I tassi di mortalità relativi alla pandemia del 2019 in America hanno registrato delle variazioni consistenti ed evidenti, influenzate anche dalle scelte politiche dei cittadini.
Secondo uno studio condotto da JAMA Internal Medicine, a maggio 2023, negli Stati Uniti si sono verificati circa 1,1 milioni di decessi per Covid-19. Esistono prove che le contee a tendenza repubblicana hanno avuto tassi di mortalità dovuti al Covid-19 più elevati rispetto alle contee a tendenza democratica, evidenziando un’associazione tra affiliazione partitica e impatto della pandemia.
Le differenze nell’eccesso di mortalità in base all’affiliazione politica sono state rese note grazie ai dati raccolti da JAMA Internal Medicine. Questi dati suggeriscono che le diverse posizioni sulla vaccinazione e le dichiarazioni di adesione tra elettori repubblicani e democratici potrebbero essere state un fattore determinante nella gravità e nella traiettoria della pandemia negli Stati Uniti.
Nonostante l’epidemia di Coronavirus abbia arrecato notevoli cambiamenti nella vita quotidiana degli americani, ancora oggi si possono notare comportamenti asimmetrici e aree di disaccordo nella gestione della risposta all’emergenza tra i due maggiori partiti politici – repubblicani e democratici. Questo divario è emerso anche tra l’allora Presidente Trump e molti dei governatori statali, che hanno spesso adottato strategie di contenimento molto diverse tra loro e rispetto alle indicazioni federali.
Il legame tra orientamento politico e tassi di mortalità
Sembrerebbe che negli Stati Uniti molti cittadini abbiano deciso se vaccinarsi o meno in base alla propria idea politica, o meglio, tenendo conto di quanto suggerito dai propri rappresentanti. In tale contesto, l’esitazione vaccinale o il rifiuto di vaccinarsi è diventata una delle principali problematiche di sanità pubblica nazionale.
Molti statunitensi non si sono limitati a seguire i consigli dei medici, ma hanno preso alla lettera quanto detto dalle istituzioni politiche di riferimento, che consigliavano o sconsigliavano di vaccinarsi contro il Covid-19 a seconda dell’appartenenza.
Diversi studi hanno evidenziato che i repubblicani fossero meno convinti rispetto ai democratici o agli indipendenti. Il rifiuto a vaccinarsi era spesso legato alla paura degli effetti collaterali, causando un notevole aumento dei tassi di mortalità in alcune aree.
Inoltre, secondo JAMA Internal Medicine, esistono prove che le contee a maggioranza repubblicana hanno avuto tassi di mortalità da Covid-19 più elevati rispetto a quelle a maggioranza democratica. Nello specifico, la mortalità era più alta nelle contee a netta prevalenza repubblicana, come in Florida e in Ohio, laddove si registravano le percentuali più basse di adesione alla campagna vaccinale.
Stati Uniti e Covid-19: un problema politico o sociale?
Ricordiamo che a tal proposito la Florida va controcorrente già da un po’ di tempo, dato che in passato molti bambini sono morti a causa del morbillo e della pertosse, contro i quali i genitori avevano deciso di non vaccinarli.
Per calcolare l’aumento dei decessi, JAMA Internal Medicine ha stimato il numero di morti che si sarebbero verificati se non ci fosse stato il Covid-19. Innanzitutto, sono stati stimati i decessi settimanali previsti per ogni contea, tenendo conto del partito di appartenenza e dell’età. Poi sono stati considerati i decessi attesi sull’intero campione. I decessi in eccesso sono stati definiti come la differenza tra i decessi osservati e quelli attesi dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2021. Come verifica del modello, sono state utilizzate le percentuali scaturite dai modelli settimanali precedenti l’insorgenza del Covid-19 (dal 1° gennaio 2018 al 31 marzo 2020) per stimare i decessi in eccesso durante questo periodo.
L’ordinamento politico-istituzionale nel suo complesso si è mostrato molto più fragile e lento di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Al netto di ogni analisi riguardo alle forti resistenze del Presidente Trump ad accettare di farsene carico, si potrebbe dire che l’emergenza Covid-19 abbia accelerato la storia piuttosto che rimodellarla. Chi era un convinto no-vax è diventato ancora più sicuro delle proprie scelte, avallando quanto detto dal proprio partito di riferimento; coloro che invece hanno scelto di vaccinarsi sono stati, in alcune aree, pochi e spesso non del tutto convinti.
Questa dinamica continua a rappresentare una situazione preoccupante, come evidenziato dalle recenti posizioni anti-vacciniste di figure politiche di spicco che mantengono alta la tensione sul tema della sanità pubblica.
Probabilmente tutto ciò è scaturito da una politica resa eccessivamente introflessa e, in parte, da un utilizzo sproporzionato dei social media, che non è riuscito a contenere gli eccessi nel dibattito pubblico.
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