Il settimo sigillo (1957) | Recensione

Il settimo sigillo (1957) | Recensione

Il Settimo Sigillo (1957) di Ingmar Bergman si apre con un’immagine memorabile: il cavaliere Antonius Block , di ritorno dalla Crociata, incontra la Morte personificata e ingaggia con lei una partita a scacchi per guadagnare tempo. Da quel duello, che rimane per un po’ sospeso, prende il via un pellegrinaggio tra villaggi piegati dalla peste, processioni penitenziali e dialoghi tormentati: Block cerca risposte sul senso della vita, la fede e l’inevitabile oblio, mentre la Morte lo insegue in ogni passo; il titolo del film richiama, infatti, l’apocalisse biblica che in quel momento sta colpendo la terra.

Inquadrature rinascimentali

Bergman affida alla macchina da presa un ruolo narrativo fondamentale, la frase un po’ cliché: «Ogni inquadratura è studiata come un dipinto» risuona vera per questo film. Le ombre si allungano sui volti, i chiaroscuri accentuano la solitudine e malinconia dei personaggi e la composizione spesso simmetrica conferisce un senso di ordine divino che si sgretola sotto il peso della peste. Il crescendo visivo coincide con l’intensificarsi del dramma interiore: ogni campo lungo e ogni primo piano sono pensati per amplificare la tensione emotiva. Nei momenti di tramonto la telecamera indugia sui dettagli per trasmettere un’atmosfera sospesa e surreale. 

Il settimo sigillo: fede, dubbio e scelte di vita

Il film è costellato di dialoghi intelligenti, tanto realistici quanto allegorici. Bergman esplora fede, religione, amore e ragioni di Dio mettendo in scena la Morte come interlocutore vero, capace di sostenere conversazioni serrate e veloci anziché lasciare spazio a monologhi angosciosi.

In parallelo alle riflessioni di Block, la cinepresa indugia sulla vita serena di una coppia con un bambino: calorosi, quotidiani, grati di ogni istante. È un contrappunto che pone allo spettatore una domanda cruciale: è meglio vivere come Block, dilaniato da quesiti profondi, o abbracciare la semplice felicità di chi non si chiede nulla e gode del presente? Bergman non risponde, ma consegna a ognuno la libertà di scegliere il proprio cammino e il modo in cui affrontare l’ignoto al termine della partita della vita.

Eredità e influenza

Il Settimo Sigillo ha scavato un solco profondo nella storia del cinema. Le sue immagini , dal cavaliere che gioca a scacchi con la Morte alle danze macabre sul crepuscolo continuano a ispirare registi, artisti e perfino video musicali. L’iconico duello è diventato una scena cult probabilmente per la sua immagine visiva molto forte: lo scontro con il fato.

La forza visiva del bianco e nero, così come l’equilibrio fra sacro e profano, ha spinto generazioni di cineasti a ripensare l’illuminazione e il racconto di temi esistenziali. E poi c’è il pubblico: molti spettatori tornano ogni volta alla scena della Morte che avanza tra le roulotte dei giocolieri o al dialogo finale, reclamando risposte che il film volutamente non dà. È proprio questa capacità di lasciare domande aperte a rendere Il Settimo Sigillo un’opera vivida, che parla a chiunque si interroghi sul senso della vita, sulla fede o sulla morte.

Se avete voglia di un’esperienza cinematografica lenta ma profondissima, Il Settimo Sigillo è un appuntamento irrinunciabile.

Fonte immagine: Wikipedia (screencap del film)

Autore screenshoot: Evangelion0189

Altri articoli da non perdere
Il K-drama D.P. e la verità sul servizio militare in Corea del Sud
Il K-drama D.P. e la verità sul servizio militare in Corea del Sud

Il noto k-drama D.P. – acronimo per indicare Deserter Pursuit – è stato rilasciato il 27 agosto del 2021 su Scopri di più

Film con Timothée Chalamet: i tre da vedere assolutamente
Film di Timothée Chalamet: i tre da vedere assolutamente

Timothée Chalamet è un attore statunitense il cui esordio risale al 2008, quando all'età di soli tredici anni  partecipa a Scopri di più

Camei al cinema: 5 più iconici
Camei al cinema: 5 più iconici

Vi è mai capitato di notare qualcuno sullo sfondo di una scena e pensare: "Assomiglia proprio a…"? Non si tratta Scopri di più

Tick Tick…Boom! e la nostra paura di non essere in tempo
Tick,Tick...Boom! e la nostra paura di non essere in tempo

Qualsiasi sia la nostra età, ad oggi è sempre più difficile sentirci adatti e nel posto giusto al momento giusto. Scopri di più

Le migliori sitcom degli anni 2000: 6 serie tv iconiche
Sitcom degli anni '2000: le 5 più belle

Negli anni 2000 vengono realizzati prodotti cinematografici di grande rilievo: parliamo del genere della sitcom (situation comedy), che ha definito Scopri di più

Serie tv DC Comics, le migliori 5
Serie tv DC Comics, le migliori 5

Il mondo della DC Comics è popolato da innumerevoli personaggi divenuti iconici come Superman, Batman, The Flash e Wonder Woman. Scopri di più

A proposito di Vincenzo Scuoppo

Vedi tutti gli articoli di Vincenzo Scuoppo

Commenta