Se gestisci una piccola attività commerciale nella tua città, ogni giorno potresti perdere nuovi clienti senza nemmeno accorgertene.
A dirlo è Pietro Rogondino, esperto di Local SEO con quasi vent’anni di esperienza nel supportare imprenditori come te a conquistare il proprio mercato locale online.
«Ogni settimana analizzo aziende che sprecano occasioni d’oro a causa di errori semplici da evitare», ci racconta Pietro. «La parte positiva? Superare i competitor è più facile di quanto pensi, perché il 90% commette gli stessi sbagli prevedibili.»
Con un portfolio di oltre 50 realtà aziendali seguite e migliaia di euro di fatturato recuperato per i suoi clienti, Pietro ha appena rilasciato “Local SEO per aziende 2025”, una guida pratica per il posizionamento SEO locale scaricabile gratuitamente.
Ma oggi vogliamo andare oltre: scoprire le 7 insidie più pericolose che stanno affondando le piccole e medie imprese italiane.
“Un imprenditore di Taranto mi ha chiamato disperato: ‘Pietro, il mio concorrente ha aperto 6 mesi fa e già mi sta rubando tutti i clienti’. Dopo l’analisi ho scoperto che commetteva 5 di questi 7 errori simultaneamente,” racconta Pietro. “In 4 mesi abbiamo ribaltato la situazione. Ora è lui a dominare il mercato locale.”
Quali sono questi errori così devastanti? E cosa puoi fare oggi stesso per evitarli? Pietro ci ha svelato tutto, esempi reali inclusi.
Insidia 1: il sito web che allontana i clienti da mobile
Pietro, partiamo dalla prima insidia. Qual è il problema più urgente che riscontri?
“Il disastro mobile. Nel 2025 continuare ad avere un sito che non funziona su smartphone equivale a chiudere il negozio nelle ore di punta. 82% delle ricerche locali avviene da mobile, ma metà dei siti che vedo sono inutilizzabili. Capisci la tragedia?”
Come si manifesta questo problema?
“È semplice: prendi il tuo telefono e vai sul tuo sito. Se non riesci a chiamarti con un tocco, se devi fare zoom per leggere, se i bottoni sono microscopici, stai respingendo 8 clienti su 10. È matematico.”
Tre correzioni immediate che in questo caso chiunque può applicare?
“Prima: testa tutto dal tuo iPhone, sempre. Seconda: pulsante ‘CHIAMA SUBITO’ fisso in alto, verde e enorme. Terza: massimo 3 campi nel form di contatto. Nome, telefono, richiesta. Stop. Ogni campo in più dimezza le conversioni.”
Insidia 2: la grande truffa delle recensioni false acquistate
Seconda insidia?
“La tentazione delle recensioni false. ‘Pacchetto 100 recensioni perfette, consegna in 48 ore’. Sembra un affare, invece è la strada più veloce per far sparire definitivamente il tuo sito web da Google.”
Perché è così pericoloso?
“Google ha algoritmi che riconoscono i pattern falsi istantaneamente. Account creati insieme, recensioni tutte uguali, timing sospetto. Quando scatta il ban, non spariscono solo le recensioni finte: Google penalizza tutto il profilo.”
Qual è l’approccio vincente per le recensioni?
“Strategia del momento perfetto. Chiedi la recensione quando il cliente è al massimo della soddisfazione: appena risolto il problema, appena finito il servizio eccellente. Usa un sistema automatico: link diretto via SMS 2 ore dopo, email di follow-up il giorno successivo. Ricorda di non insistere più di due volte. Se il cliente ha piacere a parlare bene di te, stai pur certo che lo farà.”
Insidia 3: l’isolamento digitale locale
Terzo problema?
“Zero collegamenti con il territorio online. Vedo imprenditori che hanno siti isolati, senza nessun link da giornali locali, associazioni, partner. È come essere invisibili nei confronti della propria comunità digitale.”
Quanto impattano questi collegamenti territoriali?
“Sono decisivi. Ogni link da un sito autorevole locale è un voto di fiducia per Google. Camera di Commercio, quotidiano cittadino, associazione di categoria: sono endorsement potentissimi che i tuoi competitor ignorano.”
Come si costruisce questa rete territoriale?
“Tre tattiche collaudate. Prima: diventa sponsor di eventi locali – sagra paesana, squadra di calcio del quartiere, festival cittadino. Secondo: scrivi articoli utili per i media territoriali – ‘Come proteggere casa dai ladri’ per un fabbro. Terzo: crea partnership con colleghi non concorrenti – idraulico con elettricista, avvocato con commercialista.”
Un risultato concreto di questa strategia?
“Fotografo di Bari specializzato in matrimoni. Abbiamo costruito una rete di 28 link locali: location per eventi, fioristi, wedding planner, ristoranti. In 6 mesi è schizzato dalla seconda pagina al primo posto per ‘fotografo matrimoni Bari’. Le prenotazioni sono aumentate del 190%.”
Insidia 4: il profilo Google abbandonato al suo destino
Quarta trappola?
“Profilo Google Business completamente trascurato. È gratis, potentissimo, e il 70% delle attività commerciali lo gestisce come se fosse un fastidio. Invece è la tua vetrina principale quando un potenziale cliente cerca su Google i tuoi prodotti o servizi.”
Cosa noti di sbagliato in questi profili?
