Cunk on Life, il mockumentary che fa anche riflettere | Recensione

Cunk on Life

Prodotto dalla BBC e rilasciato su Netflix nel gennaio 2025, Cunk on Life è un mockumentary della durata di 70 minuti in cui Philomena Cunk, la giornalista più folle e comica della TV britannica, intraprende un viaggio surreale alla scoperta dei grandi quesiti dell’esistenza.

Chi è Philomena Cunk?

Philomena Cunk è un personaggio immaginario scritto da Charlie Brooker e interpretato dalla brillante Diane Morgan. È una giornalista che, rappresentando il riflesso della disinformazione moderna, è in grado di trasformare i concetti più complessi in banalità insensate. Apparve per la prima volta nel programma Charlie Brooker’s Weekly Wipe, con il quale cominciò a guadagnare ampio seguito grazie al suo umorismo impassibile e alla sua ignoranza comica. Il successo portò il personaggio a diventare protagonista dello speciale Cunk on Christmas, a cui seguirono altri speciali e serie basate sullo stesso format.

Cunk on Life: il format

Cunk on Life è un mockumentary diviso in sezioni tematiche che spaziano dalle origini dell’universo fino agli sviluppi più recenti della tecnologia, toccando argomenti legati all’arte, alla filosofia, alla scienza e all’etica. Come nelle versioni precedenti del format, anche qui Philomena Cunk interroga esperti di diversi settori, ponendo loro le domande più strambe e assurde a cui la mente umana possa pensare. Ciò che ne viene fuori è uno show dissacrante, che con disarmante ironia e umorismo alle volte pungente, demolisce la serietà delle ricerche umanistiche e scientifiche portate avanti nell’arco della storia.

Cunk on Life: tra ironia e critica sociale

L’umorismo di Cunk on Life è estremamente sottile, in pieno stile britannico, talvolta basato su giochi di parole e osservazioni completamente surreali. Philomena, con il suo fare sconnesso dalla realtà e il tono serio con cui porta a segno ogni battuta, azzarda ragionamenti folli, lasciando spesso anche gli stessi intervistati senza parole. Più volte nell’arco del mockumentary la giornalista sembra star articolando un discorso ben pensato per poi disattendere del tutto le aspettative degli spettatori, ponendo domande prive di senso e completamente irrilevanti. Nel complesso il ritmo è piuttosto incalzante, alternando momenti di spiegazione in pieno stile documentario a improvvisi intermezzi comici che lasciano spiazzati.

Quella di Cunk on Life non è, però, semplice ironia disimpegnata. Il mockumentary contiene anche una buona dose di critica sociale, camuffata abilmente dietro un velo di sarcasmo. Una critica a cui non sfugge nulla: dalla religione, che ci porta a credere ad alcune cose mai dimostrate, all’arroganza dell’uomo, che si è da sempre posto al centro di tutto; dalla spersonalizzazione causata dal lavoro al timore che la tecnologia possa un giorno rimpiazzarci completamente. Non mancano, inoltre, riferimenti a temi più complessi e divisivi come il diritto all’aborto, toccati in maniera quasi impercettibile ma tagliente.

L’equilibrio tra comicità e spunti riflessivi non è sempre perfetto: i momenti di completo nonsense rischiano a volte di far passare inosservate alcune importanti questioni sollevate. Inoltre, l’umorismo utilizzato potrebbe non essere di facile comprensione per coloro che non sono abituati allo stile britannico. Ciononostante, è anche questo il fascino di Cunk on Life: un mockumentary che mira a mantenere un tono leggero, senza sfociare eccessivamente nel politico.

Considerazioni finali

Con la sua sfacciata irriverenza mista a toni ironicamente seri, Cunk on Life non è solo la parodia di un classico documentario, ma un vero e proprio commentario sull’esistenza umana, che, pur con qualche piccolo difetto, è in grado di stimolare la riflessione tra una risata e l’altra. È uno show comico consigliato a chiunque apprezzi la schiettezza dell’umorismo britannico.

Fonte immagine: canale YouTube ufficiale della BBC

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