La moda nell’antico Romano Impero

La moda nell’antico Romano Impero

Se pensiamo ai giorni nostri ed agli indumenti piu’ utilizzati quotidianamente ci viene certamente in mente “un jeans ed una maglietta” come cantava il grande Nino D’Angelo. Ma vi siete mai chiesti quale fosse la mise giornaliera, e quindi la moda nell’antico Romano Impero? Scopriamolo insieme.

L’intimo

Ci può meravigliare il fatto che, in epoca romana, esistesse un equivalente del nostro intimo; ma, bisogna tener presente che forme più rudimentali di esso, erano già utilizzate anche nelle epoche precedenti. Un piccolo slip detto “subligaculum” è utilizzato sia da uomini che da donne; è presente inoltre una sorta di grande mutanda, sempre ottenuta annodando il tessuto, indossata per i lavori di fatica, dai Gladiatori o dagli attori. Il reggiseno, detto “strophium” o “mamillare“, è costituito da una fascia di stoffa o di pelle.

La tunica

La tunica è l’indumento per eccellenza, quello più importante per la moda nell’antico Romano Impero. Vediamo tuniche che hanno fattezze colori o tessuti differenti. La tunica si indossa direttamente sopra l’intimo e la troviamo sia nel guardaroba dei più ricchi sia nel guardaroba delle persone meno abbienti; ciò che differenzia una classe dall’altra è ovviamente il tipo di tessuto utilizzato. Le più economiche sono realizzate in lana, dall’Oriente, però, vediamo provenire anche tessuti molto più costosi e pregiati come il lino o addirittura la seta. Una tunica è composta semplicemente da due rettangoli di stoffa cuciti assieme, lasciando però i fori per il collo e le braccia; assomiglia molto ad una nostra maglietta solo molto più lunga. Per la donna, infatti, arriva fino alle caviglie, mentre per l’uomo una volta messa la cintura e fatto lo “sbuffo”, arriva al di sopra del ginocchio. Non vediamo, invece, tuniche che coprono completamente le braccia; questo perché le maniche, in epoca romana, devono arrivare solo fino agli avambracci esclusivamente durante il periodo invernale. Nelle tuniche maschili possono essere cucite o tessute due strisce di color porpora dette “clavi”: più larghe per indicare l’appartenenza all’ordine senatorio, in questo caso si parla di “laticlavi” e più strette per indicare invece l’ordine equestre, in questo caso parliamo di “angusticlavi” cioè clavi stretti.

La toga

La toga è l’indumento per eccellenza del cittadino Romano maschio: si tratta di un enorme telo di forma semicircolare, che può essere largo fino a 6 metri e che avvolge completamente la persona. Viene utilizzato quando si esce di casa per andare agli incontri politici o comunque in pubblico. Indossarla è un lavoro lungo e complicato ed è quindi necessaria la presenza di uno schiavo o addirittura due, che aiutino a drappeggiare correttamente il tessuto per rendere la toga elegante. Essa viene, infatti, indossata sulla spalla sinistra lasciandone cadere un’estremità sul davanti fino alle caviglie; il resto viene fatto passare dietro alla schiena, sotto l’ascella destra, per girare poi sul torace e ritornare nuovamente sulla spalla sinistra. In questo modo il braccio sinistro rimane fasciato ed è quindi poco utilizzabile, mentre il destro è libero nei movimenti. A seconda del rango e delle occasioni, la toga assume colorazione differenti: abbiamo la toga bianca e senza ornamenti per i candidati alle elezioni, quindi i futuri politici. La scelta di questo colore candido è relativa al fatto che devono dare un’idea di di loro stessi pulita, limpida. La toga purpurea invece è riservata ai Generali vittoriosi, la toga “praetexta” , quindi bordata di porpora, è indossata dai senatori e dai giovani fino ai 16 anni. Dai 16 anni in poi, invece, cambieranno la toga e prenderanno la “virilis”. La toga, però, resta sempre un indumento veramente scomodo ed in epoca imperiale ed, in genere, nonostante sia un elemento focale della moda nell’antico Romano Impero, è indossato sempre meno.

La stola

Anche per le donne esiste un indumento da indossare sopra la tunica: la stola. Con stola si intende una veste ampia e lunga che viene fermata da due cinture: una in vita ed una sotto al seno al fine di esaltare le forme femminili.

Il mantello

Per il freddo e per la pioggia l’indumento migliore è il mantello. In epoca romana e a Roma esistono diversi tipi di mantelli: il più diffuso è la “paenula”, ovvero un largo mantello di forma semicircolare dotato di cappuccio. Esso può essere realizzato in diversi materiali: lana cotta, feltro o addirittura in cuoio e, a seconda del materiale, cambia leggermente il suo nome in base all’aggettivo che gli viene attribuito. Il “pallium”, invece, è un mantello simile a una toga ma più corto e molto più semplice da indossare e per questo motivo è preferito dagli uomini quando devono uscire di casa. Il mantello femminile per eccellenza è invece la “palla”: un grande scialle che avvolge tutto il corpo e che può  coprire anche la testa e arrivare fino alle ginocchia.

Le calzature

Per quanto riguarda le calzature, dobbiamo subito sfatare un’idea, cioè che i romani siano un popolo che indossa continuamente i sandali. Nella moda dell’antico Romano Impero, infatti, esistono diversi tipi di calzature: troviamo dei semplici zoccoli, dei sandali aperti detti “soleae”. I Romani hanno diversi tipi di scarpe chiuse, alcune assomigliano ai nostri mocassini, altri ancora invece arrivano fino al polpaccio e quindi ricordano molto i nostri stivali.

Accessori

L’abbigliamento viene poi completato con gli accessori: per l’uomo l’accessorio più comune è l’anello, che oltre ad avere una valenza estetica, indica anche il potere stesso della persona. Per le donne, invece, sono di più: gioielli, nastri nei capelli, un ventaglio o un ombrellino per ripararsi dal sole.

Curiosità

Tra gli indumenti elencati che caratterizzavano la moda nell’antico Romano Impero, ne mancano però alcuni che per noi, al giorno d’oggi, sono di uso quotidiano. Ad esempio i calzini: gli antichi romani li chiamano “udones” e sono utilizzati solo nelle zone dell’impero in cui il clima è molto rigido e freddo. Inoltre, i pantaloni cioè quelli che i romani chiamano “bracae” perché sono considerati un indumento barbarico, ed infatti cominciano ad affermarsi solo dall’epoca di Traiano in poi. Li vediamo raffigurati proprio sulla colonna traiana a Roma, indossati dai Legionari e dallo stesso imperatore durante le campagne in Dacia. L’altro indumento non menzionato è il pigiama: già in epoca romana non c’è il concetto di un indumento che viene utilizzato solo per la notte, i romani utilizzando la tunica da giorno semplicemente vanno a letto.

 

Fonte immagine: Pixabay

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