Makeup nel Sud-Est asiatico: 4 stili da conoscere

Makeup nel Sud-Est asiatico

Il makeup nel Sud-Est asiatico è rinomato per concentrarsi sulla cura della pelle e per essere molto più minimalista rispetto a quello occidentale. Esistono diversi stili provenienti dai vari Paesi del continente; tuttavia, quattro di questi sono diventati particolarmente popolari sui social media negli ultimi anni. Vediamo i segreti di bellezza di quattro nazioni: dal Giappone alla Thailandia, ecco i makeup che ogni amante del trucco dovrebbe conoscere. Per approfondire le differenze e le tendenze, si può consultare questa guida alle tendenze di J-Beauty, K-Beauty e C-Beauty.

Giappone: il makeup Igari

Il makeup Igari, anche noto come makeup da postumi o blush da ubriachi, deve il suo nome a Shinobu Igari, una makeup-artist che ha agevolato la diffusione di questo stile al di fuori del Giappone. È entrato in tendenza a partire dal 2018, fino al boom degli ultimi anni.

La caratteristica principale di questo tipo di trucco è una sola: il blush. Adottando uno stile molto minimalista, simile alla clean girl, l’Igari makeup si realizza stendendo il blush sulla parte frontale delle guance e talvolta anche sul ponte nasale per ottenere un effetto più giovanile e delicato. Altro elemento fondamentale è bilanciare bene i colori rosati su tutto il viso, per cui il pigmento si usa anche sulle labbra e sulle palpebre, tendenzialmente con una colorazione molto più tenue per aumentare il look naturale.

La base della pelle si mantiene leggera e idratata, puntando molto sull’effetto glow. Per quanto riguarda gli occhi, lo sforzo è minimo: l’eyeliner spesso non è presente e, qualora lo si usi, è una linea molto sottile quasi invisibile; lo stesso vale per il mascara, usato in maniera molto discreta. Infine, sulle labbra si applica un gloss o un balsamo così da dare un effetto luminoso ma non troppo marcato.

Cina: il trucco Douyin

Uno dei tipi di makeup nel Sud-Est asiatico più rinomati è sicuramente il Douyin makeup. Il suo nome deriva dall’app Douyin, corrispettivo cinese di TikTok, dove questo stile si è diffuso. Molti tutorial e video hanno poi invaso l’algoritmo di altre piattaforme cinesi come Xiaohongshu (小红书), noto anche come REDnote. Per il suo apparire romantico ed etereo ha presto conquistato anche gli utenti occidentali a partire dal 2022, diventando il trucco asiatico più ricreato.

Se l’Igari puntava tutto sulle guance, il Douyin makeup si focalizza sugli occhi e risulta più drammatico e accentuato tra i vari stili. Partendo dalla base, questa volta presente ma sempre leggera, si inizia con un fondotinta coprente che abbia un finish opaco (matte) e rimuova le imperfezioni del viso; il blush viene applicato sulle guance e sulla punta del naso ma senza risaltare particolarmente.

Si arriva infine al punto focale del makeup: lo sguardo. Si usano ombretti dai colori attenuati messi poi in risalto dai glitter o da un vero e proprio ombretto shimmer. L’occhio viene poi accompagnato da ciglia finte chiamate manhua lashes (letteralmente ciglia da fumetto, dato che *manhua* è l’equivalente cinese di manga), di solito raggruppate a “ciuffetti”. Per concludere, sulla parte inferiore dell’occhio si disegna l’aegyo sal, ovvero il piccolo rigonfiamento sotto la palpebra, spesso anch’esso molto marcato ed evidenziato da una matita glitterata per accentuarne l’effetto.

Le labbra sono semplici: sfumate e poco pigmentate, con un gloss leggero per finire il look. Un ultimo elemento è l’illuminante, applicato sul dorso del naso e sull’angolo interno dell’occhio.

Corea del sud: la K-beauty

Il makeup popolare in Corea si chiama semplicemente trucco coreano o K-beauty. Già negli anni Novanta il K-beauty era popolare, poi nel 2010, grazie all’ascesa del K-pop e di gruppi come le Blackpink e le Girls’ Generation, e negli ultimi anni in seguito all’ondata di popolarità della Corea del Sud grazie non solo al K-pop ma anche ai K-drama, questo stile si è diffuso oltreoceano.

Guance, occhi… stavolta i coreani puntano sulle labbra e sulla skincare: prima dell’applicazione del trucco si eseguono vari passaggi di skin prep, pulendo il viso e idratandolo. Si passa poi alla base con BB cream (creme colorate più leggere del fondotinta) dotate di SPF, che proteggono dai raggi ultravioletti. L’effetto che il trucco deve avere sulla pelle è centrale nel K-beauty: la cosiddetta glass skin (pelle di vetro) è uno degli aspetti più importanti.

Dal viso si passa agli occhi, non prima di aver messo un blush dai colori pescati o rosati sugli zigomi. Sulla palpebra si applica un ombretto neutrale, di solito tendente al beige, arancione o marroncino per mantenere un risultato nude; l’eyeliner, di solito marrone piuttosto che nero, va verso il basso seguendo la forma a mandorla dell’occhio e il mascara viene applicato in maniera naturale e leggera, sempre per ricreare un effetto no-makeup makeup. Anche in Corea si marca l’aegyo sal con un tratto meno netto di quello cinese, ma comunque presente.

Infine, le vere star del K-beauty: le labbra. Si adotta una tecnica chiamata gradient lips, ovvero si applicano diversi strati di rossetto, matita e lip gloss. Nello specifico, si parte con una matita per marcare l’arco di cupido e il centro delle labbra, sfumando il tutto. Successivamente, si mette una punta di correttore ai lati della bocca per dare un effetto di maggiore pienezza. Arriva il momento della tinta, di solito due diverse: una più scura sull’interno e una più chiara sul resto per creare il gradiente di colore. Talvolta si marcano anche gli angoli delle labbra con una matita o un ombretto, sfumati con un pennello a punta sottile.

Thailandia: il Thai makeup

Infine, il Thai makeup è il meno diffuso globalmente, ma non per questo meno degno di nota. Ha uno stile completamente diverso dai precedenti e si distingue per essere molto più audace e vistoso.

La base, in primis, tende a valorizzare molto la pelle dorata e abbronzata, come reazione al passato in cui si tentava di sbiancare il colorito del viso. Quindi, oltre all’uso di tonalità adatte alla carnagione, si applica molto contouring con bronzer e blush per dare tridimensionalità al volto.

Anche gli occhi sono più marcati, con ombretti in tonalità calde, di solito bronzo, rame, oro o marroni intensi. L’eyeliner nero è molto visibile e lo stesso vale per le ciglia, voluminose e lunghe. Anche le sopracciglia sono definite e disegnate, risultando meno naturali ma per questo più d’effetto.
Le labbra, infine, presentano colori che ruotano intorno a toni più caldi e vivaci: rosso, corallo, rosa intenso o nude decisi, aggiungendo quel tocco glamour da superstar.

In generale, si può dire che il Thai makeup si ispiri al trucco dei divi della televisione, delle modelle dei concorsi di bellezza e anche della scena drag, molto popolare in Thailandia.

In conclusione, il makeup nel Sud-Est asiatico è molto differente e variegato da Paese a Paese. Anche se a un primo impatto possono sembrare simili, si basano su tecniche diverse che li contraddistinguono. Chiaramente, la zona orientale dell’Asia non si esaurisce in queste quattro nazioni, per cui è bene, se si è interessati, dare una chance anche ad altri tipi di trucchi.

Fonte Immagine: Pexels (Foto di Anderson Guerra)

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