Che la musica alternative e core stia vivendo un momento di grande successo in Europa è ormai un dato di fatto. Ma per capirne davvero le ragioni bisogna guardare alle singole band e ai loro lavori. I Resolve sono una realtà francese relativamente giovane, nata meno di dieci anni fa. Fino al 2021 avevano pubblicato soltanto alcuni EP e singoli, lasciando però intuire un grande potenziale. Fin dagli esordi i Resolve hanno mostrato grande abilità nella scrittura, affrontando temi come insicurezze personali, desiderio di orientarsi nel futuro e dubbi esistenziali con sincerità e intensità. Between Me and the Machine non fa eccezione, ma amplia la prospettiva inserendo tutto in un macrotema centrale: la paura delle macchine, come suggerisce il titolo.
I testi e il tema dell’album
Come anticipato, il filo conduttore principale di questo disco è l’alienazione dell’uomo a causa del progresso tecnologico, tema ovviamente sempre più attuale con l’avanzare della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale. Quest’ultima, infatti, è sempre più oggetto di discussione in ambito lavorativo: che si tratti del mondo delle professioni più tradizionali o di quello dell’arte, la preoccupazione che l’IA possa sostituire gradualmente l’opera umana è sempre più concreta. Seasick Sailor è una metafora potente: parla di un marinaio che soffre di mal di mare, simbolo di un uomo che ha perso tutte le sue certezze e che smette di lottare, seguendo la marea pur con difficoltà.
Andando avanti nell’ascolto, i testi propongono una visione di un futuro migliore che è in realtà un’illusione, nella quale aleggia un continuo senso di speranza contrapposto alla paranoia, lasciando l’ascoltatore con un dubbio irrisolto. Ci sono più volte dei richiami ad alcuni dei loro vecchi lavori, tra cui Pendulum, una delle canzoni più significative della loro discografia. In Fifteen Roses, ad esempio, domina una filosofia pessimista «It’s hard to face a world with all of these questions left with no answers», ma fa capolino una piccola fiamma di speranza, o quantomeno un dubbio che apre la strada a un possibile cambiamento «Will I stay the same or will I realize myself?».
Tuttavia, il testo più significativo è quello della title-track, probabilmente il magnum opus del quartetto francese. «It’s getting clear we’re not coming back; Drifting as we get closer to the dark». Ancora una volta riaffiora il terrore di una distopia che ci incatena a un futuro dove restano soltanto ricordi e un oblio sospeso su di noi. «And I miss the distance Between me and the machine»: un verso autoesplicativo che da solo basterebbe a comprendere il tema e l’atmosfera dell’album. Qui il frontman Diliberto canta di un viaggio, difficile da comprendere se reale o metaforico, con il quale abbandona la Terra per dire addio a tutte le sue sofferenze, arrivando a comprendere quanto l’umanità non meriti una seconda possibilità. Il suo destino però non ha un lieto fine: si trova intrappolato in uno spazio lontano da tutto e tutti, con il desiderio di tornare a quando l’uomo aveva una distanza dalla “macchina”. La frase finale, tuttavia, dona un barlume di speranza: «I’ll carry your love ‘til the edge»; l’amore è tutto ciò che può tenerci in vita e consolarci in un mondo che sta perdendo quasi tutto, tra odio e distacco sociale.
Lo stile musicale
Ciò che rende i Resolve speciali è il rifiuto di seguire le regole standard della musica “pop”. Non hanno paura di rinunciare a ritornelli orecchiabili o all’uso convenzionale di strumenti e strutture per dare voce alla propria visione artistica. Fifteen Roses fa uso di chitarre acustiche, synth e la soave voce di Diliberto, costruendo progressivamente la tensione verso l’unico ritornello finale. With Love è un brano introspettivo e sperimentale, formato da una sola strofa che si ripete due volte, sostenuta da una base ricca di effetti sonori e vocali. Surrender stupisce con la performance vocale: l’alternanza di voci pulite e scream, che vanno da toni alti al growl più profondo, mette in mostra tutta l’abilità canora del frontman, rendendolo uno dei cantanti più interessanti del panorama contemporaneo, come dimostrato anche in questa suggestiva one take performance.
La title-track rimane comunque quella che stupisce di più grazie al virtuosismo di ciascun membro, agli elementi di musica progressiva e ai temi trattati. Nonostante la struttura alterni strofa e ritornello, la sua lunghezza permette di variare questi elementi, rendendo l’ascolto innovativo e interessante. L’uso degli strumenti e degli effetti sonori crea un “wall of sound” che immerge l’ascoltatore in questo mondo distopico. Un ulteriore merito va riconosciuto al frontman, che oltre a una performance vocale eccellente, si lancia in un assolo di chitarra ipnotico che conduce alla risoluzione finale del brano.
Conclusione
Questa unione di liricismo e virtuosismo musicale, oltre all’aiuto dei più celebri musicisti connazionali Landmvrks, ha lanciato i Resolve nel panorama musicale mondiale, portandoli a girare il mondo per esportare la propria visione artistica. Hanno dimostrato la fame di una band che non intende accontentarsi, ma vuole conquistare il pubblico attraverso il linguaggio universale della musica. Il loro stile unico, che fa l’occhiolino ai capostipiti del genere, rende l’ascolto piacevole e intenso. Between Me and the Machine si attesta così tra i migliori album del decennio e, forse, del nuovo millennio. Per seguire la band e i loro prossimi lavori, è possibile visitare il loro sito web ufficiale.
Fonte immagine in evidenza: Bandcamp, artwork ufficiale dell’Album Between Me and the Machine, etichetta Arising Empire

