Canzoni dei Beach House: 5 da ascoltare

Ogni brano dei Beach House è una soglia: una volta che ci entri dentro, non sei più lo stesso. Dal 2006, il duo di Baltimora composto da Victoria Legrand e Alex Scally ha creato un universo musicale per chi cerca un altrove, una dimensione onirica. Le materie prime? Sintetizzatori morbidi, riverberi infiniti e melodie eteree. In più, una buona dose di malinconia e meraviglia. Le canzoni dei Beach House sono rifugi emotivi, luoghi fuori dal tempo in cui perdersi o ritrovarsi. Di seguito cinque brani esemplari, capaci di raccontare, ognuno a modo suo, l’anima sognante e magnetica della band.

Canzoni dei Beach House: Space Song (Album: Depression Cherry, 2015)

È probabilmente il pezzo più iconico del duo. La melodia dolceamara e l’arpeggio che pulsa come un cuore infranto nello spazio fanno di questa canzone un’esperienza trascendentale. Space Song, nonostante avesse acquisito un successo notevole già al momento dell’uscita dell’album, è diventata persino virale su TikTok e Instagram negli ultimi tempi. Un brano da ascoltare con le cuffie, in viaggio, mentre il mondo scorre veloce fuori dal finestrino.

Myth (Album: Bloom, 2012)

Myth apre l’album Bloom con una domanda: “What comes after this?”. E dopo cosa succede? È l’inizio perfetto di un disco che parla di soglia, di attesa e di desiderio. È anche il cuore pulsante di tutta la poetica dei Beach House. La voce di Victoria sembra galleggiare sopra onde lente; nel frattempo, la chitarra si muove come una corrente sotterranea. In un’intervista a Pitchfork del 2012, Legrand ha detto: “Non cerchiamo di controllare il significato che una canzone ha per gli altri. Per noi, però, ‘Myth’ parlava della consapevolezza che non si può tornare indietro. E forse va bene così”. Myth è quindi una meditazione sul tempo che passa e sull’impossibilità di afferrarlo. Un inno alla fragilità della memoria, a quella sensazione che abbiamo tutti quando ci rendiamo conto che i momenti belli stanno già diventando passato, ancor prima di finire, e non possiamo farci nulla.

Lazuli (Album: Bloom, 2012)

Ipnotica e misteriosa, Lazuli prende il nome da una pietra preziosa: il lapislazzulo, simbolo di saggezza e sogno. Ovviamente non è un caso: proprio come una pietra blu, infatti, questo pezzo rifrange la luce in modi imprevedibili, alternando malinconia a luminosità, euforia a buio, con una struttura ritmica circolare che sembra non finire mai. È come se i sintetizzatori e le voci girassero su sé stessi in una spirale. Il risultato è un moto ipnotico in cui ogni passaggio sembra rimandare al precedente, ma sempre con una sottile variazione: è un sogno che si ripete, ma mai veramente uguale. Victoria Legrand ha dichiarato in un’intervista del 2012 a NBHAP: “Abbiamo scritto Lazuli pensando a qualcosa che ti attrae più profondamente man mano che ascolti. Non si tratta di una storia, ma di uno stato d’animo”. È il suono perfetto per una notte estiva, quando non sai se stai dormendo o sognando, quando il tempo si dilata e la coscienza si sospende.

  1. Silver Soul (Album: Teen Dream, 2010)

“It is happening again”: questo è il verso che, ripetuto più e più volte, dà il corpo a Silver Soul. Una sorta di mantra misterioso, un’emozione ciclica che persiste nel tempo. Quel “it” resta intenzionalmente vago. Può essere qualsiasi cosa ci serva in quel momento: un cuore infranto, un amore che rinasce, un ricordo che riemerge. In un’intervista a CokeMachineGlow, Alex Scally ha rivelato che quelle parole nascono da un’eco culturale: “Conosci la scena [in Twin Peaks, ndr]… il gigante è sul palco e dice molto lentamente: ‘Sta succedendo di nuovo?’. È il testo che le [a Victoria, ndr] è appena venuto in mente per ‘Silver Soul’. È sempre stata ossessionata da David Lynch”. Una dichiarazione che conferma l’influenza dell’atmosfera lynchiana sull’immaginario della band.

