Racconti italiani terrificanti: 3 da conoscere

Racconti italiani terrificanti: 3 da conoscere

La penisola italiana vanta una tradizione millenaria di storie e racconti tramandati da generazione in generazione; molte di queste leggende nel corso dei secoli hanno guadagnato una fama non indifferente diffondendosi per tutta la penisola, altre invece non sono particolarmente note. Tra queste storie poco conosciute che si celano negli angoli più oscuri del nostro paese, troviamo alcuni racconti sinistri e spaventosi, storie di spiriti, maledizioni ed eventi inspiegabili.  Ecco quindi  3 racconti terrificanti italiani che ti faranno accapponare la pelle.

1. La dama nera di Villa de Vecchi

Racconti italiani terrificanti: 3 da conoscere
Villa De Vecchi – Wikipedia (sconosciuto)

Tra i boschi della Valsassina si nasconde Villa De Vecchi una delle dimore più affascinanti e allo stesso tempo inquietanti del nord Italia. La fama della villa non è data solo dalla bellezza che la caratterizza, ma da una leggenda oscura che circonda  questa casa da oltre un secolo rendendola protagonista di uno dei racconti italiani terrificanti più agghiaccianti di sempre. Venne costruita intorno al 1854 per volere del Conte Felix de Vecchi, ufficiale dell’esercito del Regno di Sardegna. La villa nacque dal desiderio del Conte di avere un luogo sicuro in cui vivere in compagnia dei suoi cari. Tuttavia la serenità che il Conte Felix sperava di ottenere non arrivò mai. Secondo quanto testimoniato dalla tradizione orale e dalle storie popolari, una tragedia colpì la famiglia pochi anni dopo l’inaugurazione della dimora. Pare che la moglie del Conte sia stata trovata senza vita in circostanze sconosciute e nessuno seppe quale fosse la causa della sua morte. Come se non bastasse, il dolore del Conte venne alimentato dalla scomparsa improvvisa della figlia.

La giovane scomparve nel nulla senza lasciare alcuna traccia,  si parlò di rapimento o addirittura della possibilità  che fosse stata vittima di un rito sacrificale (pratica diffusa al tempo) ma queste furono solo cospirazioni e ipotesi. Felix De Vecchi, distrutto dall’immenso dolore, decise di togliersi la vita proprio all’interno della casa. Da quel momento Villa De Vecchi cadde in uno stato di abbandono totale e assunse un aspetto inquietante e macabro. Come spesso accade in luoghi come questi, teatri di storie raccapriccianti, iniziarono a circolare racconti di strani avvistamenti e fenomeni inspiegabili accaduti all’interno della dimora. Secondo la leggenda ogni notte, soprattutto nelle serate più buie, una figura femminile con un lungo abito nero si manifesta tra le stanze della casa. La dama nera con lo sguardo vuoto e gli occhi spenti, appare all’improvviso tra i corridoi di Villa De Vecchi  o affacciata alle finestre, come se stesse aspettando qualcuno o qualcosa. Alcuni esploratori amanti dell’occulto raccontano di aver visto porte che si chiudono da sole e di aver udito sussurri e rumori di passi nel buio. Nel corso dei decenni, con il diffondersi di storie macabre e raccapriccianti, Villa De Vecchi divenne meta di esploratori urbani appassionati di fenomeni paranormali.

Gli scettici sono convinti che questa storia sia solo il frutto di una suggestione collettiva, al contrario coloro i quali sono attratti dal paranormale credono che dietro la storia di questa Villa ci sia qualcosa di più profondo e sinistro. Si dice che ancora oggi passando per la casa si possa notare l’ombra di una donna affacciata alla finestra che probabilmente attende il ritorno della figlia o di qualcuno che ormai l’ha dimenticata, queste esperienze testimoniate dagli appassionati dell’occulto bastano per considerare la vicenda di Villa De Vecchi uno dei racconti italiani terrificanti più spaventosi di sempre.

