Camei al cinema: 5 più iconici

Camei al cinema: 5 più iconici

Vi è mai capitato di notare qualcuno sullo sfondo di una scena e pensare, Assomiglia proprio a…? Non si tratta di allucinazioni o banali sosia ma potreste aver notato un cameo di qualche attore o del regista stesso. Che siano autoreferenziali, ironici o silenziosissimi alcuni camei hanno fatto la storia del cinema. Ecco i 5 esempi più iconici!

Cosa sono i camei al cinema

Nel mondo del cinema per cameo si intende una rapida comparsa sullo schermo di un personaggio noto al pubblico in sala. Si può trattare di attori famosi, celebrità o di persone che lavorano nel dietro le quinte. Le caratteristiche principali di un cameo sono: la durata molto breve dell’apparizione, la facile riconoscibilità del soggetto (pur non essendo un personaggio del film) e l’effetto sorpresa che caratterizza la scena.

Il primo cameo della storia viene attribuito al padre del cinema, Georges Méliès, che era solito apparire per brevi istanti nei suoi film prima che questa consuetudine avesse un nome. Tuttavia, è Alfred Hitchcock che ha influenzato e portato avanti la pratica dei cameo, comparendo in gran parte dei suoi film. Successivamente anche altri registi come Quentin Tarantino e Martin Scorsese seguirono la sua scia.  

5 camei al cinema più iconici  

Alfred Hitchcock in Psycho

Già citato in precedenza, è considerato il re dei camei, e secondo le stime è apparso in 39 dei suoi 52 film come tale. Quella che è diventata una caratteristica distintiva del regista nasceva invece come necessità, dal momento che durante la registrazione dei primi film non c’erano abbastanza comparse. Hitchcock è solito apparire in modo visibile in alcune scene ma laddove non era possibile, è comparso comunque tramite foto, ombre e riflessi. Il primo cameo risale al 1927 in The Lodger: A Story of the London Fog ma quello più famoso è però in Psycho, film del 1960. Il regista appare in una delle prime scene del film. Lo si può notare poco dopo che Marion Crane entra in ufficio, è in piedi sul marciapiede vestito con un completo nero e il cappello da cowboy.

L’ultimo dei camei al cinema di Stan Lee

Potrebbe essere definito come il degno erede di Alfred Hitchock per quanto riguarda la frequenza di apparizione nei film. Stan Lee ha suscitato la simpatia e l’attenzione di tutti i fan della Marvel che in ogni film aspettavano una sua bizzarra comparsa. Il regista è apparso in oltre 20 film della MCU, dal 2008 al 2019. Nei film postumi, pur non comparendo fisicamente, gli sono stati fatti degli omaggi tramite foto e citazioni. La scena scelta in questo caso è quella di Avengers: Endgame per il suo valore simbolico, difatti al momento della pubblicazione del film il regista non era più in vita. Il cameo è stato accolto con grande affetto da parte dei fan, che lo hanno considerato quasi un addio. Il regista appare durante il viaggio nel tempo del 1970, interpreta un hippie alla guida di un’auto e passando urla Make love not war!

Il cameo “nascosto” di Daniel Craig in Star Wars

Questo cameo è molto difficile da identificare poiché l’attore è totalmente coperto dalla divisa tipica degli stormtrooper. L’occasione nasce quasi per caso, quando scherzosamente Daniel Craig chiese ad uno degli addetti del set: C’è un ruolo anche per me? E così l’attore appare come un soldato delle forze imperiali. Nel tentativo di fare un interrogatorio a Ray Skywalker, appena catturata, il soldato viene mentalmente manipolato da lei. Vittima del trucchetto jedi, lo stormtrooper  la libera gettando a terra il proprio blaster e lasciando la cella aperta.

Stephen King in Pet Sematary

Nel 1988, quando Stephen King si dedicò alla sceneggiatura del film tratto dall’omonimo libro Pet Sematary, si riservò anche la possibilità di avere un cameo. Lo scrittore è solito apparire in adattamenti delle sue opere e anche in progetti non suoi ma sempre in ruoli autoironici e bizzarri. In questo caso invece interpreta un personaggio serio e drammatico, probabilmente in relazione al tema della morte trattato nel film. La scena è girata in un cimitero durante il giorno, Stephen King appare nel ruolo di pastore mentre recita un sermone durante il funerale di Missy Dandridge, morta suicida a causa di una malattia incurabile.

Quentin Tarantino in Pulp Fiction

A differenza di altri registi, come Stan Lee e Hitchcock, Quentin Tarantino adora recitare e nei suoi film ed è solito ritagliarsi lo spazio di una scena vera e propria, intrattenendo lunghi dialoghi con i personaggi principali. In Pulp Fiction ad esempio interpreta Jimmy Dimmick, amico di Jules e Vincent che si ritrova in una situazione a dir poco spiacevole. I suoi amici infatti portano un cadavere a casa sua, tragica conseguenza di un losco incontro finito male, nel tentativo di occultare le prove. L’ironia della scena deriva dalla distanza che c’è tra le abitudini e la personalità di Jimmy (nevrotico, ossessionato dal caffè e terrorizzato dal ritorno della moglie) e l’atteggiamento criminale e strafottente di Jules e Vincent. Tutto ciò pone le basi per uno dei camei del cinema più iconici e memorabili.

 

Fonte immagine: Wikimedia Commons

 

 

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