Sono stati fatti svariati retelling sui miti dell’Antica Grecia, tra i più famosi risaltano La canzone di Achille e Circe di Madeline Miller, sul versante romanzi.
Il mito di Persefone e Ade è tra i più quotati, e Lore Olympus di Rachel Smythe è tra le riscritture più irriverenti e particolari in campo editoriale.
La trama
La graphic novel Lore Olympus è stata scritta dall’autrice neozelandese Rachel Smythe, i cui capitoli sono stati pubblicati dapprima sulla piattaforma online Webtoon, dove ha conseguito immediatamente un grande successo di pubblico, e in seguito raccolti in versione cartacea e pubblicati in Italia dalla JPop.
Lore Olympus riprende il mito greco di Ade e Persefone rielaborandolo in un contesto moderno, almeno per quanto riguarda i personaggi che popolano l’Olimpo. Il mondo degli esseri umani, difatti, appare ambientato nell’epoca classica a. C.
Nel mito originale, Persefone, figlia della dea del raccolto Demetra, viene rapita dal dio degli Inferi Ade, poiché invaghitosi di lei. Scoperto del rapimento, Demetra fa dilagare una forte carestia, che induce Ermes, messaggero degli dei, a convincere Ade a restituire Persefone a sua madre. Nel mentre, però, la giovane dea mangia i chicchi del melograno, frutto dell’Oltretomba, rendendola a tutti gli effetti facente parte del Regno dei Morti.
In seguito a ciò, Ade permetterà a Persefone di tornare da sua madre ogni sei mesi, mentre gli altri sei mesi resterà con lui nell’Oltretomba.
Tale mito mostrerebbe l’origine del ciclo delle stagioni.
Nella graphic novel di Rachel Smythe, invece, non vi sono accenni a rapimenti o forzature da parte di Ade nei confronti di Persefone.
Il sentimento che nasce tra le due divinità è puro e sincero, Ade non forza mai Persefone in nulla, anzi: la lascia libera di muoversi e di agire come più le conviene, mostrandosi un vero e proprio gentiluomo nei suoi confronti.
I due, in Lore Olympus, s’incontrano ad una festa organizzata da Zeus, re degli Dei e fratello di Ade, e a causa di un piccolo inconveniente, il dio della Morte e Persefone si avvicinano, incuriositi l’uno dall’altro.
Ha così inizio la loro storia che, tra vari intoppi, incidenti, madri iperprotettive, fratelli fastidiosi e situazioni incresciose, si farà strada lentamente, lasciando una forte impronta nel lettore.
Temi trattati in Lore Olympus
Sebbene la storia ruoti principalmente sulla riscrittura in chiave modern del ratto di Persefone (che in questo contesto non lo si può definire tale), Lore Olympus abbraccia anche più storyline, come quelle del mito di Amore e Psiche, Apollo e Dafne e della congiura ai danni di Kronos, che fa da sfondo a tutte le vicende riportate nella graphic novel.
Oltre alla parte di epica classica, Lore Olympus tratta temi come l’abuso, sia fisico che psicologico, le molestie e addirittura lo stupro. Vengono anche trattate tematiche come i traumi infantili, le dipendenze affettive e le manipolazioni nei rapporti tossici, oltre ad dare anche visibilità positiva alla comunità LGBTQA+ e la disabilità.
Lore Olympus dunque, attraverso le gesta delle divinità, tratta situazioni molto attuali, addolcite dal tratto di disegno di Smythe, che non disdegna i panel dove l’espressività dei personaggi incita al riso o alla commozione.
Particolare poi la scelta dell’autrice di dare ad ognuno di loro un colore, che rispecchi in parte la loro personalità: Persefone è rappresentata in rosa, come simbolo di fertilità e dolcezza, ma anche glamour e vivacità; Ade è rappresentato color blu intenso, tormentato da un’infanzia disastrata e dalle ferite riportate dal padre durante il tradimento. Nonostante il suo potere lo preceda, Ade è rappresentato con molta delicatezza e accortezza, al contrario di suo fratello Zeus, totalmente inaffidabile e capriccioso, e talvolta anche immaturo e insensibile.
Il retelling di Ade e Persefone diventa così il pretesto per narrare una storia dai tratti comici, accattivanti, ma anche umani e difficili, dove gli dei, così vicini alla nostra epoca, mettono in mostra tutto il malessere e il disagio della realtà dei giorni nostri.
Fonte immagine: IMDb