Il 16 agosto la Roma ha affrontato in amichevole il Neom SC, squadra neopromossa del campionato saudita. Per i giallorossi si è trattato dell’ultimo test prima dell’inizio del campionato, alla prima giornata gli uomini di Gasperini affronteranno il Bologna di Vincenzo Italiano.
Neom Sc: la squadra della città che non c’è
Il club saudita prende il nome dalla crasi tra la parola Neo (nuovo in greco) e l’iniziale della parola araba mustaqbal che significa futuro. Quella lettera è anche la prima del nome di Mohammed bin Salman, principe ereditario saudita e artefice della crescita di questa squadra.
Nel 2023 il Public Investment Fund ha rilevato l’Al-Suqoor Club, squadra di terza divisione araba, come punto di partenza del progetto NEOM. Il primo passo è stato cambiare nome in Neom SC e nel corso di due stagioni la squadra è riuscita a raggiungere il massimo campionato saudita, grazie a grandi investimenti. Uno degli uomini simbolo del Neom SC è Alexandre Lacazette, il nuovo numero 9 del club saudita.
Attualmente il Neom SC gioca le sue partite casalinghe a Tabuk, ma tra qualche anno cambierà sede, trasferendosi in una location futuristica a 150 chilometri di distanza, che sorgerà nel mezzo del deserto. La costruzione dell’area di NEOM è un piano edilizio ambizioso strutturato in diversi poli tematici:
- The Line: una città lineare lunga 170 chilometri, alta 500 metri e larga 200;
- Oxagon: zona industriale dell’area;
- Trojena: zona sciistica;
- Sindalah: isola-resort.
Queste sono solo alcune delle strutture che faranno parte dell’ambizioso progetto NEOM, ma The Line è sicuramente quella più suggestiva. Si tratta di una città che si sviluppa in lunghezza, pronta a ospitare fino a nove milioni di residenti, con tutti i servizi di base a disposizione a cinque minuti di distanza dalle abitazioni. L’obiettivo è quello di costruire un’area fruibile senza auto, dotata di un treno ad alta velocità al suo interno e fondata totalmente sull’utilizzo delle energie rinnovabili. Tuttavia, il progetto ha subito delle battute d’arresto: entro il 2030 è previsto il completamento di un tratto di appena 2,4 chilometri. Nonostante questo, il governo saudita punta ancora molto su quest’investimento, visto come uno snodo importante per la crescita turistica e tecnologica del paese e centrale per il piano strategico Saudi Vision 2030.
Tra le infrastrutture presenti è previsto anche uno stadio da 46.000 posti, pronto per ospitare i Mondiali di calcio del 2034 e per diventare la nuova casa del Neom SC. La squadra avrà il compito di essere il biglietto da visita di The Line, facendosi carico di un processo che sfrutta il calcio per ridisegnare l’immagine dell’Arabia Saudita a livello mondiale.
NEOM: il costo del futuro
La città del futuro costerà molto al Regno dell’Arabia Saudita, ma si stima che sia già costata la vita a 21.000 operai provenienti dall’Asia meridionale. Fonti come Channel 3 hanno denunciato le condizioni disumane dei lavoratori coinvolti nella costruzione di The Line, costretti a lavorare 16 ore al giorno. Gli intervistati hanno descritto la situazione, raccontando di ritmi di lavoro massacranti e della poca possibilità di riposarsi, con conseguenti problemi di natura psicofisica.
Il bollettino raccapricciante raccolto dall’emittente britannica va a sommarsi con la notizia della BBC, secondo la quale i funzionari sauditi avrebbero ricevuto l’ordine di uccidere tutti i membri non conformi della tribù Huwaitat che abitavano la regione desertica dove sorgerà The Line. Non solo morti, infatti, l’Hindustan Times afferma che ci sarebbero più di 100.000 lavoratori stranieri dispersi nel corso dei lavori.
Come spesso accade, dietro alle aspirazioni gloriose di potenti facoltosi si cela la sofferenza di lavoratori onesti. Queste persone sono costrette ad accettare numerose mansioni in condizioni di lavoro disumane, solo per cercare un futuro migliore, che viene sommerso da colate di cemento e miliardi di dollari.
Fonte immagine in evidenza: pagina Facebook della squadra