“Tutto. Due foto sgranate, descrizione copiata dal primo sito trovato, orari sbagliati da mesi, recensioni ignorate. È come avere un negozio con la vetrina sporca e l’insegna spenta.”
Le 3 azioni più impattanti per il profilo?
“Primo: almeno 10-15 foto diverse – team, ambiente, prodotti, clienti soddisfatti. Secondo: post settimanale con contenuto utile o novità. Terzo: risposta personalizzata a ogni recensione entro 24 ore (soprattutto quelle negative). Queste tre azioni raddoppiano la visibilità.”
Insidia 5: navigare nell’oceano digitale senza bussola
Quinta insidia?
“Non misurare nessun risultato. Oppure misurare tutto senza capire cosa significhi. Ho clienti che mi mostrano orgogliosi 500 like su Facebook, ma non sanno quante chiamate arrivano da Google.”
Quali sono i numeri che contano davvero?
“Sette metriche essenziali, controllabili in 15 minuti al mese. Posizione per le tue parole chiave principali. Click dal tuo profilo Google. Chiamate generate online. Richieste di indicazioni stradali. Visualizzazioni nella mappa locale. Tasso di conversione del sito. Fatturato tracciabile da ricerche locali.”
L’errore più comune nell’interpretare i dati?
“Guardare metriche inutili. Mi dicono: ‘Abbiamo avuto 1000 visite questo mese!’. Io rispondo: ‘Quante sono diventate clienti?’. Silenzio. È come vantarsi di quanta gente passa davanti al negozio senza entrare.”
Il sistema di controllo che consigli?
“Foglio Excel semplice con le 7 metriche. Prima settimana di ogni mese, 15 minuti per aggiornarle. Trend in crescita? Continua così. Trend in calo? Correggi rotta immediatamente. Semplicità brutale.”
Insidia 6: parlare di te stesso invece che dei loro problemi
Sesta insidia?
“Ottimizzare il tuo sito web per quello che fai invece che di quello di cui le persone hanno bisogno. Tutti scrivono ‘servizi idraulici professionali’, ma nessuno intercetta ‘perdita d’acqua urgente domenica’.”
Spiegaci questa differenza strategica.
“La gente non cerca fornitori, cerca soluzioni immediate. Non ‘avvocato esperto’, ma ‘multa sbagliata come fare ricorso’. Non ‘consulente finanziario qualificato’, ma ‘mutuo rifiutato cosa fare’. Chi intercetta l’urgenza, vince il cliente.”
Come si scoprono queste ricerche nascoste?
“Google Suggest è il tuo migliore amico. Scrivi la tua professione seguita da uno spazio, Google ti mostra le ricerche reali. ‘Elettricista’ + spazio = ‘elettricista urgente’, ‘elettricista aperto domenica’. Ogni suggerimento vale migliaia di ricerche mensili.”
Come strutturi queste pagine problema?
“Formula semplice: titolo con problema + città. Contenuto che spiega le cause, dà primi consigli gratuiti, poi indirizza alla soluzione professionale. Non pubblicità, educazione. Chi educa, viene scelto.”
Insidia 7: il suicidio delle parole chiave sbagliate
Settima e ultima problematica?
“Riempire il sito di ‘vicino a me’. È l’errore più diffuso e autolesionista. 80% dei siti che analizzo hanno pagine zeppe di ‘miglior dentista vicino a me Bari’ o simili. È controproducente.”
Perché questo approccio è sbagliato?
“Perché ‘vicino a me’ non è una parola chiave che devi conquistare, è un comando per Google. Quando cerchi ‘pizzeria vicino a me’ da Bari, Google cerca pizzerie a Bari automaticamente. Se riempi il sito di ‘vicino a me’, sembri spam.”
L’approccio corretto per la localizzazione?
“Specificità geografica reale. Invece di ‘vicino a me’, usa ‘Centro storico’, ‘Zona industriale’, ‘Quartiere San Paolo’. Google capisce dove sei e cosa servi. Il ‘vicino a me’ non si scrive sui contenuti, si conquista con la rilevanza territoriale.”
La tua roadmap per uscire dalle trappole
Pietro, ricapitolando il percorso di posizionamento SEO locale…
“Esatto. Primo: testa e ottimizza tutto per mobile, è prioritario. Secondo: costruisci recensioni autentiche con sistema automatico. Terzo: crea la tua rete di collegamenti territoriali. Quarto: trasforma il profilo Google nella tua vetrina migliore. Quinto: monitora solo le 7 metriche che generano soldi. Sesto: intercetta i problemi urgenti, non solo i servizi. Settimo: dimentica ‘vicino a me’, sii specifico geograficamente.”
Da quale problema suggerisci di iniziare il mio processo di ottimizzazione per la Local SEO?
“Profilo Google Business. Zero costi, massimo impatto, risultati in settimane. Dedica un pomeriggio a completarlo perfettamente. È l’investimento di tempo con il ROI più alto che puoi fare.”
Il consiglio finale per chi vuole dominare il proprio territorio attraverso le ricerche locali?
” Smetti di improvvisare. La Local SEO premia la costanza, non il genio. Un’azione corretta al giorno per 90 giorni batte anni di tentativi casuali. Se senti di aver bisogno di una guida esperta, una consulenza SEO e marketing digitale professionale può fare la differenza tra sperimentare a caso e seguire una strategia vincente. Mentre i tuoi concorrenti sperimentano a caso, tu segui la mappa. Chi ha la mappa, arriva primo.”