Karl Lagerfeld è stato una delle figure più iconiche e influenti della moda contemporanea. Designer, fotografo, regista e intellettuale, ha rivoluzionato non solo i brand per cui ha lavorato, ma l’intera concezione della figura del direttore creativo. Con il suo stile inconfondibile e la sua instancabile prolificità, ha dominato la scena per oltre mezzo secolo, lasciando un’eredità che continua a plasmare il settore.
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Biografia di Karl Lagerfeld: dagli esordi a Chanel
Nato ad Amburgo nel 1933, Karl Lagerfeld si trasferì a Parigi in giovane età, dove la sua carriera decollò rapidamente. Dopo aver vinto il prestigioso Woolmark Prize nel 1954, iniziò a lavorare per Balmain e Jean Patou. La sua carriera come “mercenario della moda”, come amava definirsi, lo portò a collaborare con Chloé e, dal 1965, con Fendi, un sodalizio durato oltre 50 anni.
La svolta epocale avvenne nel 1983, quando fu nominato direttore artistico di Chanel. La maison, dopo la morte di Coco Chanel, era considerata un marchio in declino. Lagerfeld compì un’operazione geniale: ne reinterpretò i codici iconici (il tweed, le perle, la doppia C) in chiave moderna e pop, trasformando il brand in uno dei più desiderati al mondo. Parallelamente, ha gestito il suo marchio omonimo e ha coltivato la sua passione per la fotografia, scattando personalmente le campagne pubblicitarie per Chanel.
La carriera di Karl Lagerfeld in sintesi
Periodo | Ruolo e maison di moda |
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1955 – 1958 | Apprendista presso Pierre Balmain. |
1965 – 2019 | Direttore creativo per Fendi (collezioni pellicceria e donna). |
1983 – 2019 | Direttore artistico per Chanel (Haute Couture e Prêt-à-Porter). |
1984 – 2019 | Fondatore e direttore creativo del marchio omonimo “Karl Lagerfeld”. |
Lo stile personale: un’icona inconfondibile
Karl Lagerfeld non era solo un designer, ma un marchio vivente. Il suo look era una divisa immutabile e immediatamente riconoscibile: capelli bianchi raccolti in una coda di cavallo, occhiali da sole scuri, colletti alti e inamidati, e guanti di pelle. Questa immagine, curata in ogni dettaglio, contribuì a costruire il suo mito di figura enigmatica e autoritaria, il “Kaiser” della moda.
L’impatto e l’eredità sul mondo della moda
Lagerfeld ha ridefinito il ruolo del direttore creativo, trasformandolo da semplice designer a manager culturale a 360 gradi. Le sue sfilate per Chanel erano eventi spettacolari e immersivi, veri e propri fenomeni mediatici. È stato un pioniere delle collaborazioni tra lusso e fast fashion, firmando nel 2004 una collezione di enorme successo per H&M, un’operazione all’epoca controversa ma che ha aperto la strada a un intero settore. La sua immensa cultura e la sua creatività instancabile (disegnava fino a 17 collezioni all’anno) sono state celebrate da istituzioni come il Metropolitan Museum of Art, che gli ha dedicato il Met Gala 2023. Scomparso a Parigi nel febbraio 2019, la sua influenza rimane una delle più profonde e durature che il mondo della moda abbia mai conosciuto.
Foto in evidenza: Flickr – https://www.flickr.com/photos/getnoticed_de/5963394884/
Articolo aggiornato il: 25/09/2025