Armani – il tributo per lo stilista a Vogue Forces of Fashion 2025

Talk in tributo ad Armani al Vogue Forces of Fashion Roma 2025

Il 18 ottobre si è tenuto a Roma presso l’Acquario Romano la tappa italiana di Vogue Forces of Fashion 2025, l’evento gratuito firmato Vogue che racconta e celebra la moda attraverso le voci dei suoi protagonisti. Data la sua recente dipartita non poteva mancare un tributo allo stilista Giorgio Armani.

Durante il secondo talk della terza edizione di Forces of Fashion, Vogue ha scelto di onorare uno dei più grandi miti della moda italiana: Giorgio Armani, permettendogli di parlare anche se assente attraverso le parole delle sue muse. Greta Ferro, Kasia Smutniak, Alessandra Mastronardi con la moderazione di Sofia Viganò hanno dato la propria personale visione dell’artista che ha lasciato un’impronta indelebile nella moda per la figura della donna.

Il tributo ad Armani di Kasia Smutniak                                                                                                                      

Kasia Smutniak si presenta con un completo dal taglio maschile, uno stile androgino perfettamente in linea con quello di Armani. Giacca strutturata a doppio petto dalla fantasia Galles, come per i pantaloni a vita alta, e una cravatta grigia dalla stampa geometrica. Un look che preannuncia il racconto che Kasia Smutniak farà dell’uomo che ha così tanto influenzato la sua percezione di sé.

Il suo rapporto con Armani inizia a 15 anni, per i suoi primi tre anni di carriera nel mondo dello spettacolo ha principalmente fatto la modella, racconta in sala a Sofia Viganò, e uno dei suoi primi lavori è stata proprio una campagna di Emporio Armani. Un rapporto che negli anni si è evoluto anche nel privato e se vogliamo nella sua sfera più intima. La giacca, come quella che ha scelto per l’evento, è un elemento chiave. “Per me la giacca ti dà struttura, crea volume, costringendoti anche ad avere una certa postura che dona maggiore sicurezza. Una schiena dritta e un viso in alto comunicano e lasciano molto agli altri. Armani con le sue giacche ha mischiato maschile e femminile, rendendo questo ibrido simbolo di eleganza”. Kasia lo definisce Giorgio Armani proprio “cinematografico” perché le sue collezioni in quanto forme d’arte erano un racconto. E nella storia della moda Kasia inquadra Armani in un modo particolare “Credo che alla fine il vero Diavolo veste Prada fosse lui: una figura irraggiungibile, una perfezione che ti tocca e ti mette in panico. Armani non ti spiazza, ti dà sicurezza. Una certezza come il male che è nel mondo. Probabilmente il diavolo veste Armani”.

La visione di Greta Ferro su Armani

Il rapporto di Greta Ferro con Armani un po’ segna anche per lei l’inizio della sua carriera. Il primo cortometraggio dove recita si intitolava “La Giacca”, e arrivata sul set aveva capito che la sua vera vocazione fosse la recitazione. Per la presentazione del cortometraggio, racconta, viene invitata alla sua prima sfilata, dove incontra Armani come modella. “Ci fu una scenetta che adesso mi fa sorridere. Mi chiese se fossi una Mannequin, ma io non lo capì perché non sapevo significasse modella e dovette spiegarmelo”. Il loro rapporto si è concluso allo stesso modo, incontrandolo per l’ultima volta a una sfilata. “A fine serata l’ho salutato, lui ha un atteggiamento molto accogliente, paterno. A casa ho ancora una sua lettera dove si complimenta con me per il mio primo ruolo in una serie”.

Gli schermi alle spalle delle intervistate durante il talk mostrano i look Armani indossati per il Festival del cinema di Venezia, dei capi d’archivio e senza tempo” che anche per Greta hanno un significato profondo: “Spesso noi donne ci sentiamo incatenate ad un ruolo, gli abiti di Armani mi hanno dato la possibilità di essere molteplici donne, mille espressioni di noi stesse. Lui mi ha insegnato la libertà di essere quello che mi pare. La sensualità che nasce da una sicurezza in te stessa, di essere libera di mostrarti o meno. La presa di coscienza di noi stesse è libertà”.  Greta infatti all’evento ha portato un look più leggero e rilassato: un abito grigio chiaro, composto da una giacca monopetto e pantaloni ampi dal taglio classico, con cintura nera e camicia color azzurro chiaro. 

I capi di Armani riescono a raccontare varie sfaccettature della femminilitàPer descrivere Armani ho usato la parola “coerente”. E mi sento rappresentata da ciò perché come tipo di donna penso di essere coerente. Moda e cinema sono due lavori complessi difficili da conciliare anche per me. In un momento della mia vita ho attraversato una fase emotiva difficile, non sapevo davvero cosa fare. Ho poi letto una sua intervista dove dicevaIo sono così non posso piacere a tutti, perché sono coerente con me stessole sue parole mi hanno guidata molto.

La visione di Alessandra

Alessandra Mastronardi incontra Giorgio Armani alla prima di un film a Milano, più di vent’anni fa. Arrivata all’evento rimane immobilizzata, non aspettandosi la sua presenza. “Era una serata molto fredda, il tipico inverno milanese, e avevo indossato alla rinfusa una sciarpa sopra il cappotto. Quando Armani mi ha vista mi ha fermata e mi ha aggiustato la sciarpa creando un fiocco così bello che non ho avuto il coraggio di sfilare cappotto e sciarpa per tutta la durata dell’evento. Aveva a cuore i dettagli di chiunque indossasse i suoi abiti aveva una profonda attenzione sincera e onesta in tutto ciò che faceva e lo si può percepire dalle sfilate e dai video dei backstage. Fisicamente è andato via, ma non che non sia più con noi”.

Quando è stata la madrina del Festival del Cinema di Venezia nel 2019, ha indossato degli outfit Armani dando un’idea di donna a 360 gradi. “Armani nasce con la giacca destrutturata, capo iconico del suo stile. Allora abbiamo destrutturato un look maschile per farmelo indossare. Si voleva giocare con le forme. I suoi abiti mi hanno dato la forza di affrontare tutti i momenti del festival”. Questo stile sobrio ma ricercato ritorna nella sua scelta del look per l’evento a Roma: una giacca corta di un tessuto blu scuro con decori geometriche e bordature chiare, abbinata a dei pantaloni grigi e larghi.
Come tipo di Donna-Armani Alessandra sente di essere una “donna work in progress”: “Alla soglia dei quarant’anni ho dei punti sicuramente più fermi, e mi rivedo tantissimo nella donna Armani, una donna forte. Voglio diventare e costruire questo tipo di essenza non credo di essere arrivata e conoscermi al 100%”.

Armani un mito senza tempo

Tre testimonianze toccanti che ci hanno ricordato quanto importante sia stata la figura di Giorgio Armani nel vestire i nuovi ruoli che le donne hanno guadagnato all’interno della società. Questo solo uno dei tanti talk che hanno entusiasmato il pubblico romano per questa edizione di Forces of Fashion

Immagini scattate in loco

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