Vogue Force of Fashion è tornato a Roma per la sua terza edizione, in una nuova location: l’Acquario Romano. Ad apire la serie di talk con gli artisti del mondo della moda è stata la nuova direttrice creativa di Calvin Klein: Veronica Leoni, intervista da Francesca Ragazzi, caporedattrice di Vogue Italia.
Nel maggio 2024 la direzione creativa del brand dal prestigio internazionale Calvin Klein è passata a Veronica Leoni, maggiormente conosciuta per aver fondato il marchio Quira nel 2021, dopo anni di carriera in case di moda come Céline, Moncler, Jil Sander.
Roma nuovo fulcro creativo Per Veronica Leoni
Questo cambio di rotta ha riportato Leoni dove tutto è iniziato per lei: Roma. Una rinascita creativa che ruota attorno alla città eterna. “Calvin è stata la chance di rendere Roma il mio quotidiano creativo dopo tanti anni in città come Parigi o Milano” dice a Francesca Ragazzi, “Roma è una città santa e pagana, fine ma anche sgangherata, in un certo senso mi ricorda molto New York”.
Viene quindi spontaneo chiederle come mai ha accettato un cambiamento così drastico. “Non si dice mai di no a Calvin Klein” risponde Veronica Leoni, “Serviva trovare una strategia da cui ripartire dopo molto silenzio. Parliamo di un’azienda quotata in borsa, un gigante, ma l’ obbiettivo comune era ristabilire il frame attorno all’estetica di Calvin”.
Parlando di Roma Leoni tocca il tema del femminile, raccontando che Roma da molti spunti creativi perché raccoglie donne dalle varie personalità. “E qual è la tua donna preferita?” le chiede Francesca. Ridendo Veronica risponde “Le suore, trovo che siano affascinanti, le donne migliori a Roma”.
Amore per la tradizione
Le donne in realtà sono sempre state grandi ispirazioni per Veronica, a partire dall’infanzia. È stata infatti la nonna a trasmettere la passione che è poi diventata il suo lavoro: “Nei miei primi ricordi ci sono scatole piene di bottoni colorati e il rumore della macchina da cucire. Passavo molto tempo con mia nonna, e mi intratteneva molto con questo tipo di attività. I miei genitori, inoltre, mi hanno sostenuto nel volerlo far diventare un lavoro”. Il caso di una tradizione sartoriale tramandata in famiglia, per gesti non per scuola.
Come dice infatti Veronica quando Francesca Ragazzi le chiede di dare un consiglio a chi cerca la propria strada “Io non provengo da scuole di moda, ho studiato lette e filosofia all’università, la mia è stata più una vocazione ho imparato il lavoro del designer nel pratico”. Tornando all’influenza del mondo femminile racconta quanto siano stati importanti per lei i suoi esempi di leadership femminili, Jil Sander e Phoebe Philo per esempio.
Un nuovo mondo della moda
Veronica Leone ha fatto grande esperienza come donna nella moda corporate, lavorando appunto per grandi marchi, ma ha toccato anche un lato della moda più artigianale e di nicchia con marchi indipendenti, e la fondazione del proprio. “Questo è un settore selvaggio spero che si riesca sempre a mettere luce sulle donne. La mia vita è stata popolata da donne che mi ispirano e ciò mi rende felice. Io spero di non avere questo lavoro perché sono donna ma perché ho lavorato tanto sul campo e l’ho guadagnato con l’impegno”.
A proposito del nuovo sistema della moda, sempre più veloce come la nostra società, a cui lei non sa dare una risposta su come stargli dietro, vede però anche dei lati positivi. “Per la prima volta in Italia abbiamo una generazione che invece di voler lavorar per qualcuno di grande fa un passo nuovo e si crea un suo spazio. Per me aprire il mio brand è stato molto diverso dalle esperienze corporate. Con Quira la creazione era molto più immediata. L’ideale sarebbe una fusione tra queste due modi di vivere la moda”.
Veronica Leone ha regalato al pubblico romano un’ora di conversazione che da speranza alle nuove generazioni che si approcciano al mondo della moda, forse non più uno spazio esclusivo ed elitario.
Foto scattate in loco