Un viaggio nel lato oscuro della mente di Dexter Morgan, il serial killer più complesso della TV, cult del thriller televisivo.
Dexter è una di quelle serie che ti rimangono davvero dentro. Anche se è uscita più di vent’anni fa, continua a essere super attuale e ha lasciato il segno, soprattutto tra le serie thriller. Parla del lato più oscuro delle persone, ma lo fa in un modo diverso dal solito, più profondo e originale.
Il lato oscuro di Dexter, cult del thriller televisivo: un personaggio che fa riflettere
Il protagonista è Dexter Morgan, un analista forense che lavora per la polizia di Miami. Di giorno sembra una persona normale, ma di notte… è un serial killer. La particolarità? Uccide solo altri assassini che sono riusciti a sfuggire alla giustizia. È un personaggio super contraddittorio, e forse è proprio per questo che è così affascinante.
Dexter è davvero complicato a livello psicologico. Ha vissuto un trauma fortissimo da bambino (che si scopre pian piano nella serie) e da allora crede di non riuscire a provare emozioni vere. Ma seguendolo episodio dopo episodio, ci si accorge che, in realtà, un modo tutto suo di sentire le cose ce l’ha: distorto, sì, ma sincero. Il “Codice di Harry”, creato dal padre adottivo per aiutarlo a controllarsi e uccidere solo chi se lo “merita”, lo guida… ma allo stesso tempo lo imprigiona. Tutta la serie è un continuo conflitto tra quello che è e quello che vorrebbe essere.
Debra e Brian: i legami che cambiano tutto
Un altro personaggio importantissimo è Debra, la sorella con cui Dexter è cresciuto, anche se non sono fratelli di sangue. Lei è il cuore della serie: impulsiva, vera, leale fino in fondo. Il loro legame è il più forte di tutti. Per lei, Dexter è la sua famiglia, il suo punto fermo. Quando scopre chi è veramente, per lei è uno shock enorme. Ed è proprio grazie a Deb che capiamo quanto le scelte di Dexter non colpiscano solo lui, ma anche chi gli sta vicino.
Poi c’è un personaggio che, almeno nella prima stagione, ti lascia a bocca aperta: Brian Moser, il fratello biologico di Dexter. Anche lui è un serial killer. Quando si ritrovano, la serie tocca uno dei momenti più intensi. Brian è, in un certo senso, lo specchio di ciò che Dexter sarebbe potuto diventare se non avesse avuto il codice di Harry. La decisione che Dexter prende alla fine di quella stagione è una delle più forti e importanti di tutta la serie.
Il bello di Dexter è anche questo: ti fa entrare nella testa di uno che, teoricamente, dovresti odiare… e invece finisci per capirlo, magari anche per giustificarlo. Non è un eroe, ma nemmeno il cattivo classico. È un personaggio tragico, consapevole, che cerca disperatamente di capire cosa vuol dire essere umano.
La storia che continua: sequel e nuove stagioni
Dopo otto stagioni (e un finale che ha diviso un sacco), nel 2021 è uscita una sorta di sequel: Dexter: New Blood, per provare a dare una chiusura migliore. E ora, nel 2025, è arrivato anche Dexter: Resurrection, a dimostrazione del fatto che le persone non si sono mai stancate di lui e della sua storia.
In poche parole, Dexter non è solo un thriller. È un viaggio nella parte più buia dell’animo umano. Fa riflettere su cosa è giusto o sbagliato, sulla colpa, sul bisogno di sentirsi parte di qualcosa. È intenso, a tratti disturbante, ma ti prende davvero. Secondo me è una di quelle serie che andrebbero viste almeno una volta nella vita.
Fonte immagine: Prime video