Personaggi disturbanti nelle serie tv: 5 più famosi

Personaggi disturbanti nelle serie tv: 5 più famosi

Alcuni personaggi delle serie TV restano impressi non per ciò che fanno di eroico, ma per l’inquietudine che lasciano. Sono personaggi disturbanti controversi, capaci di attirare e disturbare allo stesso tempo: ambigui, complessi, spesso imprevedibili, sono coloro che rendono ogni scena carica di tensione. A colpire, però, non è solo il lato oscuro: hanno un carisma strano e non si è mai in grado di capire cosa pensino davvero. Portano in superficie angoli nascosti della psiche umana, quelli che lo spettatore spesso non conosce, ma da cui è difficile staccarsi.

Ecco elencati 5 dei personaggi disturbanti più famosi all’interno delle serie tv

1. Arthur Mitchell – Dexter

Arthur Mitchell, passato alla storia come il Trinity Killer, è uno dei personaggi disturbanti più popolare apparso sul piccolo schermo. Lo incontriamo nella quarta stagione di Dexter e, pur restando in scena per un periodo relativamente breve, riesce a lasciare un segno profondo nella memoria degli spettatori. A prima vista sembra il tipico uomo della porta accanto: marito premuroso, padre affettuoso, figura rispettata nella sua comunità. Una vita ordinaria, senza nulla di sospetto ma in realtà, dietro quella maschera si nasconde un assassino seriale meticoloso, che agisce seguendo un rituale ferreo. Ogni delitto è legato a un preciso momento di un trauma vissuto da bambino, trasformando ogni omicidio in un macabro atto simbolico. Ciò che rende Arthur davvero disturbante non è soltanto la crudeltà dei suoi crimini, ma il contrasto tra la normalità che ostenta e l’orrore che porta dentro. Questo dualismo mette lo spettatore di fronte a un male tanto nascosto quanto insidioso, capace di celarsi dietro il volto rassicurante di un vicino di casa. Il fascino oscuro del personaggio nasce anche dalla sua costruzione narrativa: non è un folle che agisce d’impulso, ma un calcolatore freddo, sempre in pieno controllo delle proprie azioni. La straordinaria interpretazione di John Lithgow gli è valsa premi e riconoscimenti, consacrando Arthur Mitchell come uno dei villain più memorabili della TV contemporanea. Un mostro comune che ci ricorda quanto, a volte, l’orrore possa abitare dietro le apparenze più rassicuranti.

2. Un personaggio disturbante e spietato: Ramsay Bolton – Game of thrones

Ramsay Bolton, interpretato da Iwan Rheon, è probabilmente uno dei personaggi disturbanti e spietati mai comparsi in Game of thrones. Nato come figlio illegittimo della Casa Bolton, ha conosciuto fin da piccolo l’abbandono, la violenza e una formazione crudele, elementi che hanno plasmato un carattere sadico e profondamente manipolatore. Non è solo la brutalità delle sue azioni a renderlo memorabile, ma soprattutto la freddezza con cui riesce a controllare chiunque lo circondi. In un attimo può passare da un’apparente calma a esplosioni di sadismo puro, rendendo ogni sua apparizione carica di tensione e imprevedibilità. Ramsay è un maestro della paura, capace di piegare le persone attraverso l’umiliazione e la sofferenza, senza alcun rimorso: è la personificazione del lato più buio dell’animo umano, prova vivente di come un passato impregnato di crudeltà possa sfociare in una violenza incontrollata. Ha spinto Game of Thrones a esplorare territori narrativi dove il male assume una forma tangibile, disturbante e fin troppo credibile.

3. Frank Underwood – House of cards

Frank Underwood, è il ritratto di un politico disposto a sacrificare qualsiasi principio pur di salire ai vertici del potere: per lui non esistono limiti, e corruzione, tradimenti e omicidi diventano strumenti legittimi per la sua strategia. Dietro la facciata di uomo elegante e misurato si nasconde, quindi, un calcolatore privo di qualsiasi empatia. Uno degli aspetti più disturbanti è il suo modo di rivolgersi direttamente allo spettatore, rompendo la quarta parete; e in quei momenti, sembra trascinarli nel suo mondo, rendendoli complici delle sue trame. La sua scalata politica è un alternarsi di mosse geniali e colpi bassi, ma a tratti affiorano segni di fragilità che rendono il personaggio ancora più sfaccettato e difficile da incasellare. Frank Underwood incarna la parte più pericolosa dell’ambizione in House of cards, quella che divora ogni valore morale e trasforma un uomo in un predatore implacabile. La sua figura rimane uno dei simboli più efficaci e inquietanti del lato oscuro della politica, capace di affascinare e al tempo stesso far riflettere sul prezzo reale del potere.

