After Dark di Haruki Murakami | Recensione

After Dark di Haruki Murakami | Recensione

After Dark (titolo originale: アフターダーク, Afutādāku) è un romanzo di Haruki Murakami pubblicato in Giappone nel 2004. Edito Einaudi, arrivò per la prima volta in Italia nel 2008, nella traduzione di Antonietta Pastore.

La trama di After Dark

Il romanzo è ambientato a Tōkyō e si svolge nell’arco di una singola notte. Intenzionata a restare fuori fino all’alba, la diciannovenne Mari Asai si rifugia in un Denny’s, dove, mentre beve caffè e legge un libro, viene approcciata improvvisamente da un giovane jazzista di nome Takahashi. Il ragazzo sostiene di essere un conoscente di sua sorella e i due si trovano presto a familiarizzare. Nell’arco della notte, Mari viene coinvolta in strani e oscuri eventi, confrontandosi con gli abitanti di una Tōkyō completamente diversa da come appare alla luce del sole. Il racconto delle vicende notturne si alterna all’immobilità della storia di Eri, sorella di Mari che giace nel suo letto avvolta in un sonno profondo. Non è chiaro cosa le sia successo, ma qualcosa sembra tormentarla.

After Dark, tra realtà e inconscio

In After Dark, Murakami torna a servirsi del realismo magico presente in molte delle sue opere più celebri. Attraverso il caleidoscopio di esperienze vissute dai personaggi, che si muovono sullo sfondo di una Tōkyō notturna, l’autore costruisce un mondo oltre la realtà osservabile, in cui l’inconscio prende forma e la vita sembra funzionare diversamente. La notte diventa significativa in quanto momento in cui, nei recessi più oscuri della città, il labile confine che separa le due realtà oscilla, lasciando che elementi dell’una trapassino nell’altra. Tale contaminazione emerge costantemente nel romanzo sotto forma di frammenti enigmatici, dal sapore onirico, che non passano inosservati al narratore. Quest’ultimo, esterno e onnisciente, interroga e guida attraverso gli avvenimenti della notte, mantenendo un linguaggio essenziale e analitico. L’utilizzo della prima persona plurale e del presente narrativo coinvolgono il lettore in questa sorta di indagine sulla realtà, rendendolo spettatore non partecipe degli eventi. L’impressione che si ha è quella di star leggendo la sceneggiatura di un film, in cui ogni inquadratura è descritta con minuzia di dettagli.

After Dark, la critica sociale e il dualismo

Un tema che emerge simbolicamente è quello dell’alienazione, attraverso cui viene mossa una critica sociale filtrata attraverso le storie intrecciate dei personaggi; ne emerge il ritratto di una società in cui ogni persona diventa un numero, un corpo privato d’identità che, aderendo a ruoli imposti pur di non essere marginalizzato, perde sempre di più il senso di sé. Il lettore stesso non riesce a sfuggire a questo processo, essendo – come ricorda più volte il narratore – un semplice punto, con il compito di osservare passivamente e l’obbligo di restare neutrale. After Dark è anche un romanzo che racconta brillantemente il dualismo tra apparenza e sostanza, celandolo dietro simboli e colori che si prestano – in pieno stile Murakami – a svariate interpretazioni. La struttura stessa del racconto è, non a caso, organizzata in due filoni narrativi: da un lato quello onirico di Eri, la quale, immersa in un sonno perpetuo, si trova in una realtà che sembra lontana e impalpabile, dall’altro quello reale di Mari, che al contrario vive durante la notte, in un mondo concreto e tangibile.

Considerazioni finali

After Dark è un romanzo misterioso ed enigmatico che, con uno stile fortemente evocativo, scandaglia la psiche umana. Fondendo con equilibrio l’aspetto realistico e sentimentale con quello magico e surreale, tipici della scrittura di Murakami, si presenta come una lettura consigliata non solo a chi si approccia per la prima volta all’universo narrativo di questo autore, ma in generale a chiunque cerchi una storia breve che sappia lasciare il segno.

Fonte immagine in evidenza: sito Feltrinelli

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