Racconti brevi di Haruki Murakami: 3 da leggere

Racconti brevi di Haruki Murakami

Haruki Murakami è uno degli scrittori più acclamati e celebri della letteratura giapponese contemporanea. La sua bibliografia è estremamente vasta e variegata, spaziando tra romanzi, raccolte di racconti brevi e saggi. Questa versatilità lo rende un autore unico e molto rispettato, capace di attrarre ogni tipo di lettore. I racconti brevi anticipano significativamente lo stile e i temi più cari dell’autore, consacrandosi come piccole gemme meravigliosamente intense, seppur nella loro brevità. Oggi vi consigliamo tre racconti brevi di Haruki Murakami da non perdere!

Racconti brevi di Haruki Murakami: i 3 da non perdere

1. Abbandonare un gatto

Abbandonare un gatto è un racconto autobiografico e intimo, dove l’autore decidere di abbandonare la vena fantasiosa, tipica della sua penna, per lasciare spazio ai ricordi personali e familiari legati all’infanzia.

La narrazione si apre con il racconto di un episodio semplice della vita dell’autore, ma che funge da punto cardine per un viaggio introspettivo nell’esplorazione del rapporto tra l’autore e suo padre. Durante una passeggiata al mare, suo padre decide di abbandonare il gatto domestico che accompagnava da tempo addietro la famiglia Murakami.

L’abbandono del gatto, raccontato con memorie ed esperienze del padre come soldato della Seconda Guerra Mondiale, assume un valore metaforico: il gesto crudele cela la fragilità e la complessità emotiva dell’uomo, donando una testimonianza alle fatiche e ai drammi affrontati da lui in gioventù.

Pur essendo un racconto breve, la penna di Murakami trasmette, con grande malinconia e commozione, uno spaccato di vita importante. Scavando nel passato con delicatezza, commuoversi dinanzi a tale poeticità è assicurato. Murakami si serve della figura del padre per riflettere le difficoltà che i figli hanno nel comprendere appieno chi ci ha cresciuti, nonostante il forte legame di sangue che ci lega a loro. L’episodio da lui scelto rende il racconto più dolce e meno drammatico, emozionando fortemente il lettore.

La presenza felina, ricorrente nella narrativa murakamiana, assume ogni volta significati e connotazioni diversi. In questo racconto, il gatto simboleggia la perdita dell’innocenza e rappresenta un passaggio cruciale verso il perdono e l’accettazione del passato.

Parlando del padre come un uomo silenzioso e severo, Murakami ci offre un racconto che si concentra sul senso della vita e sulle memorie passate, permettendo ai lettori più affezionati di conoscere un lato inedito e vulnerabile dello scrittore.

2. La strana biblioteca

Incarnando perfettamente lo stile originale e distintivo dello scrittore, La strana biblioteca è il più interessante fra i racconti brevi di Haruki Murakami.

La storia si apre con un episodio comune, semplice: un ragazzo, senza nome, entra in una biblioteca con lo scopo di restituire alcuni libri presi in prestito tempo addietro. Da questo semplice prologo, vediamo come la narrazione inizia ad assumere i tratti onirici tipici della penna di Murakami.

Il bibliotecario che accoglie il bambino è un uomo inquietante e strambo, che senza cerimonie, conduce con l’inganno il nuovo arrivato in un labirinto sotterraneo della biblioteca. Animato da stanze misteriose e atmosfere macabre, il bambino apprende che non ha più via di scampo. Il bibliotecario lo rende prigioniero del suo mondo fatto di libri ingialliti e polverosi, e costringe il bambino a memorizzare interi volumi sotto minaccia di mangiare voracemente il suo cervello.

Le vicende proseguono in un crescendo onirico e fantasioso, immergendo il lettore in un’atmosfera fuori dal comune. Nella sua brevità, La strana biblioteca è un racconto estremamente accattivante che, con la sua vena fantasiosa, riesce ad insegnare tanto.

Il racconto presenta in maniera enigmatica l’importanza del sapere umano, mostrando il costo di questo desiderio. La biblioteca, luogo simbolico di cultura e conoscenza, si trasforma in un ambiente oscuro e spaventoso, mostrando con magistrale acutezza come la troppa conoscenza può condurre a pericolosi stadi della mente.

Lo stile è onirico e poetico, consacrando La strana biblioteca come un intenso racconto sospeso tra sogno e realtà.

3. Assalti alle panetterie

Assalti alle panetterie è il più leggero e comico tra i racconti brevi di Haruki Murakami. Pubblicato nel 1991, il racconto inizialmente era incluso esclusivamente nella raccolta L’elefante scomparso e altri racconti.  Successivamente, in Italia il racconto è stato pubblicato autonomamente per Einaudi.

La narrazione si incentra su un gruppo di giovani uomini, che compiono periodicamente assalti e rapine alle panetterie della città. Non si tratta di attacchi violenti nel senso tradizionale e drammatico del termine, bensì di proteste che si manifestano attraverso la distruzione simbolica di prodotti da forno. Queste azioni non nascono da motivazioni politiche o sociali, ma da impulsi bizzarri, irrazionali e talvolta comici. Proprio per questo mancato movente di assalto, il racconto può essere visto come una critica all’assenza di scopi chiari nelle azioni di protesta o di rivoluzione nella società odierna.

Mescolando il contrasto netto tra l’ambiente familiare di una panetteria e la violenza che accompagna una rivolta, Murakami dà vita ad un racconto leggero e dinamico ma non superficiale. Come spesso accade nelle opere dell’autore, sotto l’apparente leggerezza si celano riflessioni più profonde sulla società e sull’individuo. Una storia originale da leggere assolutamente!

Conclusione: l’unicità dei racconti brevi di Haruki Murakami

I racconti brevi di Haruki Murakami sono perle preziose da non perdere e un modo perfetto per approcciarsi alla bibliografia dell’autore. Se siete interessati al mondo murakamiano, non perdetevi la lettura di questi fantastici racconti!

 

Fonte immagine: archivio personale. 

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