Intervista a Kafka sulla spiaggia, semifinalista del Premio De Andrè

gruppo napoletano Kafka sulla spiaggia

gruppo napoletano Kafka sulla spiaggiaLo scorso 20 Aprile il gruppo napoletano Kafka sulla spiaggia si è aggiudicato la vittoria della tappa campana del Premio De Andrè, tenutasi al Cafè Street 45 di Torre del Greco, organizzata dall’associazione B.E.T.A. ed A-Different in accordo con l’organizzazione nazionale del Premio De Andrè.

La band partenopea accederà dunque direttamente alla semifinale nazionale della kermesse. In vista di questo importante appuntamento, Eroica Fenice li ha intervistati.

Chi sono i Kafka sulla Spiaggia?

I Kafka Sulla Spiaggia nascono nel 2011. Dopo numerosi cambi di formazione quella attuale si presenta così: Luca Maria Stefanelli (voce, chitarra, piano), Domenico Maria Del Vecchio / Nikkio (batteria, voci), Giorgio Magliocco / Gioia di Vivere (chitarra, voci), Pierluigi Patitucci (basso, voci).

Nel 2012 il gruppo viene notato durante un live dal produttore, fonico e musicista Carlo Di Gennaro, che gli offre la possibilità di registrare il primo singolo, Adieu, al quale nel 2013 fa seguito la pubblicazione del primo Ep, Il marinaio spiegò le vele al vento ma il vento non capì, registrato e mixato da Carlo Di Gennaro presso lo studio Kammermuzak e curato nel mastering dal fonico e musicista Michele Signore.

Nello stesso anno la band vince il Premio per la miglior presenza scenica al Gielle Contest, e Adieu entra a far parte di numerose compilation. I Kafka cominciano così a suonare in giro per l’Italia e a collezionare riconoscimenti, tra cui il Premio dell’Associazione Ultrasuoni, nell’ambito del Nano Contest.

Il 2015 vede impegnata la band nella registrazione – “autonoma e con improbabili mezzi”, come gli artisti stessi la definiscono – del primo album dal titolo New Beat, uscito a marzo 2016 per l’etichetta partenopea Octopus Records del produttore, fonico e musicista Giuseppe Fontanella (24 Grana).

L’intervista al gruppo napoletano Kafka sulla spiaggia:

Siete reduci dalla vittoria della tappa campana dedicata al Premio De Andrè, che esperienza è stata  e cosa significa per voi dover rappresentare la Campania  alle semifinali?

«Ovviamente è stata una bellissima esperienza e poterla condividere con tanti amici musicisti ha reso il tutto più bello. Siamo molto orgogliosi di rappresentare la Campania in questo concorso, soprattutto in un momento storico in cui la nostra musica viene considerata un po’ “outsider” solo in Campania».

De Andrè rientra tra le vostre influenze musicali?

«Rientra meno di Battisti sicuramente. (Verranno a chiederti del nostro amore)».

Come nasce l’idea di scegliere il titolo di un romanzo di Haruki Murakami per il nome del gruppo?

«L’idea è nata quando abbiamo iniziato a porci domande del tipo “quanto quello che immaginiamo è reale?“ e cose di questo tipo. Siamo ancora alla ricerca di una risposta».

Che musica è quella dei Kafka sulla spiaggia?

«È musica che fa sicuramente bene al nostro animo e nasce dalla voglia di essere vivi. Siamo contro ogni forma di morte e di malattia».

Perché secondo voi  per  giovani musicisti e cantanti oggi è così difficile riuscire ad emergere  e quanto aiutano a farsi conoscere iniziative come il Premio De Andrè ?

«Oggi è difficile essere al passo con la  richiesta, quindi suppongo sia questo il principale motivo di tale difficoltà. Se la richiesta poi viene fatta da commercianti, fare arte sincera sarà sempre più difficile. Basta sovvertire la richiesta. Il Premio De Andrè ripartendo dai live club si è mosso in questa direzione».

Nelle ultime settimane si è riacceso nuovamente il dibattito sui talent show, tra chi li considera un’importante opportunità per i ragazzi e chi invece crede che siano la “morte” della musica e del talento. Voi, che avete intrapreso un’altra strada, cosa ne pensate?

«Il tempo ha dimostrato che i talent show non sono un’importante opportunità per fare qualcosa di significativo».

Progetti futuri?

«La felicità ad ogni costo… e un disco».         

 

A proposito di Antonella Sica

Napoletana, laureata in Comunicazione pubblica, sociale e politica alla Federico II. Giornalista pubblicista; appassionata di musica, sport, attualità, comunicazione. Ama scrivere, fotografare, creare lavorando all'uncinetto e a punto croce. Realizza bijoux a crochet utilizzando anche materiale di riciclo.

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