La piattaforma resterà attiva fino al 31 dicembre 2025, poi stop definitivo: profili inaccessibili e dati cancellati. Una fine annunciata “per revisione strategica”, mentre in Spagna la controllante ha già avviato una riorganizzazione profonda. Cosa cambia davvero per chi cerca e offre lavoro?
L’annuncio: sito e mail agli iscritti

Breve storia di InfoJobs
Nata a Barcellona nel 1998 all’interno di Grupo Intercom, InfoJobs nasce con l’obiettivo di rendere più semplice e veloce l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in formato digitale, in un’epoca in cui Internet muoveva i primi passi nel recruiting. In pochi anni diventa il portale di riferimento in Spagna, superando i canali tradizionali di annunci su giornale e affermandosi come la prima vera piattaforma online per la ricerca di lavoro.
Nel 2004 entra nel gruppo norvegese Schibsted, uno dei colossi europei dell’editoria e dei marketplace, che ne favorisce l’espansione internazionale. È in questo periodo che nasce anche InfoJobs Italia, con sede a Milano, rapidamente diventata uno dei principali punti di riferimento per chi cercava lavoro nel nostro Paese. A metà degli anni 2010, il portale contava oltre 5 milioni di candidati registrati, 70.000 aziende attive e centinaia di migliaia di annunci pubblicati ogni anno, con una forte presenza nei settori amministrativo, vendite e logistica.
Nel 2019 la società confluisce nel gruppo Adevinta, spin-off di Schibsted dedicato esclusivamente ai marketplace digitali (che controlla anche Subito, Fotocasa e Milanuncios). L’ingresso in Adevinta segna una fase di consolidamento tecnologico: arrivano l’app mobile, gli algoritmi di matching tra profili e annunci, e strumenti dedicati alle aziende per la gestione diretta dei processi di selezione. Nonostante la crescente concorrenza di colossi globali come LinkedIn e Indeed, InfoJobs Italia ha continuato a essere per anni uno dei portali più noti e utilizzati per la ricerca di lavoro online, contribuendo a trasformare il modo in cui aziende e candidati si incontrano nel mercato del lavoro digitale.
Il fondo che acquista e la riorganizzazione
Nel luglio 2025, il gruppo Adevinta, proprietario di numerosi marketplace digitali in Europa, ha annunciato la vendita del proprio business spagnolo al fondo d’investimento svedese EQT, per un’operazione dal valore stimato di circa 2 miliardi di euro. La cessione include alcuni dei portali più rilevanti del panorama iberico — InfoJobs Spagna, Milanuncios, Fotocasa, Habitaclia, Coches.net e Motos.net — e rappresenta una delle più grandi transazioni nel settore dei marketplace europei degli ultimi anni. Il closing dell’accordo è previsto entro il 2026, con il passaggio ufficiale della gestione operativa e del personale sotto il nuovo assetto.
L’operazione è un chiaro segnale della ristrutturazione strategica in corso all’interno di Adevinta, che ha scelto di concentrarsi sui mercati ritenuti più redditizi e competitivi del Nord Europa, come Norvegia, Svezia, Germania e Regno Unito. La vendita a EQT, che già gestisce diversi investimenti tecnologici e digitali nel Sud Europa, punta invece a rafforzare la presenza del fondo nei settori della pubblicità online e della ricerca lavoro, creando sinergie tra i vari portali acquisiti.
InfoJobs chiude: tutte le alternative per la ricerca di una posizione lavorativa
La motivazione ufficiale fornita da InfoJobs parla di una “approfondita revisione strategica”, ma la decisione si inserisce in un contesto di cambiamento più ampio.
Negli ultimi anni il mercato del recruiting online in Italia ha vissuto una trasformazione radicale, segnata dall’ascesa delle piattaforme globali e dall’evoluzione delle abitudini digitali dei candidati. Oggi, LinkedIn è diventato il punto di riferimento per i profili qualificati e manageriali, mentre portali come Indeed e le principali agenzie interinali digitali dominano il mercato delle posizioni operative e ad alta rotazione.
In questo nuovo ecosistema, i portali “storici” come InfoJobs, Monster o Jobrapido hanno progressivamente perso trazione e visibilità, complice la centralizzazione delle ricerche su pochi grandi attori internazionali e la crescente tendenza delle aziende a gestire il recruiting direttamente tramite i social network. Parallelamente, sono emerse soluzioni ibride che offrono funzioni più snelle e un approccio gratuito sia per candidati che per aziende.
Cosa fare subito (se eravate su InfoJobs)
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Scaricare CV/lettere salvati sul profilo e annotare lo storico candidature/contatti.
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Ripiegare su alternative (LinkedIn/Indeed/portali verticali) e tenere monitorate le email: le aziende gestiranno comunque le candidature inviate.
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Valutare la cancellazione anticipata dell’account: in ogni caso i dati verranno eliminati alla chiusura.
InfoJobs chiude: conclusione
Il servizio resterà operativo fino al 31/12/2025: si potrà usare ancora la piattaforma nelle prossime settimane. Si chiude un’era che ha aperto a tutti gli effetti l’Internet di massa. Le community online hanno accolto la notizia senza sorpresa: tra nostalgia e realismo, molti notano che il recruiting si è spostato altrove da anni. In Spagna, invece, InfoJobs continuerà l’attività sotto il nuovo assetto proprietario, ulteriore prova che la chiusura italiana è una scelta locale, non la fine del marchio.

