Immagini per musica, musica per immagini è un viaggio dentro le opere e la vita di Sylvano Bussotti. Uno spettacolo che mescola musica, parole e pennellate di colore al fine di ricomporre il caos di un artista fuori dagli schemi
Ci sono esseri umani che non seguono una linea anche vagamente simile a quella degli altri, ma che piuttosto quella linea la rompono in mille segmenti sparsi. Sylvano Bussotti è uno di questi. “Immagini per musica, musica per immagini”, andato in scena al Teatro di Documenti il 6 aprile 2025, prova a raccontare l’artista senza metterlo in ordine. Perché con Bussotti l’ordine non funziona, non ha mai funzionato.
Il luogo giusto
Il Teatro di Documenti, come gli spettacoli che ospita, non rientra nei canoni della normalità. Scavato nella roccia, un po’ museo e un po’ caverna. Non è solo uno spazio fisico, è parte integrante dello spettacolo. Probabilmente anche Bussotti ci sarebbe stato bene. Ti riporta indietro nel tempo come fossi a bordo della DeLorean di Doc di Ritorno al futuro e ti fa sentire in pace per tutto il prosieguo dello spettacolo.
Immagini per musica: come tutto è iniziato
Bussotti da piccolo costruiva burattini, disegnava, suonava. Tutto insieme. La musica, da sola, non gli è mai bastata. Aveva bisogno di tanto altro. Aveva bisogno della pittura, del disegno, dell’opera, del cinema, della scrittura. Le sue partiture sembrano mappe da seguire. Dentro ci trovi di tutto: linee, colori, musica, storie. Vere e proprie matrioske all’interno delle quali risulta semplice perdersi e al contempo difficile distinguere tutti gli elementi che contengono. Un melting pot di opere d’arte condensate in una sola, in grado di scatenare brividi a profusione.
Musica per immagini: un racconto che non semplifica
Lo spettacolo funziona proprio perché non cerca di mettere in ordine la storia di Bussotti. La lascia aperta. Luca Scarlini mette in mostra le proprie abilità oratorie raccontando la vita e le innumerevoli opere d’arte del maestro, senza spiegare troppo e allo stesso tempo facendo intendere già tutto; Monica Benvenuti, artista lirica dalle doti inappuntabili, le canta con forza stordente, trasportando gli spettatori altrove. All’interno di musica per immagini non c’è un filo conduttore chiaro da seguire, ma tante tracce sparse che sta allo spettatore ricomporre e seguire. E va bene così.
Un mondo nel caos
Immagini per musica non cerca di convincerti di qualcosa, ma di farti entrare in un mondo sconosciuto senza che neanche tu te ne accorga. Un mondo pieno, complicato, a volte persino stancante, ma assolutamente vivo. Bussotti non voleva essere etichettato, voleva solamente essere visto. Sentito.
Per spiegare lo spettacolo o l’intero apporto artistico dato da Bussotti a qualcuno che non abbia mai avuto a che fare con l’uno o con l’altro, potrebbe essere sufficiente il nome stesso dello spettacolo. Immagini per musica, musica per immagini non è soltanto il nome più appropriato per ciò che è stato messo in scena; ma rappresenta il vero e proprio epitaffio di Sylvano Bussotti, un artista che nulla aveva a che fare con tutti gli altri.
Alla fine ti resta addosso una qualche sensazione confusa. Come se qualcosa ti fosse passato attraverso, anche se non sai bene cosa. Ma ti resta. Ed è questo quello che conta.
Fonte: Foto scattata da Giovanni Fede presso il Teatro di Documenti, il 6 Aprile 2025, durante lo spettacolo Immagini per Musica, musica per immagini