La Garfagnana è un’area che si trova nella provincia di Lucca in Toscana ed è un territorio conosciuto per la sua straordinaria bellezza paesaggistica, dove si incrociano armoniosamente natura, storia e tradizione. Tra i suoi tesori più preziosi spicca sopratutto il Parco dell’Orecchiella, una delle aree naturali protette più affascinanti della Toscana, situata nel Comune di San Romano in Garfagnana. In questo articolo vi offriremo una panoramica completa del paesaggio, della fauna e dei luoghi simbolo della zona, tra cui l’emblematico Ponte del Diavolo.
I paesaggi della Garfagnana: un mosaico naturale tra Alpi Apuane e Appennino
La Garfagnana, come abbiamo detto, si distingue per la sua grande varietà paesaggistica. A Nord-Ovest si ergono le impervie e rocciose Alpi Apuane, mentre a Est l’Appennino Tosco-Emiliano offre versanti più dolci, coperti da praterie e boschi rigogliosi. Scendendo di quota, le montagne lasciano spazio a colline coltivate e prati verdeggianti, che contribuiscono al fascino naturalistico della valle. Ad attraversare l’intera area è il fiume Serchio, rendendola fertile e ricca di vita. Su di esso si erge uno dei monumenti più rappresentativi della zona: il Ponte del Diavolo, che ogni anno attira centinaia di visitatori incuriositi dalla leggenda che lo circonda e dalla sua struttura unica.

Il parco dell’Orecchiella: natura protetta e turismo sostenibile
Il parco dell’Orecchiella, situato nel cuore della Garfagnana, rappresenta uno dei principali poli naturalistici della Toscana. Gestito in parte dal Reparto Carabinieri Biodiversità, è suddiviso in un’area a pagamento, dove si trovano il centro visitatori e i musei dedicati al territorio, e in una vasta area di accesso libero con sentieri, radure e recinti faunistici. La zona è fruibile tutto l’anno, mentre il centro visitatori è aperto da Pasqua al 1° novembre (salvo variazioni dovute a condizioni meteorologiche avverse). Grazie alla sua vocazione didattica, il parco è anche un luogo ideale per l’educazione ambientale, con percorsi che attraversano faggete secolari, habitat di grandi mammiferi come cervi e lupi, e le pareti rocciose della Pania di Corfino, dove nidifica l’aquila reale.

La fauna del parco dell’Orecchiella: un ecosistema ricco e variegato
La riserva naturale dell’Orecchiella ha svolto per lungo tempo il ruolo di zona di ripopolamento faunistico. Qui, cervi e caprioli sono stati reintrodotti con successo e oggi convivono con altri grandi erbivori come il muflone, proveniente dalla Sardegna, e il cinghiale. Tra i piccoli mammiferi si trovano la lepre, i mustelidi e numerosi roditori tra cui moscardini, ghiri, scoiattoli e marmotte. Il ritorno del lupo, a partire dagli anni ’80, è stato reso possibile dallo spopolamento delle aree montane e dalla creazione di aree protette, che hanno contribuito a ricostruire un ecosistema equilibrato. L’avifauna è particolarmente ricca, con specie tipiche dei boschi montani come la ghiandaia, il fiorrancino, il codibugnolo, diverse varietà di cince, il fringuello, il ciuffolotto, il picchio verde, il picchio rosso maggiore e il picchio muratore. Presenti anche rapaci notturni come il raro gufo reale, la civetta, l’allocco e il gufo comune, e rapaci diurni come la poiana, il gheppio e lo sparviero. Nei pascoli, si può osservare anche il codirosso spazzacamino.

Il Ponte del Diavolo in Garfagnana: storia e leggenda sul Serchio
Il Ponte della Maddalena, noto anche come Ponte del Diavolo, è una delle architetture medievali più suggestive della Toscana. Situato a Borgo a Mozzano, nella Valle del Serchio, si caratterizza per un’alta arcata a tutto sesto, affiancata da tre arcate minori, che lo rendono una costruzione unica e molto fotografata. Dal punto di vista storico, l’origine esatta del ponte non è documentata con precisione. Alcune fonti attribuiscono la sua costruzione a Matilde di Canossa (1046-1125), mentre il cronista Nicolao Tegrimi riferisce di un restauro eseguito da Castruccio Castracani tra XIII e XIV secolo. È probabile che sotto il governo di Castracani siano stati realizzati in muratura gli archi minori, sostituendo le originarie strutture lignee. Secondo una celebre leggenda, invece, il ponte sarebbe stato costruito da San Giuliano, il quale, scoraggiato dalle difficoltà ingegneristiche, avrebbe chiesto l’aiuto del Diavolo promettendogli in cambio l’anima del primo essere vivente che lo avrebbe attraversato. Completata l’opera, San Giuliano gettò sul ponte un pezzo di focaccia attirando un cane, beffando così il Maligno.

Fonte immagini: Wikimedia Commons (Fotografo immagine di copertina: Giorgio Galeotti)