Rassegna amatoriale all’Augusteo: intervista alla compagnia vincitrice

Rassegna amatoriale all'Augusteo: intervista alla compagnia vincitrice

Rassegna amatoriale all'Augusteo: intervista alla compagnia vincitriceTerminata con successo la VII Edizione della rassegna Amatoriale del Teatro Augusteo, lunedì 6 giugno, naturalmente all’interno dello stesso teatro di piazzetta Duca D’Aosta, si è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori.
Presentata da Gaia Giordano, la serata ha visto schierati sul palco tutti i componenti della giuria e le organizzatrici della Rassegna, Adriana Ricci e Albachiara Caccavale, che hanno portato avanti con passione un progetto in cui si è evidenziata concretamente l’importanza di sostenere il teatro amatoriale, fortemente voluto dal Cav. Francesco Caccavalle, patron dell’Augusteo tristemente salutato un anno fa.
Protagoniste della serata, però, sono state naturalmente le compagnie teatrali che dal 11 al 29 maggio scorso hanno rappresentato, con grande successo di pubblico, ben 10 opere.
La Rassegna amatoriale ha visto in scena: Luna nova con “I dieci comandamenti”; Lasciatevi incantare con “‘Mbruoglio aiutame”; Uomini di mondo con “Un posto fisso in paradiso”  ; Teatro aperto con “Strage di genere femminile plurale”; L’Adele con “Che bellu cafè”; In arte con “Io, Alfredo e Valentina”; Teatro club con “Uomo e galantuomo” ; La carretta dell’arte con “Uomo e galantuomo”; I giovani teatranti torresi con “‘Na santarella”; e infine la compagnia teatrale de I Gramò con “Il latte della lupa”.
Tra i numerosi premi e menzioni speciali si segnalano le quattro coppe principali: per le categorie Teatro inedito e In lingua ha vinto la compagnia Teatro Aperto, con l’opera “Strage di genere femminile plurale”. Per la categoria Commedia musicale ha conquistato tutti la compagnia I giovani teatranti torresi, con l’opera “‘Na santarella”. Per la categoria In vernacolo ha vinto, infine, la compagnia Luna nova che ha inaugurato la prima serata della rassegna portando in scena “I dieci comandamenti” di Viviani. Quest’ultima è stata vincitrice anche del premio più ambito: l’inserimento nel cartellone della prossima stagione teatrale del Teatro Augusteo.

L’intervista alla compagnia vincitrice della rassegna amatoriale 2016

Non è la prima volta che la compagnia Luna Nova, che opera da 23 anni nella città di Napoli diffondendo l’arte e la cultura partenopea, ha l’onore di vincere la rassegna amatoriale dell’Augusteo. La prima volta sul podio è stata 3 anni fa con “Le voci di dentro” di Edoardo de filippo, ma grande successo è stato raggiunto anche con altre partecipazioni: due volte con altri lavori vivianei e una volta con “Lo strano caso di Felice C”, spettacolo di Vincenzo Salemme da cui è tratto il celebre film “Cose da Pazzi”. Tra questi merita sicuramente una menzione “Fatto di cronaca”, vincitore del premio In vernacolo, che come “I dieci comandamenti” è opera di Viviani.

Proprio del rapporto con lo storico commediografo napoletano abbiamo parlato con Angelo Germoglio che, insieme a Tina Bianco, ha curato la regia di questo spettacolo dai forti contenuti umani e sociali che ci porta nella Napoli della II Guerra Mondiale mettendo a confronto le leggi della fede cristiana con le difficoltà della sofferenza e del rispetto tra gli uomini.

A cosa è dovuta la scelta di Viviani?

È un autore che studiamo da molti anni e che abbiamo interpretato più volte. Si tratta di 10 atti unici, nei quali lui dà il meglio di sé: è il suo ultimo lavoro e il suo testamento. Gli eredi di Viviani non a tutti danno la possibilità di metterlo in scena e, quando l’hanno data a noi, siamo stati felicissimi. Abbiamo esordito l’anno scorso a Napoli, ma lo abbiamo portato anche al Festival Nazionale di Fabrica di Roma a Viterbo, il Festival Nazionale del Teatro Tognazzi a Velletri, il Festival Nazionale di Teatro Dialettale a Lanciano. Qui ha vinto il Premio Nazionale Maschera d’oro, cosa che ci ha reso particolarmente orgogliosi.

Apporterete delle modifiche allo spettacolo per il cartellone ufficiale dell’Augusteo?

No, nessuna differenza.  Ci siamo presentati alla Rassegna con un testo già studiato ed elaborato: una doppia scena cangiante, che permette di passare dall’interno all’esterno e viceversa in pochi istanti, 30 attori in costume d’epoca, musiche rigorosamente eseguite dal vivo dal gruppo BandaNapoli… insomma qualcosa che già ben si presta al prestigioso palco dell’Augusteo.

Siete una compagnia di attori non professionisti, com’è stato possibile un lavoro di così ben riuscita coordinazione?

 Abbiamo tutti un altro lavoro, ma facciamo teatro con passione e con ardimento. Il più piccolo di noi ha 6 anni, la più grande 73. Ci sono parecchi che seguono regolarmente corsi di formazioni, alcuni che hanno frequentano le accademie della città o semplicemente persone più grandi che aiutano i più piccoli con la loro esperienza ventennale. Nelle scene corali, come quella iniziale e quella finale, partecipano tutti. Poi ci sono comandamenti che coinvolgono un gruppo di interpreti più contenuto. È, indubbiamente, impegnativo, un lavoraccio. Recitare e insieme cantare dal vivo ha la sua difficoltà e il merito della buona riuscita va ai ragazzi che, in pochi secondi, sono riusciti anche ad interpretare più ruoli. Cambiando i costumi, usciva un avvocato e rientrava un netturbino, tanto per darci un’idea.

Mario Martone, che ha messo in scena una sua versione dello spettacolo, ha dichiarato che “I dieci comandamenti” è la risposta a Napoli milionaria di Eduardo de Filippo. Lei condivide quest’affermazione?

Più che la risposta, è il riscatto. È una Napoli che si ribella alla sofferenza e vuole rinascere dignitosamente. Il riscatto si attua nel lavoro, nel futuro, nella speranza di poter diventare una società autonoma, senza dipendere da altri. Sia nel prologo che nel finale sono state proiettate immagini in bianco e nero della Napoli vera: da città più bombardata d’Italia a Napoli che risorge. Una Napoli milionaria, ma diversa. La nottata sta passando.

E chissà se la nottata non stia passando anche per un mondo, quello del teatro, che ormai, amatoriale o meno, è persino noioso, oltre che triste, definire in crisi.
Ben vengano, dunque, iniziative come la rassegna di teatro amatoriale del teatro Augusteo. Ben vengano le sale piene. Ben vengano i dilettanti che si scoprono, nell’animo e sulla scena, professionisti.  Come quelli di Luna Nova che, con il loro “I dieci comandamenti”, sono una piccola e valida anticipazione di ciò potrà essere trovato all’Augusteo nella la stagione teatrale 2016/2017.

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A proposito di Serena Laezza

Classe 1994, Serena di nome e apparentemente di fatto, dopo una maturità classica e il superamento della sindrome post Erasmus, sta per laurearsi in Lettere Moderne alla Federico II. Sta per decidere in quale parte del mondo vuole essere. Sta per capire come rispondere alla domanda: "Cosa vuoi fare da grande?". Nel frattempo, gira, vede gente, si muove, fa cose. Soprattutto legge, fotografa (male!), dorme (troppo), scrive (non la tesi, ovviamente).

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