MiMU Gloves: i guanti che uniscono musica e tecnologia

MiMU Gloves: i guanti che uniscono musica e tecnologia

Cosa succede quando un’artista brillante sente il bisogno di creare musica senza dover toccare nessun tipo di strumento o attrezzatura? Succede che nascono i MiMU Gloves. I MiMU Gloves (il cui nome deriva dall’abbreviazione delle parole “me” e “music”) sono dei guanti che permettono a chi li indossa di trasformare movimenti e gesti in musica.

Questi guanti derivano da un’idea della cantautrice britannica Imogen Heap, considerata un’innovatrice dell’Electronic Pop e vincitrice di due Grammy Awards, e dal suo desiderio di rendere le sue performance musicali il più coinvolgenti possibile. Le sue esibizioni prima dei guanti richiedevano l’uso di vari strumenti e attrezzi (tastiere, sintetizzatori, batterie, computer e vari microfoni), il che comportava diversi svantaggi: in primis utilizzare tutto quest’equipaggiamento durante un tour richiede alti costi di trasporto; inoltre, controllare tutti questi strumenti richiedeva molta concentrazione da parte di Imogen Heap, traducendosi in una performance meno immersiva e meno divertente sia per il pubblico che per l’artista. I MiMU Gloves sono la soluzione a tutto ciò: un dispositivo tecnologico per dare alla musica elettronica uno spirito più umano.

Come nascono i MiMU Gloves

Nel 2010 Imogen Heap inizia a mettere insieme un team per realizzare i MiMU Gloves. Della squadra originale facevano parte Imogen Heap, Tom Mitchell (professore universitario) e Rachel Freire (costume designer). Una prima versione dei guanti fu presentata nel 2011 ad una conferenza TEDx. Questo paio di guanti in fase di sviluppo presentava un sistema di cavi che li collegavano al software, a differenza delle versioni successive che usano il Wi-Fi. Sebbene la premiere dei MiMU Gloves non andò esattamente come doveva (Imogen Heap rivela che la fase di preparazione l’aveva stressata molto, facendole fare degli errori sul palco), quello fu il momento in cui la cantautrice si rese davvero conto di quanto facilmente i guanti le permettessero di sperimentare e improvvisare durante un’esibizione live: finalmente poteva portare allo scoperto i suoni nascosti nel computer e farli capire al pubblico senza dare l’impressione di star scrivendo mail.

Come funzionano i MiMU Gloves

I MiMU Gloves sono dotati di sensori e tessuti elettronici che registrano informazioni come posizione delle dita, orientamento della mano, inclinazione del polso e del braccio, e le inviano tramite Wi-Fi al computer. Nel computer degli algoritmi riconoscono posture, movimenti e gesti e li associano a dei comandi. Un pizzico, un pugno, uno schiocco, un dito portato alle labbra: grazie ai MiMU Gloves tutti questi movimenti contribuiscono al processo di creazione di musica e di modificazione del suono, permettendo agli artisti che li usano di dare vita ad una performance teatrale ed appassionante.

I guanti utilizzano un software open source chiamato Glover che consente di personalizzare le relazioni tra movimenti e comandi. Sul dorso dei guanti è collocato un motore vibrante che invia un riscontro immediato riguardo al loro funzionamento, e una piccola luce LED che cambia colore in base alla modalità di utilizzo dei guanti. I MiMU Gloves sono progettati in modo da non limitare la sensibilità dell’utilizzatore, lasciando i palmi delle mani e i polpastrelli liberi. Il team MiMU è anche attento nel rendere il loro prodotto il più sostenibile possibile, per cui il tessuto con cui sono realizzati i guanti è in gran parte riciclato.

Ariana Grande e Imogen Heap

Oltre a Imogen Heap, un’altra famosissima cantautrice che ha usato i MiMU Gloves è Ariana Grande. Ariana è sempre stata una grande fan di Imogen: nel 2013 pubblica una cover di “Just for Now” scrivendo “Amo Imogen Heap con tutto il mio cuore”. Nel 2014 le due finalmente si incontrano e stringono una forte amicizia. Nel suo tour del 2015, “The Honeymoon Tour”, Ariana Grande ha usato i MiMU Gloves per cantare la sua canzone “Why Try” e la cover della canzone di Imogen Heap “Hide and Seek”.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia – Photo by David Fitzgerald/Web Summit via Sportsfile

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