La pratica dell’intreccio dei capelli ha origine nel continente africano e da lì è stata esportata in tutto il mondo. Col tempo le treccine africane hanno assunto significati diversi, fino a diventare un tipo di acconciatura globale. Oggi chiunque può decidere di intrecciare i capelli per cambiare look, ma non tutti sanno che questa pratica affonda le sue radici in avvenimenti storici che hanno segnato profondamente i popoli africani, con conseguenze che si protraggono fino ai giorni nostri.
In questo approfondimento:
Il duplice significato delle treccine africane
Contesto | Significato e funzione |
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Significato storico e culturale | Simbolo di identità, appartenenza a una tribù, stato sociale, età e religione. Strumento di resistenza e sopravvivenza. |
Uso moderno globale | Scelta estetica e di moda, ma anche un potente strumento per rivendicare e celebrare le proprie origini africane. |
Un linguaggio sulla testa: i diversi stili e i loro significati
In origine, nelle diverse culture africane, un’acconciatura era un vero e proprio linguaggio. Le modalità di intreccio venivano tramandate di generazione in generazione e comunicavano l’identità di una persona.
Stile | Descrizione e significato tradizionale |
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Cornrows (treccine aderenti) | Intrecci realizzati molto vicini al cuoio capelluto. Il loro disegno poteva indicare la tribù di appartenenza o essere usato come mappa per la fuga. |
Fulani Braids | Stile tipico del popolo Fula (o Fulani), caratterizzato da una treccia centrale e altre laterali, spesso decorate con anelli e perline. |
Box Braids | Trecce singole realizzate dividendo i capelli in sezioni quadrate. La loro dimensione e lunghezza potevano indicare lo stato sociale. |
Il Middle Passage: le trecce come strumento di resistenza
Il Middle Passage, meglio conosciuto come tratta atlantica degli schiavi, fu il commercio umano di africani costretti ad attraversare l’oceano sulle navi negriere per essere venduti come schiavi nelle Americhe. Queste persone venivano strappate alla loro terra, private della cultura, dell’identità e della loro stessa umanità. In questo contesto disumano, le donne trasformarono la pratica dell’intreccio in un atto di straordinaria resistenza.
Semi di speranza e mappe per la libertà
Poiché non potevano portare con sé alcun effetto personale, le donne nascondevano tra le trecce semi di riso e altre piante, nella speranza di poter coltivare un pezzo della loro terra d’origine nel nuovo mondo. Ancora più ingegnoso, come riportato da fonti del National Museum of African American History and Culture, era l’uso delle acconciature come mappe. All’interno delle piantagioni, le donne intrecciavano i capelli disegnando vere e proprie mappe che indicavano le vie di fuga verso la libertà, comunicando in codice sotto gli occhi dei sorveglianti.
La Tignon Law: ribellione e affermazione d’identità
Nel 1786 a New Orleans, il governatore della Louisiana Esteban Rodríguez Miró emanò la Tignon Law. Questa legge obbligava le donne di origine africana a coprire i capelli con un tessuto (il tignon). Il motivo era che le loro elaborate acconciature attiravano l’attenzione degli uomini bianchi, suscitando la gelosia delle donne bianche. Anche in questo caso, le donne africane trasformarono un atto di oppressione in resistenza. Rispettando la legge, iniziarono a usare tessuti dai colori appariscenti, fissati con nodi complessi e decorazioni, rendendo i loro copricapi un nuovo simbolo di bellezza e ribellione.
Le treccine oggi: tra celebrazione e appropriazione culturale
Oggi la pratica dell’intreccio è diffusa in tutto il mondo. Per molti, è diventata una scelta estetica. Per la diaspora africana, rimane un potente strumento per rivendicare le proprie origini e celebrare la propria identità. Questo ha aperto un dibattito importante sull’appropriazione culturale: indossare le treccine senza comprenderne o rispettarne il profondo significato storico e culturale può essere visto come un atto che banalizza secoli di sofferenza e resistenza. Apprezzare e curare questa acconciatura significa anche riconoscerne la storia, onorando il passato di un popolo a cui è stato tolto molto, ma non la capacità di trasformare i capelli in un simbolo di libertà.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 26/08/2025