Tempio Nanzenji: un angolo di zen nel cuore di Kyoto

Tempio Nanzenji

Il tempio Nanzenji è un importante sito religioso situato a Kyoto nella zona nord di Higashiyama, in Giappone. È dedicato alla dea Kannon e fa parte della scuola buddista Rinzai, noto soprattutto per la sua bellissima architettura e per gli splendidi giardini zen e  paesaggistici circostanti.

Le origini del tempio Nanzenji

Questo luogo di culto  fu fatto costruire dall’ imperatore Kameyama, 1245-1305, nel XIV secolo.  Durante questo periodo ci furono 2 invasioni mongole guidate da Kublai Khan, nipote di Gengis Khan e successore del fratello Munke. In quanto Gran Khan dei mongoli, Kublai è anche noto come l’ultimo dei Gran Khan

L’ imperatore Kameyama, per avere la meglio sui nemici invasori, andò a pregare la divinità  del  vento nel santuario di Ise Jingu. Storicamente, per credenti o non credenti,  ogni volta che i mongoli tentavano di invadere il territorio giapponese, una forte bufera si abbatteva sulle loro navi, distruggendole. Il nome del Dio del vento era Kamikaze, da cui prendono nome i soldati suicidi giapponesi durante la seconda guerra mondiale ( kami in giapponese significa divinità e kaze , vento).

Il prestigio del  tempio Nanzenji tra i templi zen del Giappone

Quando il tempio Nanzenji fu stabilito, venne considerato uno dei templi zen più importanti in Giappone. Nel 1734 l’imperatore Go Daigo, ne selezionò 5 in tutto il territorio e li soprannominò come i 5 templi più significativi del buddismo, e quello nanzenji fu valutato di rango più alto.

Cinquant’anni dopo, lo shogun Ashikaga Yoshimitsu costruì il tempio Shokokuji a Kyoto per farlo diventare il più importante tra quelli nominati da Go Daigo. Così lo shogun Ashikaga fece del Nanzenji un’eccezione, posizionandolo ad un rango superiore rispetto agli altri templi e facendo diventare così il suo tempio il numero uno.

Il tempio Nanzenji appartiene alla setta Rinzai, dove il nirvana supremo è raggiungere la concezione e la presa di coscienza della verità su sé stessi tramite la meditazione zazen.

La strada verso il tempio, un viaggio tra storia e simbolismi

Per arrivare al tempio Nanzenji, bisogna attraversare un tunnel di pietra chiamato Neijirimanpo che significa tunnel intrecciato: attraversandolo sembra quasi di venire catapultati verso una dimensione differente .
Il grande portale d’ingresso è chiamato Sanmon, il quale permette di ammirare dall’alto il resto del complesso religioso e gli edifici circostanti.

Una volta oltrepassata la porta vi ritroverete in quella che viene chiamata Hojo, conosciuto anche come Tenjuan, ovvero le residenze dei monaci; un’area considerata di enorme valore per il patrimonio culturale nazionale sia per le splendide decorazioni artistiche che per la bellezza dei giardini.  All’interno dell’edificio si trovano meravigliosi dipinti realizzati dal celebre pittore Eitoku Kano nel XVI  secolo, che decorano le porte scorrevoli, le cosiddette fusuma. Questi pannelli scorrevoli avevano la funzione di separare le varie stanze dell’edificio.

Uno dei giardini principali fu realizzato nel 1600 da Kobari Ensue, uno dei più famosi designer di giardini zen: è considerato un capolavoro architettonico e uno dei migliori esempi di giardino karesansui. Questi giardini sono progettati per evocare uno stato di calma e meditazione, utilizzando elementi naturali come rocce, ghiaia, acqua e piante in modo minimalista e simbolico. Kobari ha voluto rappresentare metaforicamente una tigre madre con la roccia più imponente e i suoi cuccioli con le pietre più piccole circostanti, in una scena che li ritrae mentre cercano di attraversare il fiume, in questo caso simboleggiato dalla ghiaia rastrellata per simulare le onde.

All’ interno del complesso, accanto al Tenjuan, è collocato un acquedotto in stile occidentale del periodo Meiji, ricostruito dopo la disastrosa guerra Onin (1467-77).

Fonte immagine: Wikicommons

Fotografo: Eric Salard

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