Anabasi di Ciro, o più comunemente conosciuta come Anabasi, è una delle opere più celebri dello storiografo, politico e militare greco Senofonte. Tra i suoi molteplici scritti politici e storiografici, come le Elleniche e l’importante Costituzione degli Spartani, l’Anabasi figura in maniera costante e continua ancora nella cultura popolare odierna, sia per la sua storia, che per la sua forma e il suo stile. Probabilmente scritta all’inizio del quarto secolo a.C., il suo titolo, tradotto letteralmente dal greco antico, sta a significare “la spedizione di Ciro verso l’interno”: Anabasi è difatti il racconto dettagliato e autobiografico di Senofonte sull’impresa di Ciro il Giovane, erede al trono dell’impero persiano, di sottrarre e impossessarsi del potere del fratello Artaserse II.
Anabasi, la sinossi
Anabasi, parola che in greco antico indica una risalita, un andare sopra, è il contrario della parola catabasi, una discesa, un andare sotto, ciò che Senofonte e i Diecimila, i diecimila mercenari greci che hanno aiutato Ciro il Giovane nella sua impresa, hanno compiuto durante tutto il loro viaggio: sebbene l’autore indichi l’anabasi come soggetto e oggetto principale, e quindi la risalita, essa sarà compiuta solo per la prima parte dell’avventura dei militari greci; per la maggior parte del tempo, per i Diecimila sarà una catabasi, e quindi una discesa verso l’agognata meta: il mare. L’opera è suddivisa, storicamente e non da Senofonte stesso, in sette libri, per convenzione e praticità nel potere dividere l’intricata storia. Il politico ateniese e i Diecimila partono per il lungo viaggio che li porterà a scontrarsi con i guerrieri persiani di Artaserse II: il loro comandante Ciro, purtroppo, rimarrà ucciso nella prima battaglia, e dovranno quindi poi i Diecimila impegnarsi a rieleggere un generale. Da questo momento, inizia la ritirata dei mercenari greci, costretti a vagare per i vari paesi durante il gelido inverno, ma che riusciranno, infine, ad arrivare al mare. Deciso il nuovo comandante, Senofonte stesso, i Diecimila si presteranno quindi ad un nuovo servizio militare, al fianco del re degli Odrisi Seute, in un’altra avventura alla conquista della Tracia.
Anabasi, l’eco nei secoli
L’Anabasi è l’opera per antonomasia studiata da tutti gli studenti e studentesse che si approcciano per la prima volta con il difficile ma affascinante mondo del greco antico. Esso è un testo base dell’analisi testuale poiché facile e conciso e diretto nella sintassi e costruzione delle frasi. Risulta però anche complesso e per nulla scontato nella scelta lessicale, in quanto Senofonte, uomo cosmopolita del suo tempo, inserisce influenze che guardano già ad un modello ellenico di scrittura, ne diventa infatti il simbolo principale, ma con diramazioni anche ioniche e doriche. Il testo poi è stato da sempre amato e dunque tradotto ed analizzato dai più grandi scrittori e letterati di ogni epoca: da Jules Verne, a Italo Calvino, che ne cura le edizioni e molte prefazioni per BUR Edizioni, a grandi esperti di cultura e lingua classica come Franco Ferrari e Valerio Massimo Manfredi. Calvino lo inserisce perfino all’interno della sua opera più nota Perché leggere i classici, come un classico– appunto- imperdibile per la cultura personale di ognuno. Infine, la scelta, l’innovazione che diventerà poi modello di scrittura e genere letterario, di Senofonte, di redigere il suo scritto storico-politico in maniera autobiografica, gli consacra in maniera definitiva il titolo di opera fondante della cultura popolare e letteraria di oggi, di ieri, di sempre.
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