Agata Centasso si racconta tra campo e tv

Agata Centasso si racconta tra campo e tv

Agata Centasso, classe 1990 e centrocampista del Venezia Calcio Femminile 1985 – volto noto sui social dove ha un grande seguito ed in Rai grazie alla sua presenza come opinionista nei programmi “Non solo mercato” e “Dribbling” – si racconta a voi lettori di Eroica Fenice. 

Stagione alle porte: ritiro estivo ed obiettivi

So che stai per cominciare la stagione col tuo Venezia: come è andata la preparazione estiva?

La preparazione è andata alla grande, sono contenta con i miei 35 anni di averla portata a termine senza mai fermarmi e già questa è una bella soddisfazione. L’ho svolta tutta e con molta ironia mi son detta – siamo ancora qua – ed è stata un’ottima preparazione, mi sento pronta e la voglia di cominciare è tanta

Il momento della preparazione estiva è sempre molto importante per preparare la stagione. Come sei riuscita a far coincidere preparazione ed i vari impegni nel tuo lavoro come operatrice socio-sanitaria ed in Rai?

Far coincidere il tutto non è facile, ma per fortuna nelle trasmissioni Rai in quelle giornate di preparazione non andavamo in onda perché c’è stato un momento di passaggio tra i due programmi. Mentre con il mio lavoro di operatrice socio-sanitaria, fortunatamente c’è stato un gioco d’incastri buono dato che era periodo di ferie e grazie al favore dei miei colleghi sono riuscita – lavorando di più nel pre e post ritiro – a fare tutta la preparazione potendomi allenare bene.

Agata Centasso in posa in tenuta da gioco
Agata Centasso in posa in tenuta da gioco

Ti senti pronta a vivere un’annata esaltante con le tue compagne? Che obiettivo ti dai?

Sono pronta per il nuovo anno, ho molta voglia di cominciare. Domenica c’è stata la prima partita di Coppa Italia contro il Vicenza (pareggiata 1-1) e sono stata molto carica tutta la settimana. Ho la stessa carica di sempre, paura, tensione e la sentivo già da giorni quest’adrenalina. Come obiettivo l’idea è di fare un’annata in cui tenere alto l’atletismo nonostante l’età, essere sempre pronta ed a disposizione del mister cercando di limitare al massimo i problemi fisici che ho avuto lo scorso anno. 

L’obiettivo, dunque, è cercare di esserci, fare del mio meglio ed essere la miglior versione di me stessa. Sarò quest’anno anche capitano della squadra, dunque, ho la responsabilità e la volontà di essere in campo e fuori un punto di riferimento e d’appoggio per le mie compagne di squadra

Calcio, lavoro da OSS e opinionista in tv

Da casa dall’estate abbiamo avuto modo di seguirti in tv in vari programmi come “Non solo mercato” e “Dribbling”: si vede che sei preparata, competente e sempre più a tuo agio: può essere questo un ruolo dove vederti sempre più spesso? Ti vedi in futuro magari anche a condurlo tu un programma?

L’esperienza che sto facendo alla Rai la prendo con grande serietà ma anche con ironia. La vivo con lo spirito del fare le cose fatte bene, con competenza ma anche con l’obiettivo del divertiamoci, anche perché questa è una componente importante. Quest’esperienza mi piace tanto, mi piacerebbe anche continuarla nel tempo ma senza andare a mettere in discussione il mio lavoro da operatrice socio-sanitaria.

In questa veste di opinionista comunque mi diverto e mi trovo davvero molto bene. Per quanto riguarda il condurre un programma non so se sono all’altezza per ora, però penso che se un giorno riuscissi a prepararmi, potrebbe essere anche questa un’esperienza probante e molto divertente da fare

Agata Centasso fuori dal lavoro e dalla tv che ragazza è? Come ti descriveresti a chi non ti conosce?

Fuori dal calcio, dal lavoro e dalla tv sono una ragazza di 35 anni, molto attaccata alla mia famiglia, agli amici e quindi diciamo che la mia priorità sono i miei affetti. Ci sono loro al primo posto nella scala della gerarchia delle mie priorità e poi viene tutto il resto. Sono inoltre una ragazza molto sensibile, vivo per le relazioni umane e questo si evince anche dal lavoro che faccio dove sono una componente fondamentale.

Come hobby poi sicuramente mi piace fare tanto sport – non solo il calcio – ma in estate ad esempio pratico il padel, vado in palestra o a correre, dunque, mi piace riuscire a tenermi attiva durante il giorno. E magari – quando non ho impegni di lavoro o partite – concludere la giornata con una cena coi miei familiari/amici

Agata Centasso
Agata Centasso

Sei operatrice socio-sanitaria: come è nata la passione per lavorare in questo ambiente?

La passione per l’ambiente socio-sanitario è nato successivamente, quasi per caso dato che ci sono state delle circostanze – negative – che mi hanno portato a scoprire questo mondo. Queste circostanze, dunque, mi hanno portato anche a trovare qualcosa di buono ed è vera la frase – almeno in questa circostanza – che non tutto il male viene per nuocere. 

Diciamo che quando per alcuni motivi mi sono relazionata con questi operatori socio-sanitari, ho avuto grande stima di queste persone e così – in un momento dove dovevo decidere cosa fare tra il concludere i miei studi in lettere o iniziare a stare nel mondo del lavoro – ho deciso di fare il corso da operatrice socio-sanitaria ed è stata una scelta giusta dato che sono davvero soddisfatta del lavoro che faccio

Futuro ed un consiglio speciale

Credi di poter ricoprire un ruolo di campo magari come allenatrice dopo il ritiro? O ti vedi più in altre vesti?

Dopo il ritiro non riesco a vedermi come allenatrice perché mi piace molto giocare e guardare gli altri da fuori non mi da la stessa soddisfazione, inoltre sono più emotiva che razionale e, dunque, non mi vedo nelle vesti di allenatrice e non penso faccia per me. Piuttosto mi piace fare l’opinionista, commentare le partite ma per adesso mi piace ancora vedermi in campo

Come hai iniziato a giocare a calcio? Che consigli dai alle bambine che vogliono iniziare oggi?

Quando ero piccola io giocare a calcio era una cosa strana per una bambina, non giocavo a livello agonistico però a scuola i miei fratelli mi mettevano nelle partite ed all’inizio i compagni non volevano giocassi perché ero una femmina, ma poi anche per loro è diventata la normalità e mi hanno accettato anche se ho dovuto lottare per questo. Poi circa a 20 anni ho iniziato a giocare con una squadra femminile, ed adesso che ho 35 anni ancora non riesco a smettere per far capire quanto amo questo sport. 

A tutte le bambine che vogliono giocare consiglio di farlo, senza farsi fermare dai preconcetti. Oggi sognare in grande è possibile, vi assicuro che ci si diverte e quindi buttatevi perché è un’esperienza bellissima. Oggi vista la mia età le invidio anche un pò perché vorrei ricominciare da capo anche io. Buttatevi, perché lo sport ti educa, ti fa crescere e quindi ragazze, andate a divertirvi.

Grazie mille ad Agata Centasso per essersi raccontata a noi di Eroica Fenice ed un grandissimo in bocca al lupo per la stagione con il Venezia femminile 1985 e per ogni altro traguardo professionale. 

Fonte immagini: fornite dall’intervistata 

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