Æon Flux è una serie d’animazione statunitense ideata e diretta da Peter Chung (ha contribuito ad animazioni e design della serie Rugrats) trasmessa su MTV dal 1991 al 1995. L’intento primario di Chung era sperimentare con le tecniche di animazione e vedere fin dove potesse spingersi. Per questa ragione la serie si distacca dal target solitamente indicato per questo genere e diventa il primo esempio di animazione per adulti.
Concept: tra distopia e dittatura
L’ambientazione distopica apre la serie, nella quale lo spettatore viene catapultato in un futuro lontano in cui l’umanità è stata distrutta da un disastro ambientale e vive nelle uniche due città stato esistenti: Monica e Bregna. La prima ha una società anarchica dove prevalgono libertà e individualismo, mentre a Bregna vige un regime totalitario con una polizia di stato in stile orwelliano e dei concittadini tenuti sotto sorveglianza grazie agli strumenti tecnologici offerti dal dittatore Trevor Goodchild.
L’opposizione al totalitarismo è data dalla protagonista Æon Flux, un agente segreto di Monica in missione che ha come obiettivo di infiltrarsi nella città rivale e sabotare i tentativi di oppressione di Goodchild. Il conflitto ideologico tra le due metropoli si riflette in quello tra i due protagonisti: Æon e Trevor sono nemesi, ma anche amanti e l’impossibilità di far conciliare i propri ideali con l’amore e l’attrazione reciproca è il motore che porta i due all’eterno scontro.
Design, tecniche di animazione e musica
Peter Chung decise di attingere, per la realizzazione del design dei suoi personaggi, ai quadri del suo artista preferito, Egon Schiele ciò si nota dall’esecuzione di corpi estremamente slanciati, scheletrici e sciupati. I vestiti sono modellati sui corpi così da poter focalizzare l’attenzione delle animazioni sui movimenti fluidi dei personaggi, piuttosto che sulle vicende vere e proprie.
Æon Flux ha come obiettivo principale quello di indagare sul potere stesso dell’animazione, fin dove essa si può spingere senza dover necessariamente fungere da accompagnatrice ad una storia; ecco che quindi la serie, nella prima stagione, è priva di dialoghi, confusionaria poiché lo spettatore non è tenuto a conoscere gli antefatti, le interazioni degli individui sulla scena ma a riflettere su ciò che vede. Nonostante non ci siano scene parlate, ciò non vuol dire che l’introspezione psicologica venga meno: attraverso l’eccessività drammatica delle espressioni facciali si riesce a percepire lo stato d’animo di chi patisce.
Un ruolo fondamentale è creato anche dalle colonne sonore, curate da Drew Neumann. Come Chung stesso affermò, la musica è parte integrante della sua opera e permette di sostituirsi al dialogo, creando una storia coinvolgente; nell’episodio pilota, infatti, il cambio di prospettiva viene segnalato dal passaggio da una melodia all’altra, che caratterizza ogni personaggio sulla scena.
Questioni morali
Le premesse dello show sono molto vicine alla tipologia della narrativa distopica, futuristica: un lotta tra il potere, rappresentato dalla dittatura e i ribelli che inneggiano alla libertà. Quello che però fa Æon Flux è sovvertire la morale dei personaggi: lo spettatore non riesce a creare una distinzione netta tra personaggi giusti e cattivi, se da un lato Trevor rappresenta il despota che opprime la società, allo stesso tempo tutto quello che fa lo fa per aiutare il suo popolo, perché crede che la sua utopia sia giusta e per questo adatta a risollevare una nazione devastata. D’altro canto Æon, sebbene sia mossa da principi nobili, ribellarsi al totalitarismo e liberare le masse dalle proprie catene, non si fa problemi a raggiungere i suoi fini con qualsiasi mezzo a sua disposizione. C’è una scena che mostra proprio questa contrapposizione: la donna riesce a penetrare nel laboratorio di Goodchild, annientando le guardie e a quel punto c’è uno shift in cui il focus passa da Æon ai soldati stessi, le maschere cadono e si vedono i loro volti impauriti, lacrimanti di chi va incontro ad una morte agonizzante.
Quindi, rispetto alla tradizionale posizione ossimorica di eroe-cattivo, si approfondisce la prospettiva di tutti coloro che lavorano per il dittatore. Essi sono solo pedine che l’eroe deve eliminare per poter raggiungere l’obiettivo, quindi si riflette sull’umanità di questi individui apparentemente marginali, che vivono i propri drammi interiori, provano le stesse emozioni dei protagonisti.
In sintesi, Æon Flux porta la tensione drammatica dei conflitti sociali all’estremo, creando uno spettacolo visivo fuori dal comune e meditativo che porta inevitabilmente lo spettatore a porsi quesititi episodio dopo episodio.
Fonte Immagine: Screenshot fatto da Giorgia Manzo tratto dalla serie animata “Æon Flux” (1991–1995), creata da Peter Chung. © MTV Networks / ViacomCBS.