4. Hannibal Lecter – Hannibal

Un mostro perfettamente integrato nella società, nascosto dietro i modi garbati di un medico di successo, l’estetica impeccabile di un amante dell’arte e la lucidità tagliente di un intellettuale raffinato. Eppure, sotto la superficie, si muove una mente predatoria, manipolatrice, spietata. Nella serie Hannibal, il celebre dottore prende vita in una versione psicologicamente profonda. Interpretato da Mads Mikkelsen, il personaggio disturbante di Hannibal non è mai rappresentato come una semplice minaccia, ma come un enigma affascinante, un uomo che sa rendere seducente anche l’orrore più inaccettabile. Hannibal non uccide per bisogno, ma ogni gesto, ogni crimine, ogni manipolazione fa parte di un disegno più grande, di una visione estetica della vita in cui la morte non è un tabù, ma un elemento naturale, quasi sacro. Non a caso, i suoi omicidi assumono spesso la forma di vere e proprie opere d’arte macabre; lo spettatore assiste così a un lento e doloroso cortocircuito emotivo, in cui la realtà viene riscritta secondo le regole del predatore. Il contrasto è talmente dissonante da generare un disagio profondo: non è la brutalità dell’atto a colpire, ma la sua normalizzazione.

5. Joe Goldberg – You

Interpretato da Penn Badgley, Joe Goldberg a prima vista sembrerebbe un uomo disponibile, gentile nei modi, con un fascino da romantico d’altri tempi, insomma il tipo di persona incapace di far del male. Eppure, si cela una mente profondamente disturbata, dominata dall’ossessione per il controllo, dall’idealizzazione estrema e da una visione malata dell’amore. Il suo fascino inquietante nasce proprio da questo contrasto: un libraio attento e premuroso all’esterno, un predatore manipolatore e ossessivo nell’intimo. Ogni sua mossa è guidata dalla convinzione di agire per amore, come se l’obiettivo sentimentale potesse legittimare anche le azioni più estreme, fino all’omicidio. Fin dall’inizio della serie, Joe non si limita a corteggiare le donne che ama: le studia, le osserva, le segue, si insinua nelle loro vite. Ma quando qualcosa va storto la sua vera natura emerge con violenza, Joe elimina ciò che ostacola la sua visione idealizzata della relazione, come se il mondo intero dovesse adattarsi alla sua fantasia. È freddo, calcolatore, lucido e ha sempre una giustificazione pronta, una scusa morale a cui aggrapparsi. A differenza di altri personaggi disturbanti, Joe non incarna il male puro ma qualcosa di molto più inquietante, l’illusione del bene: si crede un uomo che lotta per un amore sincero in mezzo a relazioni superficiali. La narrazione, costruita dal suo punto di vista, è una trappola perfetta perché costringe chi guarda la serie ad entrare nella sua testa, a comprenderne la logica, fino a rischiare di empatizare con lui. Nel corso delle stagioni, evolve, cambia ambiente, partner, ma resta sempre prigioniero della sua ossessione. Ogni nuova relazione sembra iniziare con la speranza di fare meglio, di non commettere gli stessi errori ma puntualmente il ciclo si ripete e la passione diventa ossessione, la gelosia si trasforma in paranoia, e l’amore degenera in distruzione.

I personaggi disturbanti non sono più semplici figure marginali ma il centro di molte narrazioni, spesso più complessi e memorabili dei protagonisti stessi. Che si tratti di un uomo che confonde l’amore con il controllo, di un politico pronto a sacrificare chiunque o di un assassino che trasforma la violenza in arte, queste figure raccontano molto più di ciò che si vede in superficie. Questi personaggi mettono in discussione tutto: l’idea di giusto e sbagliato, i limiti dell’amore, la natura del potere, il confine tra vendetta e giustizia. Sono specchi rotti, attraverso cui si riflettono le ossessioni della nostra società.

Fonte immagine: Amazon Prime Video

Altri articoli da non perdere
Succession, la serie TV (2018-2023) | Recensione
Succession | Recensione

In un panorama televisivo pieno di opere formulaiche e banali, Succession emerge come un capolavoro: la serie è un’esplorazione del Scopri di più

Le imitazioni di Virginia Raffaele, 3 da far ridere a crepapelle
Le imitazioni di Virginia Raffaele, 3 da far ridere a crepapelle

Prima di imbatterci nei meravigliosi ritratti imitatori di Virginia Raffaele, è bene sapere informazioni in più riguardo le sue origini. Scopri di più

Finché morte non ci separi | Recensione
Finché morte non ci separi

Finché morte non ci separi (in inglese Ready or Not) è un film del 2019 disponibile su Netflix e Prime Video a Scopri di più

Seconda stagione di Arcane | Recensione
Seconda stagione di Arcane | Recensione

«Ogni frame di Arcane deve essere un’opera d’arte» dice lo studio francese Fortiche. La parola è stata mantenuta più che Scopri di più

Le 5 Serie TV più viste di sempre, quali sono?
serie TV più viste

Le serie TV sono tra le forme di intrattenimento più diffuse al giorno d’oggi. Ve ne sono di tutti i Scopri di più

Film con Helena Bonham Carter: 3 da vedere
Film con Helena Bonham Carter: 3 da vedere

Tutti abbiamo visto almeno un film con Helena Bonham Carter, ma scopriamo insieme un po’ di più sulla sua filmografia. Scopri di più

Commenta