Victoria Legrand ha aggiunto che Silver Soul è una canzone di “passione oscura e rituale abituale, un’esperienza sonora intensa e sensuale e circolare. Il brano, infatti, recita: “We feel it move through our skin / it’s a sickness / a manic weakness”. Silver Soul è uno dei brani più profondi e cinematografici dei Beach House, con una batteria rallentata e stratificazioni sonore che sembrano un sogno liquido.

  1. Once Twice Melody (Album: Once Twice Melody, 2022)

Brano che dà il titolo al loro ultimo album, Once Twice Melody è una dichiarazione di intenti. Epica e delicata, mescola archi orchestrali e synth vaporosi, aprendo una nuova fase per la band. È l’evoluzione del loro stile, senza perdere l’identità. Victoria Legrand, in un’intervista rilasciata a Consequence, riflette sul processo creativo in fase di pandemia: “Puoi perderti [nell’album, ndr] come vuoi. … C’è un’innegabile aria di accettazione in tutto l’album, una pace e una saggezza che incombono ancora di più rispetto ai loro lavori precedenti”. Qui, i Beach House sembrano guardare il passato da molto lontano, con dolcezza.

Canzoni dei Beach House: Se ami queste sonorità, adorerai i Beach House

Se ami perderti tra riverberi infiniti, voci sognanti e paesaggi sonori che sembrano sospesi nel tempo, allora la musica dei Beach House saprà parlarti. È un suono che affascina chi cerca l’emozione più che la narrazione, la sensazione più che la spiegazione. Ti piaceranno se ascolti band come i Cocteau Twins, Slowdive o Mazzy Star, ma anche se apprezzi le atmosfere rarefatte di Cigarettes After Sex, l’elettronica introspettiva dei Radiohead di Kid A, o il romanticismo cinematografico di Lana Del Rey. I Beach House abitano quello spazio sonoro in cui il sogno incontra la malinconia, e ogni canzone è una soglia tra il reale e l’altrove.

Canzoni dei Beach House
Victoria Legrand – Fonte immagine: Wikipedia – Tristan Loper

Canzoni dei Beach House: musica per chi sente troppo

Le canzoni dei Beach House non sono fatte per le classifiche, ma per l’anima. Sono sussurri cosmici, canzoni da ascoltare con calma, quando tutto tace. Magari in viaggio, quando piove o di fronte ad un cielo immenso, troppo grande per tenere compagnia. Se non li hai mai ascoltati, inizia da qui. Se già li conosci, rileggili: ogni ascolto è una soglia diversa.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia – Tristan Loper

Altri articoli da non perdere
Canzoni dei Tan Biónica: 4 da ascoltare
Canzoni dei Tan Biónica: 4 da ascoltare

Tan Biónica è una band che si distingue nel panorama artistico contemporaneo dell’Argentina per il suo stile musicale che spazia Scopri di più

Album di Drake: 4 da ascoltare
Album di Drake: 4 da ascoltare

Gli album di Drake incarnano a pieno l'animo della star, che dal 2009 a oggi domina la scena rap, oltre Scopri di più

L’Amore di Madame nel suo nuovo album | Recensione
L'Amore di Madame nel suo nuovo album | Recensione

Un viaggio dalle sonorità variegate all’interno di uno spettro immenso, in cui Francesca Caleari ha vagato di corpo in corpo Scopri di più

Altrove, il nuovo album di Ultimo | Recensione
Altrove di Ultimo

Il 17 Maggio è stato pubblicato il nuovo album Altrove di Ultimo.  Ultimo, all'anagrafe Niccolò Moriconi, è un cantautore nato Scopri di più

Canzoni dei The Fray: 4 più famose
Canzoni dei The Fray

I The Fray sono un gruppo musicale rock americano nato a Denver in Colorado nel 2002 da Isaac Slade e Scopri di più

Alessandro Gomma Antolini (AGA): il tutto ed il contrario di tutto. Esce “Dream On”
AGA esce il disco “Dream On” di Alessandro “Gomma” Antolini. Sette nuove tracce, sette nuove fotografie personali ma da finissimi risvolti anche pubblici, in bilico tra quello che sembra e quello che è

AGA: esce "Dream On" Come promesso dopo l’anticipazione assolutamente affascinante con “Questa non è”, esce il disco “Dream On” di Scopri di più

A proposito di Paolo Porpora

Vedi tutti gli articoli di Paolo Porpora

Commenta