La storia del cinema italiano è costellata da una lunga lista di film che per motivi politici o morali sono stati sottoposti alla censura cinematografica. Attualmente la censura in Italia non è più in vigore, ma nonostante ciò questo meccanismo della censura per un periodo di tempo non indifferente ha impedito la circolazione di molte pellicole dal grande valore artistico. Alla luce di quanto detto, ecco 4 pellicole che, forse, non sapevi fossero tra i film banditi in Italia.
Alcuni dei film banditi in Italia
1. Arancia meccanica
Il primo tra i film banditi in Italia è proprio Arancia meccanica, un film del 1971 diretto e sceneggiato da Stanley Kubrick, la pellicola si ispira all’omonimo romanzo di Anthony Burgess del 1962. Il film è ambientato in un futuro non bene specificato e vede come protagonista Alex, capo di una banda di teppisti e criminali soliti compiere atti di violenza inaudita. Durante le prime scene del film infatti si possono notare furti, stupri, risse con altre gang ed episodi di aggressioni brutali. Nel corso del film ad un tratto Alex viene arrestato e la polizia lo sottopone ad una sorta riabilitazione forzata tramite la “cura Ludovico” con lo scopo di rendere questo soggetto problematico un individuo conforme alle norme sociali. Una delle scene più famose del film ritrae Alex seduto su questa sedia, legato e con gli occhi tenuti aperti artificialmente mentre gli vengono mostrate scene di estrema violenza. Durante la proiezione di queste scene violente ad Alex viene somministrato un farmaco che gli provoca nausea, il risultato della cura Ludovico porta il protagonista a sviluppare una sorta di repulsione verso la violenza. Considerato un soggetto sano viene riammesso nella società tuttavia sviluppando questa repulsione per qualsiasi forma di violenza, non riesce a difendersi e si ritrova sempre ad esser vittima delle violenze altrui. Alla fine del film Alex viene riabilitato nuovamente in modo tale da tornare a compiere azioni violente. Questa pellicola tratta temi molto importanti come l’ipocrisia dello stato e la manipolazione della mente. Tuttavia, per i canoni della Commissione di revisione cinematografica la pellicola in questione risultava essere troppo violenta e spietata e proprio per questo motivo venne sottoposta alla censura. Arancia meccanica del 1971 risulta essere effettivamente una pellicola molto controversa caratterizzata da una crudeltà e una brutalità non indifferente, è un film che ti mette a disagio, è un capolavoro assoluto che gioca con il giudizio dello spettatore di conseguenza la censura fu inevitabile. Sebbene abbia subito molte restrizioni, attualmente non è più censurato in Italia (ma è vietato ai minori di 14 anni).
2. Cannibal Holocaust
Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato oltre ad essere molto controverso è anche uno dei tanti film banditi in Italia. Dal titolo stesso della pellicola si può comprendere come questo sia un film estremamente violento e crudo, caratterizzato da immagini estremamente disturbanti. La trama è incentrata su questo gruppo di reporter americani scomparsi in circostanze misteriose che si addentrarono nella giungla amazzonica con lo scopo di registrare un documentario sulle tribù di cannibali. Il protagonista del film, il professore Harold Monroe, venne incaricato di condurre delle indagini per scoprire quale potesse esser stata la sorte dei giovani reporter. Si incamminò tra le foreste dell’Amazzonia tra innumerevoli pericoli incontrando difficoltà di ogni tipo. Alla fine del suo viaggio incontrò delle tribù cannibali di indigeni che avevano avuto contatti con i giovani reporter americani scomparsi. Proprio entrando in contatto con queste tribù e guadagnando la loro fiducia, il professore riuscì a ritrovare il materiale che era stato registrato dai giornalisti americani, tuttavia, quando visionò quei video rimase esterrefatto e disgustato. Il materiale ritraeva scene di estrema violenza ingiustificata da parte di questi reporter americani nei confronti delle tribù, c’erano scene di atrocità e maltrattamenti che portarono all’inevitabile collera delle tribù indigene le quali si vendicarono per i disordini che il gruppo aveva causato. Uno dei temi centrali di questo film risulta essere il confronto tra la cultura occidentale e le tribù indigene e viene sottolineato l’approccio arrogante dell’occidente nei confronti di queste tribù.