2. Il ponte del diavolo

Racconti italiani terrificanti: 3 da conoscere
Ponte del Diavolo nei pressi di Lanzo Torinese – Wikimedia Commons (Elio Pallard)

Il secondo tra i racconti italiani terrificanti ha luogo tra le colline piemontesi, nei pressi del borgo di Lanzo Torinese. A pochi chilometri da Torino troviamo il Ponte del Diavolo, protagonista di una serie di racconti inquietanti e macabri che solitamente portano i più suggestionevoli a mantenere le distanze da questa infrastruttura. È un luogo intriso di mistero e attraversato da energie oscure dove si dice che si aggirino ancora oggi presenze spettrali. Questo racconto affonda le sue radici nel Medioevo, epoca in cui le superstizioni erano parte integrante della vita quotidiana. Pare che a causa della furia del torrente presente in questa zona, il borgo era isolato dal resto della valle, per anni gli abitanti tentarono di costruire un ponte ma ogni tentativo e ogni sforzo fu vano, la conformazione del territorio non consentiva di portare avanti i lavori costantemente compromessi da frane, crolli misteriosi e incidenti mortali.

Gli abitanti del borgo, colti dalla disperazione, videro come unica soluzione possibile quella di invocare il Diavolo in persona. Il Maligno accolse la richiesta disperata degli abitanti del borgo ma ad una condizione, avrebbe edificato il ponte in cambio dell’anima della prima creatura che avrebbe attraversato l’infrastruttura. Gli abitanti accettarono, ma arrivato il momento del riscatto ingannarono Lucifero facendo attraversare il ponte da un cane.  Gli abitanti giocarono d’astuzia approfittando del fatto che il Maligno non avesse specificato che tipo di anima avrebbe dovuto attraversare il ponte. Le conseguenze di quell’inganno furono terribili, Lucifero sentendosi preso in giro si vendicò scagliando sul luogo una terribile maledizione: chiunque avesse attraversato quel ponte con l’animo colmo di inganno o con intenzioni malvagie, avrebbe attirato su di sé disgrazie e sventure.

Da quel momento iniziarono a circolare racconti di avvistamenti di creature soprannaturali e ritrovamenti di cadaveri con il volto sfigurato dal terrore. Divenne palcoscenico di eventi paranormali e racconti raccapriccianti, ancora oggi, ai piedi del ponte, è possibile trovare oggetti misteriosi come croci di ferro arrugginite, candele consumate o amuleti. Tra leggende oscure e fenomeni paranormali, i misteri che circondano il Ponte del Diavolo lo rendono protagonista di uno dei racconti italiani terrificanti più affascinanti e sinistri di sempre.

3. La bambina con gli occhi neri di Pentedattilo

Racconti italiani terrificanti: 3 da conoscere
Vista del paese di Pentedattilo- Wikimedia Commons  (GJo)

Per l’ultimo dei racconti italiani terrificanti ci spostiamo in Calabria, qui esiste un luogo ormai dimenticato sospeso tra mito e realtà avvolto da un’aura misteriosa e sinistra. Nel borgo abbandonato di  Pentedattilo sorge questo antico villaggio disabitato, teatro di uno dei racconti italiani terrificanti più oscuri e disturbanti del Sud Italia. In questo luogo, in cui le case in pietra sono inghiottite dalla vegetazione e le strade sono disabitate, più visitatori hanno raccontato di aver vissuto un’esperienza condivisa inquietante. Molti testimoniano di aver incontrato sul loro cammino una bambina silenziosa con lunghi capelli corvini e occhi completamente neri, una figura spettrale che secondo le testimonianze appare tra le rovine, soprattutto durante le notti ventose, nei pressi della vecchia chiesa di San Pietro o lungo le scale consumate che un tempo collegavano le abitazioni tra loro. I racconti di chi ha avuto il coraggio di restare nei dintorni del borgo fino a notte fonda parlano di una voce sottile simile a un pianto e di un freddo gelido improvviso che sembrava penetrare nell’anima. Ad oggi l’identità della bambina dagli occhi neri è ancora sconosciuta, tuttavia la sua anima continua a vagare tra le vie del borgo terrorizzando i visitatori più curiosi. 

Fonte immagine in evidenza: Freepik 

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