La nona edizione de Il progetto e le forme di un cinema politico, intitolata Liberazione/Liberazioni, torna a Roma dal 4 al 6 novembre 2025 con un programma che intreccia giornate di studio e rassegne cinematografiche.
Un progetto per ripensare il cinema della Liberazione
Ideata e curata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), in collaborazione con la Fondazione Gramsci, l’iniziativa nasce come spazio di confronto critico e interdisciplinare volto a esplorare il ruolo del cinema come strumento capace non solo di registrare la realtà, ma di agire sulla percezione collettiva, ponendo domande sulle trasformazioni storiche e sociali contemporanee
L’edizione 2025 assume un valore particolare perché si colloca nell’anno dell’ottantesimo Anniversario della Liberazione, uno dei momenti più importanti della storia italiana le cui ripercussioni sono ancora oggi sentite. Il programma si è aperto il 4 novembre con una ricca giornata di studio presso la Libreria Spazio Sette, dove esperti affrontano temi che vanno dalla rappresentazione cinematografica della Resistenza alle sperimentazioni visuali nei contesti di conflitto contemporanei, fino al ruolo della memoria femminile e delle nuove generazioni nel ridisegnare un’idea di liberazione.
Il 5 novembre al Teatro Palladium: il cinema della resistenza nel dopoguerra italiano
La giornata del 5 novembre al Teatro Palladium rappresenta uno dei fulcri dell’intero progetto. Le tre proiezioni in programma compongono un percorso che attraversa il dopoguerra italiano, costruendo una breve genealogia del cinema politico italiano attraverso film condividono la volontà di interrogare i processi di rinascita, fragilità e trasformazione del Paese nel cruciale passaggio tra liberazione e ricostruzione.
Il pomeriggio è iniziato alle 17:00 con Roma città libera (1946) di Marcello Pagliero, presentato in pellicola 35mm. Il film, girato in una Roma notturna e ferita dagli effetti della guerra, racconta con sguardo neorealista la precarietà dei giorni immediatamente successivi alla liberazione. Alle 19:00 segue Corbari (1970) di Valentino Orsini, dedicato alla vita del partigiano Silvio Corbari. Il film, il cui protagonista è interpretato da Giuliano Gemma, rilegge la lotta partigiana alla luce delle tensioni politiche del secondo dopoguerra attraverso la lente del cinema di genere che dominò il cinema italiano del periodo. Infine, alle 21:00, un altro caposaldo del neorealismo: Caccia tragica (1947) di Giuseppe De Santis, anch’esso presentato in pellicola 35mm. Ambientato nel contesto del dopoguerra, il film mette in scena la caccia a una banda che ha sottratto viveri destinati a una cooperativa, trasformando una vicenda di cronaca in un’allegoria morale sulla nascente democrazia italiana.
Liberazione/Liberazioni: il programma del 6 novembre
La terza giornata della rassegna continua al Teatro Palladium con tre opere che ampliano la riflessione sulla memoria e sulle forme contemporanee della liberazione.
Alle 16:00 Austerlitz di Sergei Loznitsa osserva il turismo della memoria nei campi di concentramento, mettendo in luce la tragedia storica del genocidio. Alle 18:00 Nome di battaglia: donna di Daniele Segre restituisce voce alle partigiane italiane attraverso un documentario che testimonia direttamente le loro esperienze, mentre alle 20:00 A Fidai Film di Kamal Aljafari ricompone frammenti dispersi del cinema palestinese per mostrare il tentativo di eliminazione della storia palestinesi. Contemporaneamente al Cinema Farnese verranno proiettati La Liberazione, un film di famiglia di Michele Manzolini e Paolo Simoni, e Le stagioni del nostro amore di Florestano Vancini, due opere che riportano l’attenzione sulla dimensione intima e civile della memoria resistenziale.
Queste giornate non si limitano a proporre opere fondamentali per ricostruire la storia della resistenza italiana e non solo, ma invita a riconsiderare la Liberazione non come evento chiuso, bensì come una lotta continua verso giustizia, partecipazione e responsabilità civile.
(Fonte immagine: ufficio stampa AAMOD)

