STEM in Italia, il numero di laureate sfiora il 40%, ma c’è ancora troppo “gender gap” in Europa

I dati si riflettono anche sul mercato del lavoro: le donne occupano il 22% dei posti tecnologici nelle aziende europee.

Donne laureate in STEM: dati e statistiche in Italia e in Europa

L’Italia è tra i Paesi dell’UE con la presenza più elevata di donne laureate nei campi STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), insieme a Romania, Polonia e Grecia. Nella penisola, infatti, è stato registrato un aumento significativo del numero di laureate STEM, con una quota del 39% rispetto al totale delle lauree.

Come mostra l’indagine di CVapp – piattaforma di modelli di curriculum online e lettere di presentazione – il numero delle donne laureate supera quello degli uomini in ambito europeo, ma solamente un laureato su tre nelle materie STEM è di sesso femminile, più precisamente il 38%.

E la situazione, a livello europeo, è arricchita da un ulteriore dato: negli ultimi dieci anni il numero di donne iscritte ai corsi di laurea STEM è rimasto stabile, sotto il 40%. Ecco perché il dato in crescita che riguarda l’Italia è ancora più positivo.

Il divario di genere nel mercato del lavoro tecnologico

La tendenza si riflette anche nel mercato del lavoro, dove le donne occupano solo il 22% di tutti i posti tecnologici nelle aziende europee. Colmare il divario è importante, ed è questo l’obiettivo fondamentale. Il mercato, infatti, richiede 1,3 milioni di laureati e diplomati in queste materie entro il 2027, ma si trova a dover fronteggiare una mancanza di ben 8700 profili specializzati all’anno.

Considerando solo il settore STEM, la richiesta è ampia: in Italia più di quattro aziende su dieci hanno confermato di cercare attivamente profili di questo tipo, ma di aver difficoltà a trovare candidati con formazione scientifica.

Intelligenza artificiale: un settore ancora dominato dagli uomini?

La situazione si conferma spostando il focus sull’intelligenza artificiale, il settore che per eccellenza fa rima con investimenti, prospettive e opportunità: le donne, a livello globale, sono pochissime (il 22% contro il 78% degli uomini).

Donne di successo in STEM: esempi ispiratori

Pochissime, ma che stanno tracciando la strada per future figure di spicco.

Mira Murati: è stata CEO di OpenAI e ChatGPT, e attuale CTO del maxi-colosso. Definita “donna più influente del 2023” dal Financial Times, si occupa di individuare, valutare, e proporre tutte le tecnologie necessarie per migliorare i prodotti e il lavoro della squadra. In altre parole, fa in modo che la fucina di OpenAI funzioni bene e sforni i prodotti migliori.

Julie Sweet: è la CEO di Accenture, considerata tra le donne più potenti all’interno del settore aziendale statunitense. Ha fatto parte, inoltre, dei consigli di amministrazione del World Economic Forum, del Center for Strategic & International Studies ma anche di Catalyst e della Marriott Foundation.

Samantha Cristoforetti: prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea e prima donna comandante della Stazione spaziale internazionale, che in precedenza ha conseguito anche una laurea Magistrale in Ingegneria meccanica.

Iniziative per colmare il divario di genere in STEM

Sono sempre più numerose le iniziative organizzate per invertire la tendenza e colmare il divario di genere in STEM (che seguono la nuova direttiva eu, quindi).

Queste iniziative includono:

  • Programmi di borse di studio e mentoring: per incoraggiare le ragazze a intraprendere studi STEM e supportarle nel loro percorso.
  • Campagne di sensibilizzazione: per sfatare gli stereotipi di genere e promuovere modelli di ruolo femminili in STEM.
  • Eventi e workshop: per avvicinare le ragazze alle discipline STEM in modo divertente e coinvolgente.
  • Politiche aziendali inclusive: per favorire la parità di genere nel reclutamento, nella progressione di carriera e nella retribuzione nel settore tecnologico.

Verso un futuro più inclusivo: il ruolo delle donne nell’innovazione

Colmare il divario di genere in STEM non è solo una questione di equità, ma anche di opportunità. Le donne possono portare nuove prospettive, idee e competenze in un settore chiave per lo sviluppo economico e sociale. Promuovere la partecipazione femminile in STEM significa investire in un futuro più innovativo, inclusivo e sostenibile.

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