Marco De Vincenzo e La Niña del sud –pseudonimo di Carola Moccia- sono intervenuti al talk ‘Threads of culture: Celebrating your Roots’ della terza edizione del Vogue Forces of Fashion, presso l’Acquario Romano di Roma.
Il direttore creativo di Etro, Marco de Vincenzo, e la cantante La Niña del sud hanno preso parte al talk curato da Corinne Corci, tenutosi lo scorso 18 ottobre 2025. Si è parlato di cultura e dei legami con le proprie origini, la Sicilia per lui e la Campania per lei. Due terre estremamente diverse, che hanno consentito loro di sviluppare la propria arte, e che li ha portati a collaborare assieme. La Niña del sud, infatti, si è esibita durante la sfilata della collezione ‘Etro Flux’ primavera/estate 2026 di Etro. Un’esperienza che la cantante ha definito sul suo profilo di Instagram: “È stata una cavalcata, un terremoto ma anche un’ascesa verso il cielo, perché questa collezione è per creature ibride come me, destinate ad abitare più di un luogo indefinitamente. Abbiamo sigillato un rito ed una vera amicizia”.
La libertà di muoversi secondo il proprio flusso
Il racconto di Marco De Vincenzo e La Niña del sud al Vogue Forces of Fashion 2025 è iniziata dalla loro collaborazione, che il designer definisce: “Non sono interessato al lusso ed è una cosa che ci accomuna. Carola si è presa lo spazio del vestito – quello indossato durante la sua esibizione- in un secondo. Io non ho dovuto suggerirle niente. Lo scopo dei vestiti dovrebbe essere proprio quello, ovvero lasciare agli altri l’ultima parola. Io sono stato uno spettatore in quel momento. Il flusso –Flux– è proprio questo”. L’umiltà di entrambi è stata strabiliante. De Vincenzo ha sorriso al pubblico quasi timidamente e lo ha osservato come se dovesse apprendere qualcosa da loro e non viceversa. Questo è un tratto distintivo del suo processo creativo: “Sono molto attratto da quello che gli altri fanno nella moda e che viene riproposto. Credo che questo sia l’unico antidoto che la moda ha oggi per capire ciò che la gente vuole”. La moda di Marco De Vincenzo è un racconto di attualità che si intreccia alla musica della cantante. Si tratta di un concetto che spesso viene associato alla bellezza. Corinne Corci ha invitato i due a darne una definizione. Secondo La Niña del sud: “Io penso che il valore della bellezza sia qualcosa che dipende da ogni epoca. È molto difficile definirle in maniera assoluta. Fuori dal tempo e dallo spazio non saprei dare una risposta, ma se parliamo di ora sì. Per me la bellezza in questo momento storia è l’empatia. La collezione di Marco rappresenta proprio questo. Le gonne danno molta leggerezza e questa è empatia. Libertà e lasciare andare”. Il direttore creativo di Etro, invece, ha narrato un lato diverso del suo lavoro: “La moda in un momento così viene considerata una cosa non necessaria. Ma è comunque un modo di esporti. Io cerco sempre di preservare quell’aspetto infantile che mi ha fatto scoprire la creatività. Io lo difendo nonostante la finanza e il business. Io vivo in quel territorio lì e cerco di renderlo il più visibile possibile. Essere creativi oggi è una forma di resistenza”.

Vogue Forces of Fashion 2025: il ruolo della tradizione
Moda e musica rappresentano da sempre due forme d’arte che riescono a lavorare assieme, osservando le persone che ne subiscono il loro fascino in ogni epoca. La tradizione e l’origine di entrambe sono di estrema importanza e in continua evoluzione. Come ha suggerito la stessa cantante: “Il mio approccio alla creatività è opposta al revival, ovvero al riesumare cose che sono state già fatte magnificamente da altri nel passato. Non faccio archeologia. La creatività nel mio caso è mettermi in ascolto dell’atmosfera della mia terra, animale e dell’urbe di Napoli. La tradizione è movimento, è caos. Io ricordo odori e sensazioni, come l’odore del rosmarino del giardino di mia nonna e i gatti. Il titolo del mio disco ‘Furèsta’ è un rimando a una gatta forastica”. Questa concezione artistica si discosta leggermente da quella dello stilista, che ha sempre dovuto lavorare con la fantasia ed entrare in contatto con la propria terra e origini in modo diverso, unendo la sua tradizione a quella della famiglia della casa di moda dove lavora dal 2023. “Etro ha un’origine borghese e milanese –ha raccontato Marco De Vincenzo. Io non sono né borghese né milanese. Ho proposto qualcosa che viene dalla mia storia, dal mio sud e un racconto autentico. Io ho sempre usato i colori in modo audace. Nei miei abiti i rimandi alla Sicilia forse non sono molto visibili, ma c’è molto di quello che ho vissuto io. Io sono cresciuto a Messina, una città molto particolare. La mia immaginazione è stata stimolata da questa città perché aveva perso tantissimo del suo patrimonio storico a causa di un terremoto. Ho conosciuto da adulta la Sicilia di cui tutti mi parlavano. Sono stato molto fortunato, perché ho immaginato di più di quanto ho sperimentato” .
Il talk ha trattato argomenti molto importanti per entrambi i creativi e ha saputo connettere e confrontare due mondi -moda e musica- apparentemente diversi tra loro. L’amicizia e la stima tra Marco De Vincenzo e La Niña del sud hanno reso l’esperienza molto stimolante, mostrando la vulnerabilità celata dietro il loro lavoro, a partire dalle proprie origini che hanno consentito loro di formarsi la propria cultura e creare la loro arte. Che possa questo dialogo stimolare le nuove generazioni di creativi.
L’immagine di copertina è stata scattata da Antonio De Masi, la foto inserita nell’articolo in loco