Questo film venne ritenuto inappropriato dalla Commissione di revisione cinematografica a causa della presenza di scene di violenza su animali che risultarono essere autentiche e reali. Nonostante le tematiche interessanti e l’attenta analisi di quella che è la società moderna, il film suscitò troppo scalpore per non esser sottoposto alla censura, e fu così che Cannibal Holocaust venne inserito nella lunga lista di film banditi in Italia.
3. Salò o le 120 giornate di Sodoma
Film di Pier Paolo Pasolini uscito nelle sale italiane nel 1976, è sì uno dei tanti film banditi in Italia ma è anche una delle pellicole più importanti della storia del cinema. La storia è ambientata nel 1944 nella Repubblica di Salò e vede come protagonisti 4 potenti signori che incarnano i vertici del potere italiano e rappresentano il simbolo della violenza e della corruzione. Questi 4 sadici rapiscono un gruppo di ragazzi (maschi e femmine) e li rinchiudono in una villa sperduta per 120 giorni, periodo di tempo in cui questi poveri malcapitati saranno vittime di atroci violenze e torture. Il film è suddiviso in 4 parti che prendono il nome di: Antinferno, Girone delle Manie, Girone della Merda e Girone del Sangue. È un film estremamente crudo e disturbante, lo scopo di Pasolini era quello di rappresentare ciò che il potere fa del corpo umano, vuole raffigurare la mercificazione del corpo. Tutta questa violenza presente nella pellicola rappresenta una critica rivolta al potere assoluto, ad ogni modo questo suo nobile intento di condannare il potere non salvò la sua pellicola dalla censura. Anche in questo caso la Commissione di revisione cinematografica si scagliò su questo film a causa dell’eccessiva violenza e per le scene sessuali rappresentate in modo crudo ed esplicito, per questo motivo il film Salò e le 120 giornate di Sodoma fu per molto tempo bandito dalle sale cinematografiche.
4. Ultimo tango a Parigi
Come ultimo film della lista dei film banditi in Italia, troviamo una pellicola che può essere considerata l’esempio più eclatante di censura in Italia e all’estero; stiamo parlando del film Ultimo tango a Parigi del 1972, un film con Bernardo Bertolucci, Marlon Brando e Maria Schneider. Il film è ambientato a Parigi e i protagonisti principali sono Paul (uomo vedovo di mezza età) e Jeanne (una giovane ventenne). I due si incontrano casualmente mentre stavano visitando un vecchio appartamento in affitto e da questo incontro nasce una passione incontrollabile che lega i due protagonisti. Paul e Jeanne Iniziano questo rapporto passionale ma allo stesso tempo estremamente violento in cui l’unica regola era quella di mantenere le loro identità segrete senza svelare né i loro nomi né le loro informazioni personali. Alla fine Paul infrange questa regola fondamentale e oltre a rivelare Jeanne il suo nome, le racconta anche della sua vita. Il film si conclude in tragedia con Jeanne, che dopo aver rivelato a sua volta il suo nome a Paul, gli spara un colpo di pistola. Il film venne censurato per una serie di motivi, in primo luogo per l’estrema violenza delle scene sessuali e in secondo luogo per le conseguenze che le riprese ebbero su Maria Schneider. Pare che proprio la Schneider dichiarò di essersi sentita spesso violata psicologicamente e fisicamente durante le riprese, sembra che la situazione fosse così stressante per lei che alla fine della produzione del film l’attrice cadde in uno stato di depressione irrecuperabile portandola al suicidio anni dopo. Ultimo tango a Parigi è uno dei film più controversi di sempre e non poteva di certo mancare in questa lista dei film banditi in Italia.
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