Le Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST), un tempo note come malattie veneree, costituiscono un ampio gruppo di patologie infettive con una notevole diffusione a livello globale. La loro gestione e cura rappresentano una sfida importante per i sistemi sanitari. È fondamentale conoscere le corrette modalità di trasmissione per sfatare falsi miti: le IST non si contraggono da un colpo di tosse, né utilizzando mezzi pubblici o toilette.
La trasmissione può avvenire attraverso contatto sessuale non protetto (vaginale, anale, orale), attraverso il sangue (ad esempio, contatto con ferite aperte) o per via verticale, dalla madre al feto o al neonato durante la gravidanza, il parto o l’allattamento. Molte IST possono essere asintomatiche per lunghi periodi, rendendo la diagnosi tempestiva ancora più importante. Quando presenti, i sintomi più comuni possono includere: dolore pelvico, dolore o sanguinamento durante o dopo i rapporti sessuali, secrezioni anomale dai genitali, comparsa di lesioni (ulcere, vescicole) a livello genitale, anale o orale, e disuria (dolore durante la minzione).
Importante: questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non sostituisce in alcun modo il parere di un medico. In caso di dubbi o sintomi, è essenziale rivolgersi al proprio medico o a uno specialista.
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Prevenzione, diagnosi e cura delle IST
La prevenzione è il pilastro fondamentale nella lotta alle IST e si basa principalmente sull’utilizzo corretto del preservativo durante ogni tipo di rapporto sessuale. Una diagnosi rapida è necessaria per iniziare il trattamento, evitare un peggioramento dei sintomi e prevenire complicanze gravi. Come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), se non trattate, alcune IST possono portare a sterilità, sviluppo di tumori e seri problemi in gravidanza. La maggior parte delle infezioni batteriche, come sifilide e gonorrea, è curabile con terapie antibiotiche mirate, mentre per le infezioni virali, come l’herpes, esistono farmaci che ne controllano i sintomi.
Infezione | Agente causale e cura principale |
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Sifilide | Batterica (Treponema pallidum): curabile con antibiotici. |
Gonorrea | Batterica (Neisseria gonorrhoeae): curabile con antibiotici. |
Clamidia | Batterica (Chlamydia trachomatis): curabile con antibiotici. |
Herpes genitale | Virale (HSV-1, HSV-2): non curabile, ma gestibile con farmaci antivirali. |
Le 4 infezioni sessualmente trasmesse più comuni
1. Sifilide
La sifilide è causata dal batterio Treponema pallidum e si trasmette tramite rapporti sessuali o contatto con sangue infetto. L’infezione evolve attraverso diverse fasi. Nello stadio primario, compare un’ulcera indolore (sifiloma) sui genitali, ano o bocca. Nello stadio secondario, appaiono macchie rosate su tronco e arti, accompagnate da febbre e dolori. Segue uno stadio latente, asintomatico ma in cui l’infezione è ancora attiva. Se non trattata, dopo anni può evolvere nello stadio tardivo, con gravi danni al sistema nervoso, all’apparato cardiovascolare o ad altri organi.
2. Gonorrea
Causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, la gonorrea è spesso asintomatica, specialmente nelle donne. Quando presenti, i sintomi compaiono dopo 1-7 giorni. La manifestazione tipica è un’uretrite con secrezioni abbondanti e difficoltà a urinare. Nelle donne può causare dolore durante i rapporti. Se trasmessa per via anale, può causare proctite (dolore, sanguinamento); per via orale, può dare una faringite. Le complicanze di una gonorrea non trattata sono serie: nelle donne può portare a malattia infiammatoria pelvica e sterilità; nell’uomo, una delle complicanze è l’epididimite, un’infiammazione che può causare infertilità.
3. Clamidia
L’infezione da Chlamydia trachomatis è una delle IST batteriche più diffuse, soprattutto nella popolazione femminile giovane. La sua pericolosità risiede nella natura spesso silenziosa: è frequentemente asintomatica o con sintomi lievi (irritazioni, piccole perdite). Se l’infezione progredisce senza essere trattata, i sintomi possono aggravarsi con dolori addominali, febbre e nausea. Il rischio maggiore è che l’infezione risalga fino alle tube e alle ovaie, causando danni permanenti alla funzione riproduttiva e aumentando il rischio di infertilità, come evidenziato anche dal Ministero della Salute.
4. Herpes genitale
L’herpes genitale è un’infezione virale causata dall’Herpes Simplex Virus (HSV), di tipo 1 (HSV-1, più comune per l’herpes labiale) o di tipo 2 (HSV-2). Una volta contratto, il virus rimane latente nell’organismo per tutta la vita e può riattivarsi, specialmente in periodi di stress o difese immunitarie basse. Spesso l’infezione è asintomatica. Quando si manifesta, provoca prurito, bruciore e la comparsa di piccole e dolorose vescicole nell’area genitale, che poi si trasformano in ulcere. La prima infezione può essere accompagnata da febbre e malessere. Le recidive sono generalmente meno intense. L’HSV-2, in particolare, può aumentare il rischio di contrarre l’HIV.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 21/09/2025