花源記 (La storia della sorgente dei fiori di pesco) e 五柳先生传 (Biografia del signore dei cinque Salici). Il primo racconto, tra i più famosi della letteratura cinese, narra di un pescatore che, seguendo un ruscello costeggiato da peschi in fiore, scopre un passaggio in una grotta. Al di là di essa, trova una comunità isolata dal mondo da secoli, dove tutti vivono in pace, armonia e prosperità. Questa storia è stata interpretata sia come un’utopia politica sia come la rappresentazione di uno spazio mentale e spirituale ideale, un riflesso del desiderio del poeta di un mondo puro e incorrotto.

L’altro testo, una breve autobiografia, illustra la libertà conquistata dall’autore dopo aver rinunciato alla carriera, una libertà che gli permise di dedicarsi interamente alla natura e alla poesia.

Fonte dell’immagine in evidenza: Wikipedia

Articolo aggiornato il: 06/09/2025

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