Classici della letteratura giapponese, 5 da conoscere

Classici della letteratura giapponese, 5 da conoscere

5 Classici della letteratura giapponese: un viaggio tra antico e moderno

Se siete appassionati di manga e anime o della cultura giapponese in generale, questo articolo potrebbe fare al caso vostro! Oltre che a leggere opere di questo genere, potreste anche imbattervi in letture di classici della letteratura giapponese che vi apriranno un mondo riguardo la cultura del Paese del Sol Levante che, come sappiamo, è ben diversa da quella occidentale. Addentrarsi nella lettura di queste opere vi farà sentire come in Giappone e pensare come i giapponesi: la loro sensibilità nell’apprezzare la natura, la bellezza della fioritura dei sakura (fiori di ciliegio), come era divisa la società all’epoca, qual era il ruolo delle donne, sono queste alcune delle tematiche affrontate in queste opere. Ecco 5 classici da conoscere assolutamente se si ama la cultura orientale e soprattutto quella giapponese.

Kojiki: le antiche cronache del Giappone (711-712 d.C.)

Il Kojiki (Antichi eventi) è la cronaca più antica esistente in Giappone. Venne composto da O no Yasumaro tra il 711-712 su richiesta dell’imperatore Tenmu. Quest’opera fu commissionata per dimostrare la legittima supremazia del clan Yamato in Giappone, dovuta alla loro discendenza dalla dea Amaterasu, dea del sole e progenitrice della casa imperiale. Il Kojiki narra la storia mitologica del Giappone, dalla creazione del mondo all’ascesa della corte Yamato, intrecciando mito, leggenda e storia. Sebbene l’attribuzione a O no Yasumaro sia tradizionale, alcuni studiosi ritengono che l’opera possa essere il risultato di un lavoro collettivo. Si tratta di un testo fondamentale per comprendere le origini della cultura e della religione giapponese, in particolare dello shintoismo.

Man’yōshū: la prima antologia di poesia giapponese (VIII secolo d.C.)

Il Man’yōshū (Raccolta di diecimila foglie) è la più antica collezione di waka (poesie) in giapponese, risalente all’VIII secolo d.C. (periodo Nara). Questa raccolta comprende 4496 componimenti e tra gli autori più famosi abbiamo: Kakinomoto no Hitomaro, Yamabe no Akahito, Yamanoue no Okura, Ōtomo no Tabito e Ōtomo no Yakamochi, ma molti poemi sono anonimi. Molte di queste poesie trattano temi tipici della letteratura giapponese quali l’amore, lo splendore della natura e il sogno, e riflettono la sensibilità e l’estetica dell’epoca. La compilazione del Man’yōshū è tradizionalmente attribuita a Ōtomo no Yakamochi, ma è probabile che sia il frutto del lavoro di più compilatori. Questa antologia rappresenta un tesoro inestimabile della poesia giapponese antica.

Genji Monogatari: lo splendore della corte Heian (XI secolo d.C.)

Il Genji Monogatari è il capolavoro per eccellenza tra i classici della letteratura giapponese. È un romanzo lunghissimo scritto dalla poetessa e scrittrice Murasaki Shikibu, dama di corte dell’imperatrice Shoshi, che narra la vita di Genji, uno dei figli dell’imperatore. Genji, soprannominato “lo Splendente” per la sua bellezza e il suo talento, fin da bambino si era dimostrato molto intelligente. Il Genji Monogatari venne scritto durante l’epoca Heian (794-1185), un’epoca di svolte sotto diversi punti di vista e questo romanzo ne è un esempio. Considerato da molti il primo romanzo psicologico della storia, il Genji Monogatari offre uno spaccato affascinante della vita aristocratica alla corte imperiale di Heian, con i suoi intrighi, le sue passioni e la sua raffinata cultura. L’opera è celebre per la sua prosa elegante, la profondità psicologica dei personaggi e la descrizione minuziosa dell’etichetta e delle usanze dell’epoca.

Il paese delle nevi: tra i classici della letteratura giapponese moderna di Yasunari Kawabata (1935-1948)

Il paese delle nevi è tra i classici della letteratura giapponese più famosi, precursore del realismo magico. Scritto da Yasunari Kawabata, primo giapponese a vincere il Premio Nobel per la letteratura (1968), narra la storia di Shimamura, un raffinato esteta che decide di partire verso il “paese delle nevi”, un luogo immaginario e onirico sulla costa occidentale dell’arcipelago giapponese. Questo luogo è noto particolarmente per le terme che ospita, nelle quali lavorano delle geishe diverse da quelle che lavorano nei quartieri di piacere delle città: queste infatti non possono aspirare a diventare musiciste o danzatrici, il loro unico dovere era quello di dedicarsi ai signori che arrivavano alle terme per trovarvi pace e serenità. Tra queste geishe vi era Komako; quest’ultima e Shimamura si innamorano ma il loro sarà un amore pieno d’ostacoli, sospeso tra sogno e realtà. Pubblicato in forma di romanzo nel 1948, dopo una gestazione durata oltre dieci anni, “Il paese delle nevi” è un’opera lirica e suggestiva, caratterizzata da uno stile essenziale e raffinato.

Kitchen: la delicatezza di Banana Yoshimoto (1988)

Kitchen è stato scritto da Banana Yoshimoto, che diede all’opera questo titolo per via della sua ossessione per la cucina. Questo romanzo fu un grande successo per la letteratura giapponese grazie allo stile giovanile e fresco dell’autrice che si è ispirata allo shōjo manga, un genere di manga rivolto a un pubblico femminile adolescente, caratterizzato da storie romantiche e introspettive. Diviso in due parti, Kitchen e Plenilunio, il romanzo tratta un tema molto delicato: la perdita della famiglia e la possibilità di ricostruirsene una. La protagonista, Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, trova conforto nella cucina e nell’amicizia con Yuichi e sua madre Eriko, una donna transgender. “Kitchen” è un romanzo delicato e commovente, che esplora i temi della solitudine, dell’amore e della rinascita. La prosa di Banana Yoshimoto è semplice ed essenziale, ma al tempo stesso poetica e ricca di immagini suggestive.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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