In Italia, per i giovani, anche i sogni hanno il mutuo.
E quando l’indipendenza diventa un lusso, la casa non è più un punto d’arrivo, ma un punto interrogativo.
Affitti impossibili. Contratti a termine. Mutui che non si concedono senza garanzie che i giovani non hanno.
Un equilibrio precario che spesso costringe a rimandare ogni progetto personale, dalla convivenza alla genitorialità.
È così che, negli ultimi anni, si è fatta largo una domanda che sa di provocazione: comprare casa da giovani è ancora possibile?
Una generazione sospesa e il sogno della prima casa
Secondo l’ISTAT, oltre il 63% dei giovani italiani tra i 18 e i 34 anni vive ancora con i genitori. Per approfondire dati simili, è possibile consultare il report annuale ISTAT sulle condizioni di vita.
Una cifra che racconta molto più di quanto sembri: parla di precarietà, di sogni rimandati, di identità in stand-by.
Non si tratta solo di mancanza di soldi: è anche una questione culturale e sistemica.
In Italia, diventare adulti ha un costo che spesso si misura in metri quadrati che non sono propri. E non è solo una questione immobiliare, ma simbolica: abitare da soli significa costruirsi uno spazio nel mondo, iniziare a definirsi.
Eppure, in questo scenario bloccato, qualcosa sta cambiando.
Sempre più giovani, stanchi di sentirsi esclusi dal mercato immobiliare, iniziano a cercare soluzioni alternative.
E tra queste, ce n’è una che fino a poco tempo fa sembrava impensabile: le aste immobiliari.
Un tempo considerate una via complicata o rischiosa, oggi rappresentano per molti una concreta opportunità per acquistare la prima casa, spendendo meno e senza rinunciare alla qualità.
Le aste immobiliari: dal pregiudizio alla possibilità
Il cambiamento non è casuale: negli ultimi anni, le aste immobiliari hanno vissuto una vera trasformazione.
Da procedura tecnica per pochi esperti, sono diventate uno strumento accessibile, digitalizzato e vantaggioso anche per chi è alla prima esperienza.
E per chi cerca la prima casa, rappresentano oggi una delle poche soluzioni davvero compatibili con il contesto economico attuale.
La combinazione è potente:
- da un lato, immobili venduti a prezzi significativamente inferiori al valore di mercato (anche -30/-40%)
- dall’altro, agevolazioni fiscali previste per chi acquista la prima casa, che si applicano anche in caso di acquisto all’asta.
Il risparmio non riguarda solo il prezzo dell’immobile ma anche le imposte e i costi accessori, spesso più bassi rispetto ai canali tradizionali.
Parliamo di imposta di registro ridotta, esenzioni su IVA e ipocatastali, possibilità di ottenere mutui agevolati.
Una doppia leva che rende l’acquisto all’asta non solo possibile ma in molti casi più conveniente rispetto ai canali tradizionali, sia per chi acquista da solo, sia per giovani coppie in cerca della prima casa.
Secondo dati recenti, quasi il 90% degli under 34 che acquistano un immobile lo fa proprio per ottenere la prima casa.
E sempre più strumenti digitali, come portali, consulenze, supporti tecnici, stanno rendendo semplice anche per i meno esperti muoversi in questo campo.
Per i giovani che vogliono mettere piede nella loro prima casa, le aste non sono più una scorciatoia rischiosa: sono una strada concreta, vantaggiosa e spesso sottovalutata.
Informarsi è il primo atto di indipendenza
Per chi si avvicina al mondo delle aste con l’obiettivo di acquistare la prima casa, disporre di informazioni chiare è fondamentale.
Oggi esistono strumenti pensati proprio per chi si avvicina a questa realtà per la prima volta.
Tra questi, c’è Case-Asta.it, un portale specializzato che aiuta a acquistare casa con le aste giudiziarie, offrendo contenuti chiari, guide pratiche e supporto dedicato anche a chi parte da zero.
Conoscere questa possibilità non obbliga a sceglierla ma consente di valutare in modo consapevole un’opzione concreta che, fino a poco tempo fa, era spesso ignorata.
La casa, oggi, è molto più di un bene immobiliare. È un simbolo di autonomia, stabilità e futuro e quando il mercato ti dice che non te la puoi permettere, cercare nuove strade è un atto di resistenza.
Le aste non sono una scorciatoia: sono un’alternativa concreta che oggi, più che mai, vale la pena prendere sul serio.
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